Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

I santi Sebastiano e Rocco tra storia, fede e folclore – 4

I santi Sebastiano e Rocco tra storia, fede e folclore – 4
Ottobre 11
02:00 2006

Iimmagine-ricordo diffusa nel 1906 per il quinto cinquantesimo dello scoprimento degli affreschi1906: Le ultime grandi feste per Sebastiano e Rocco.
Gli inizi del secolo XX non sono così brillanti come una certa fama di ‘belle époque’ ce li ha spesso descritti, o perlomeno sono molto contraddittori. Già l’attentato mortale al re Umberto, del luglio del ‘900, apriva il secolo nel peggiore dei modi, con una conseguente restrizione delle libertà ‘democratiche’ (almeno quelle che potevano esistere in una monarchia come la sabauda), i ceti popolari vivevano ancora nella povertà e, nel 1904, il Paese aveva assistito al primo sciopero nazionale; l’emigrazione è la voce più consistente nel panorama economico italiano anche se l’intreccio tra capitalismo (gruppi finanziari), industria e stato si sviluppa proprio allora tanto che la FIAT di Giovanni Agnelli, il capostipite, produce (sette anni dopo la sua fondazione avvenuta nel 1899) più di mille automobili proprio a partire dal 1906. Nel mondo cattolico, papa Sarto (Pio X), nel 1904 scioglieva l’Opera dei Congressi e l’anno successivo riformava completamente l’associazionismo, mentre già la democrazia cristiana murriana, ridimensionata a ‘opera di benefica carità’ da Leone XIII, fu messa completamente al bando da Pio X con grande rammarico anche dei murriani delle nostre parti e del basso clero che nutriva una forte simpatia per il movimento del sacerdote marchigiano, poi ridotto allo stato laicale. Tuttavia papa Sarto, se da un lato condannerà il modernismo, dall’altro in politica, pur non abolendo il ‘non expedit’, ammorbidì il divieto ai cattolici di partecipare con proprie candidature alle elezioni politiche La questione sociale si intrecciava sempre più con quella politica. Avanzando i socialisti, Giolitti ‘apre’ ai cattolici-liberali, ma si tratta della solita manovra trasformista per mantenere il potere, con qualche contentino elargito qua e là per un colpo al cerchio ed uno alla botte.
A Frascati l’inizio del 900 aveva portato la luce elettrica (inaugurata in pompa magna nel 1901), e il primo tram ,nel febbraio del 1906; il medico condotto Domenico Seghetti dava alle stampe il volume ‘Frascati nella natura nella storia nell’arte’, e il numero unico ‘Frascati’ per il cinquantenario della ferrovia, ma la città viveva un clima abbastanza confuso e teso per una situazione politica e amministrativa (con una parziale tornata elettorale e conseguenti strascichi polemici), anche per la incresciosa vicenda connessa con lo sgombero delle suore Agostiniane dal Monastero di S. Flavia Domitilla ( da quasi tre secoli presenti in città), che l’amministrazione comunale non si perita di contrastare ma praticamente aveva sollecitato onde abbattere l’edificio e costruire al suo posto la sede delle scuole comunali (il che avverrà nel 1913). Le suore, invitate dall’amministrazione a tornarsene nelle proprie famiglie, in realtà troveranno immediatamente una nuova sede a Bevagna accolte con grande feste da quella amministrazione e dalla popolazione locale.
Alla metà dell’anno 1906, nel mese di giugno, si compivano 250 anni, – o, come si disse allora – il ‘quinto cinquantenario’ dello scoprimento degli affreschi dei SS. Rocco e Sebastiano, pertanto la Pia Unione dei XXIV Cittadini, come era suo dovere, aveva già previsto la doverosa scadenza di festeggiare i compatroni di Frascati.
Anche stavolta, ‘seguendo l’esempio dei nostri antenati’, come scriveva l’allora priore di questa Pia Unione, Floriano Cicinelli1 le manifestazioni avrebbero dovuto svolgersi con la consueta grandiosità, ma più di qualche ostacolo verrà a frapporsi perché ‘la difficoltà di tanto tristi e tanto calamitosi [tempi], tratteneva in limitati confini il desiderio di sontuosamente celebrare il fausto evento’.2
Anzitutto le contrarietà del Municipio che ‘con brusco diniego si ricusò di concorrere con qualsiasi benché minimo contributo che anzi si mostrò apertamente ostile nel decorso della festività’ e, dopo il Comune, ‘tanto biasimevole esempio fu seguito da questa Università Agraria’e perciò vennero a mancare le due risorse più vitali’. Ma la Pia Unione non si scoraggiò, ‘perché i Santi manifestarono visibilmente il loro valevolissimo soccorso e protezione’ in quanto venne in aiuto l’altra Pia Associazione dedicata ai compatroni e ‘un nucleo di Devoti i quali con lodevole slancio si offersero di contribuire’, e anche da Roma, si aggiunsero diverse oblazioni;, ‘ fra queste, merita di essere ricordata quella dell’E.mo Cardinal Mery del Valle [Merry del Val], segretario di Stato di Sua Santità Pio X’. Sìcché, nonostante la ristrettezza dei tempi (sia finanziariamente che per l’imminenza della ricorrenza), si programmarono addirittura 15 giorni di feste ‘a principiare col 16 Settembre a terminare col 1 Ottobre’, costituendosi un Comitato Direttivo con la presidenza onoraria del cardinal Satolli vescovo tuscolano (e membri, oltre al presidente effettivo Cicinelli, il principe Giuseppe Aldobrandini, il camaldolese Federico Valenzani (padre Giovan Battista) e suo fratello sindaco Domenico Valenzani, che pure non era tanto entusiasta della programmazione).
Il Comitato esecutivo per le feste era capeggiato dall’arciprete parroco della cattedrale don Pancrazio De Felici, con Anastasio Reali (della Società Operaia Cattolica), Alessandro Benedetti, Paolo Marini, Pietro Lippi, Lorenzo Cimino e Angelo Rufini
‘Dopo animate discussioni e notevoli osservazioni’, fu approvato il programma generale anche dalla Autorità politica ed amministrativa’, con ‘avvertenza però che le due Tombole furono fatte dal Municipio a tutto suo interesse e profitto’!
Non solo, ma la festa dal 18 giugno, fu trasferita al 16 agosto nella ricorrenza di S. Rocco. Il motivo? Inopinatamente il Municipio volle celebrare proprio in quel 18 giugno il cinquantenario della ferrovia Roma-Frascati che pure ricorreva il 7 luglio!
Ma anche per 16 agosto c’erano problemi perché la Cattedrale non poteva predisporre le lavorazioni in quanto impegnata per otto giorni dalla festa del SS. Salvatore! L’impedimento maggiore venne però dalle preoccupazioni per il trasporto dei due affreschi dei Santi Rocco e Sebastiano processionalmente da S. Maria in Vivario, come un secolo prima. Per evitare di danneggiarli, si interpellarono il ‘Sig. Raffaele Gagliardi pittore ed il rinomato specialista in questo genere Sig. Pietro Cecconi Principi’, ma i due ‘esaminatori non poterono da vicino vedere i santi e molto meno toccarli e picchiarli per formarsi un esatto criterio, per essere le cornici che li racchiudono fissate internamente ed inamovibili’ mentre il Sindaco mostrò la sua ‘contrarietà alla rimozione’. Tuttavia, alcuni giorni dopo le immagini furono scrupolosamente trasferite nella sacrestia e, sotto il costante controllo del presidente dei 24 Cittadini sottoposte a nuovo esame degli esperti, ragguagliandone il Sindaco, invitato anch’egli per un nuovo esame, in quanto ‘la Chiesa era di patronato del Municipio’ e ne serviva il consenso. Il sindaco però non si fece vedere e gli esperti, suponendo un suo tacito assenso, procedettero al restauro facendo trasferire gli affreschi nell’attiguo palazzo vescovile ‘prontamente concesso come altra volta era avvenuto, quando nel 1843 l’E.mo cardinale Ludovico Micara Vescovo di Frascati, le fece staccare e togliere dal muro’ a causa dell’umidità. A questo punto però il sindaco – che pure ‘aveva accettata la presidenza onoraria della festa’ – scrive una lettera ‘con espressioni non troppo misurate e molto meno convenienti’ al presidente dei 24 Cittadini di riportare il tutto in poche ore nella sede d’origine ‘sospendendo immediatamente qualsiasi lavoro’; ordine prontamente eseguito ma con ‘gravissimo scandalo e generale malumore’ e certamente con qualche problema di ordine pubblico se ‘il Sindaco vedute le cose nel loro vero aspetto tornò a miglior consiglio, per il momento non dando ascolto ai malevoli suggerimenti dei suoi che pienamente dominano’. (Continua)
1 Floriano Cicinelli, morto il 2 giugno del 1913 quando era ancora priore della Pia Unione. Era stato anche consigliere comunale.
2 Cfr. Relazione fatta dal Sig. Floriano Cicinelli Priore della Pia Unione dei 24 Cittadini sulla Festa del quinto cinquantenario dell’apparizione delle Sagre effigie dei nostri santi Comprotettori Sebastiano e Rocco celebrata in Frascati il giorno 16 Settembre e seguenti fino al 1mo Ottobre inclusivo 1906. Archivio della Cattedrale Tuscolana b. S. Maria in Vivario.

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Aprile 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”