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“Gelem gelem”

Gennaio 28
16:37 2010

“Gelem gelem” in italiano. La memoria dell’Olocausto, il sogno di vivere in pace

La prima versione italiana di “Gelem gelem”, l’inno del popolo Rom, scritta da Roberto Malini ed eseguita con il pathos della voce e della musica di Alexian Santino Spinelli. Un video e un’iniziativa che preludono al concerto “Romano drom”, a Strasburgo e Bruxelles, nelle sedi del Consiglio d’Europa e del Parlamento europeo. “Gelem gelem”, nuove versioni:

http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2010/1/27_Gelem_gelem%2C_la_memoria_dellOlocausto%2C_il_sogno_di_vivere_in_pace.html


Milano, 28 gennaio 2010.
Chi sono i Rom? Nonostante vivano nel nostro continente da quasi mille anni, è una domanda che i cittadini europei si pongono ancora, come se si trattasse di un enigma senza soluzione.

 

Quando nel loro pellegrinaggio interminabile i Rom raggiungono una città e si fermano in un quartiere, ecco che inevitabilmente cadono su di loro gli sguardi dei cittadini, taglienti come lame. E in quegli occhi pieni di diffidenza e timore, balena sempre la stessa domanda: chi siete? Li chiamano “zingari” e “nomadi”, ma il loro è un nomadismo obbligato, causato dall’ostilità di chi, non conoscendoli, li teme e non vuole averli come «vicini di casa».

 

A scapito della discriminazione e delle politiche ostili attuate troppo spesso dalle autorità nei loro confronti, i Rom sono un popolo fiero e unito, solidale e aperto alla conoscenza di altre culture e tradizioni. Vengono dall’India, hanno subito secoli di schiavitù e persecuzione, eppure offrono da tempo immemorabile un contributo fondamentale alla cultura e alla civiltà del nostro mondo. L’orgoglio e i ricordi dolorosi di lunghe epoche di persecuzione, sono racchiusi nel canto “Gelem gelem”, l’inno del popolo Rom, che viene eseguito su una melodia tradizionale. Il poeta Jarko Jovanović ne scrisse il testo a Londra nel 1971, durante il primo Congresso internazionale di Union Romani.

 

Presentiamo qui la versione in italiano di Roberto Malini dell’Inno, che Alexian Santino Spinelli – uno dei più grandi musicisti e interpreti Rom – ha recitato con il suo gruppo, composto dallo stesso Alexian (fisarmonica e canto) e da Angelo di Menno di Bucchianico (percussioni, araya), Luciano Pannese (contrabbasso), Andrea Castelfranato (chitarra, Buzuki, harp guitar).

Nelle altre esecuzioni che si possono ascoltare qui di seguito, incise sempre per l’occasione, Alexian e il suo gruppo eseguono “Gelem gelem”(Gijem gijem) in Romanes abruzzese.

 

Le immagini “impressioniste” del video – girato con il videofonino e dedicato a Ciprian Danila, biondo adolescente Rom romeno morto a Sesto San Giovanni il 23 settembre 2008, vittima di un rogo accidentale, ma soprattutto dell’emarginazione in cui era costretto a vivere – rappresentano un momento tragico del lungo cammino del popolo Rom in Europa: il passaggio nello “zigeunerlager” di Auschwitz-Birkenau e negli altri luoghi di persecuzione e morte del Samudaripen (o Porrajmos), l’Olocausto dei Rom. “Oggi ad Auschwitz ci sono alberi, piante ed erba,” commentano gli autori, “come appare nelle immagini soffuse del video, realizzato con la microcamera di un videofonino.

Durante l’Olocausto, al contrario, la ‘fabbrica della morte’ era brulla e senza altra vita che quella degli internati, degli aguzzini e dei loro cani feroci. La fame dei prigionieri era tale che ogni foglia, ogni filo d’erba, persino insetti e topi, legno e ruggine venivano divorati. La videoinstallazione, che accompagna il pathos drammatico della voce recitante di Santino Spinelli e della sua musica, rappresenta il cammino dei Rom, che è un cammino troppo spesso tragico, in un mondo che ancora oggi è ostile come Auschwitz, che ancora oggi non ha rispetto della vita umana, neanche di quella dei bambini Rom. Non a caso abbiamo dedicato l’opera a Ciprian Danila, il ‘Piccolo Principe’ dei Rom romeni perseguitati a Sesto San Giovanni, presso Milano. Ciprian è morto nel 2008, bruciato vivo in uno dei tanti roghi che colpiscono i rifugi precari delle famiglie povere di etnia Rom. In realtà, però, è stato assassinato da quel gas invisibile e senza odore che si chiama razzismo e che è letale come lo Zyklon B”.

 

L’inno definisce i Rom come un popolo «sempre felice» e sembra proprio una contraddizione, se si considerano gli innumerevoli episodi di persecuzione, la schiavitù, i genocidi e la segregazione che patiscono da secoli, fino al grande sterminio voluto dagli aguzzini di Hitler – definiti nel canto come il «Nero Esercito» – che assassinarono oltre mezzo milione di Rom e Sinti. Eppure questo popolo che conserva con devozione la memoria dei suoi morti, è sempre alla ricerca della gioia, che nella sua antica cultura è lo spirito stesso del vivere. Non a caso Rom e Sinti allietano da secoli l’umanità con i loro musici e attori, cantanti e danzatori, artisti, giostrai e circensi. Vivere in pace, con creatività, è il loro sogno, un sogno a splendidi colori, come i vestiti delle Romnì, le donne Rom, e i loro carri che hanno percorso tutte le strade d’Europa. La versione italiana di “Gelem gelem” sarà diffusa durante eventi celebrativi del Giorno della Memoria 2010 ed è inclusa in un’iniziativa editoriale che vedrà la luce durante il 2010.

 

Il Gruppo EveryOne e gli autori della versione italiana di “Gelem gelem” considerano quest’iniziativa quale preludio per altri progetti, nei quali la cultura e la tradizione dei Rom e dei Sinti saranno alla base di nuove istanze internazionali di giustizia e tolleranza, contro il pregiudizio e la persecuzione che continuano a colpire i “figli del vento”. Saranno di grande importanza, in questo senso, i due concerti sinfonici di Alexian Santino Spinelli e del suo gruppo, “per un’Europa unita, solidale e senza discriminazioni”, in occasione del 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali. Il titolo del concerto è “Romano drom, viaggio-concerto nella musica Rom”. Eseguiranno i concerti l’Orchestra sinfonica europea per la pace e l’Alexian Group di Alexian Santino Spinelli. Si devono al musicista Rom italiano ideazione, direzione artistica, musiche e arrangiamenti originali. Il direttore d’orchestra scelto per i due concerti è Luciano Di Giandomenico.
Le sedi dei concerti saranno Strasburgo (Palazzo del Consiglio d’Europa) e Bruxelles (Palazzo del Parlamento Europeo).
Date proposte: maggio o settembre 2010, con la partecipazione a inviti di europarlamentari, ministri d’Europa, stampa europea, rappresentanti di associazioni per i Diritti Umani rappresentanti di enti pubblici sostenitori, rappresentanti di associazioni Rom e Sinti d’Europa.
L’associazione organizzatrice e coordinatrice è Thèm Romanò Onlus, la cui sede nazionale si trova a Lanciano. I concerti saranno preceduti da incontri con le autorità europee e conferenze-stampa: eventi pubblici incentrati sulla necessità di avviare strategie nuove ed efficaci, nell’Unione europea, per porre un argine sociale, civile e giuridico ai fenomeno dell’antiziganismo, dell’apartheid, delle politiche di persecuzione ed espulsione che colpiscono i Rom e i Sinti in Italia e in Europa.

 

 

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