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“Il cenacolo a S. Vittore” (II parte)

“Il cenacolo a S. Vittore” (II parte)
Settembre 01
02:00 2007

Si entra alla mostra:
Entrando nella Sacrestia colpisce l’installazione insolita della mostra. Le foto del dipinto del cenacolo scendono appese a dei fili dall’alto e dietro la foto di ogni apostolo e Gesù c’è la foto di una donna del carcere e di singoli volontari del “progetto casina”. Foto sospese come la vita di tante donne del carcere. E lo sguardo dello spettatore che si dirige verso l’alto per guardare le foto spera in un’elevazione… delle donne o di se stesso, a volte anche lui chiuso in “prigioni” d’altro tipo. La scelta poi di mettere sullo stesso pannello da una parte la foto di Luca Quartana, che nel cenacolo rappresenta Giuda, e la foto di Antonella Ortelli, che rappresenta Gesù, fa pensare al concetto di male e bene come “facce della stessa medaglia”. Ad ogni immagine di apostolo è poi associata una parola e da queste parole le donne hanno scritto delle poesie. Una di queste parte dalla parola “Osservate”:
Osservate perché non succederà più
Osservate il tempo che passa
Osservate le vostre espressioni
Osservate ciò che sentite
Osservate la tovaglia
Osservate quello che non è qui
(Tommaso, Rina, Lara, Manuela, Luca, Antonella, Francisca, Elena, Atimed)
Nell’abside in fondo alla sacrestia vi è anche un video molto toccante realizzato da Valentina Belcredi, in cui scorrono immagini delle donne durante le attività del laboratorio alternate da loro pensieri e ricordi sul momento del convivio.
Una delle donne del Progetto Casina, ha sintetizzato così questo percorso culturale e di relazione: “Le immagini fanno venire dei pensieri. Nel Cenacolo ci sono dei personaggi ad un tavolo, proprio come noi quando abbiamo cominciato questo lavoro: sedute attorno ad un tavolo con una tovaglia bianca su cui abbiamo provato a disegnare qualcosa. Abbiamo pensato, così, di iniziare a metterci “nei panni” degli apostoli e Gesù, evidenziando un parallelismo con quelle immagini e riproducendo la stessa realtà. Ma solo con versi poetici siamo riuscite a descrivere l’aria che si respira nel Cenacolo.”
Il Progetto Casina, avviato nel 1991 da Antonella Ortelli, Silvia Truppi e Carla Vendrami con la collaborazione di Aldo Rocco e Luca Quartana, presso la Sezione femminile del carcere di San Vittore a Milano, si è proposto fin dall’inizio di costituire un originale spazio di relazione che coinvolgesse senza distinzioni di ruolo gli artisti promotori e le donne partecipanti. Il Progetto è un insieme di tanti elementi, artistici, umani e istituzionali strettamente collegati nella loro complessità. La necessità di collocare l’esperienza artistica in una istituzione totale, programmaticamente estranea ad una dimensione estetica, nasce dal riconoscere a questa attività un carattere civile inteso come svolgersi di relazioni umane. Il percorso del Progetto Casina è documentato: dal libro Progetto Casina. Immaginate. Poetiche fuori luogo dalla Sezione Femminile della Casa Circondariale di San Vittore (a cura di G. Zanchetti, Mazzotta, Milano, 2001); dalla rivista «Parata» (4 numeri, 2003-2006) e dal video Parata, regia di Stefano Meldolesi, 2001, b/n, 35’.

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