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Leggere, in questi tempi bui, illumina e lo può fare in molti modi: a volte il libro, oltre che mezzo per trasmettere idee, si mette al servizio della solidarietà. È il caso de Il viaggio di Marco, breve/lungo ‘percorso in terra’ di Marco Pietrobono. Breve, per chi l’avrebbe voluto ancora accanto, era solo un ragazzo, lungo per la pienezza che Marco sembra aver impresso ai suoi giorni; la dolcezza contagiosa del suo sorriso emana dalla foto di copertina del racconto che gli è stato dedicato.

A scrivere è Lauretta Chiarini che ha ‘aiutato’ i genitori di Marco a trasformare una testimonianza di semplice generosità in qualcosa di più tangibile non solo e non tanto per lenire il dolore, ma allo scopo benefico di sostenere l’associazione nata in memoria del ragazzo, la ‘Marco Pietrobono onlus’: associazione senza scopo di lucro a sostegno dei bambini e dei giovani disagiati. I proventi della vendita del libro saranno devoluti all’associazione le cui attività, le prime donazioni e le uscite ‘pubbliche’ per raccogliere fondi per finanziarsi, si possono trovare sul sito marcopietrobono.com. La penna di Lauretta, però, non può derogare all’impegno della scrittura, inseparabile amica, e così s’inventa la storia d’un giovanotto coinvolto nel narrare di un sedicente vecchietto di nome Cronos, ‘scontrato’ per caso e che cammina, se vuole, più spedito di lui. Il tempo (cronos), in effetti Marco ancora non può saperlo del tutto, cammina veloce e gli prospetta i fatti come saranno. Nel futuro hanno bisogno di lui che è il provetto allenatore di calcio di un gruppo di ragazzini ospiti di una casa famiglia. Potranno partire per il 2113 con una stramba ma efficace macchina del tempo. Marco accetta e si ritrova alle prese con guerra e deportazioni, ad allenare ancora bambini che però, stavolta, dovranno affrontare in campo la formazione militare di una ennesima, terribile dittatura e giocarsi, con l’abilità dei piedi e con il cuore, nientemeno che la diminuzione delle deportazioni che stanno decimando la già stremata popolazione. Marco, purtroppo, è stata l’ennesima vittima della strada, ma la sua storia, contornata di affetto e solidarietà per gli altri, rivive nell’inventivo futuro della scrittura, capace di donare ancora sorprese. Infatti, benché i suoi cari, gli amici, lo aspettino per riabbracciarlo, per rivivere la carica vitale che sapeva infondere, lui, da vero protagonista, si proporrà un’altra scelta di grande generosità. Con sensibilità il racconto ci guida. (Serena Grizi)