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IMU: chi ha di più paga di meno

IMU: chi ha di più paga di meno
Giugno 30
13:32 2013

CorvialeNel 2012 i proprietari di uno o più immobili hanno dovuto pagare un’imposta conosciuta con il nome di IMU (Imposta Municipale Unica). In realtà non tutti i ricchi l’hanno dovuta pagare, e non solo perché non è stata modulata in base al reddito. Ma vediamo la questione più in particolare. Si è riscontrato che non c’è stata alcuna corrispondenza tra questa tassa patrimoniale ed il reale valore di mercato dell’immobile tassato,

sia perché l’IMU è stata calcolata sulla base di rendite catastali non aggiornate, e sia in quanto i valori catastali sono diversi da una città all’altra. Di conseguenza, si è verificato molto spesso che i vecchi immobili dei centri storici con la rendita catastale risalente persino al 1916 siano stati favoriti. Ed è stato davvero iniquo che gli immobili di maggior valore rispetto ad altri più modesti abbiano pagato poco o nulla.
Per fare un esempio, nel cuore di Roma gli immobili di piazza di Spagna sono classificati ancora come case popolari (sic!) ed hanno pagato di IMU si e no 150 euro, pur valendo a dir poco 1 o 2 milioni di euro, mentre altri immobili situati nelle periferie popolari con un valore di mercato di circa 250mila euro hanno pagato di IMU intorno ai 400 euro. Insomma, il risultato è stato che ben un quarto di coloro che hanno più di 75mila euro di reddito dichiarato non ha dovuto pagare l’IMU. È vero che il governo Monti nell’intento di sistemare il bilancio pubblico ha applicato un’imposta del governo precedente, ma questa era stata pensata per un sistema aggiornato di rendite catastali. L’austerità e il rigore dovevano esserci su sprechi e corruzione, non sui redditi medio-bassi delle famiglie perché ciò ha prodotto una ulteriore stretta dei consumi e la conseguente riduzione del gettito di Iva.
Si vogliono aumentare le entrate dello Stato mettendo tasse, ma in fase di decrescita dell’economia si determina al contrario una loro diminuzione. L’IMU sulla prima casa per il momento è sospesa, ma già si parla di applicarla a settembre, forse con la possibilità di detrarla nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Attenzione però, nessun politico parla di aggiornamento delle rendite catastali. E lasciando le cose così come stanno, i ricchi d’Italia potranno dormire sonni tranquilli ed insieme a loro anche i politici che abitano nel centro storico di Roma. Speriamo che quest’ultimi non si siano dimenticati che l’art. 53 della Costituzione dice che la fiscalità deve rispondere al criterio di progressività sul reddito, cioè che deve pagare di più chi ha di più e non il contrario. Altrimenti il divario tra ricchi e poveri continuerà ad aumentare, e pure l’astensionismo al voto!

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