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Intervista al prof. Giovanni Di Peio

Intervista al prof. Giovanni Di Peio
Aprile 18
10:29 2016

Il prof. Giovanni Di Peio è membro del Consiglio Centrale della Società Dante Alighieri e presidente dal 2013  del Comitato di Roma.
Ha alle spalle più di quarant’anni di attività nella scuola di Stato, prima come docente di Italiano, Latino e Storia nei  Licei e negli Istituti superiori, poi in qualità di preside; ma, pur considerando tale attività scolastica come l’esperienza centrale della sua vita lavorativa, quella che gli ha permesso di non perdere mai i contatti con le esigenze di crescita e di formazione delle giovani generazioni, non ha mai interrotto il filo delle sue ricerche nel campo storico-letterario, iniziate sotto la guida di illustri Maestri dell’Università “La Sapienza” di Roma, come Natalino Sapegno, Aurelio Roncaglia, Federico Chabod e Alberto M. Ghisalberti.
È stato collaboratore del “Dizionario Biografico degli Italiani” ed ha al suo attivo, tra l’altro, la pubblicazione di due volumi dedicati, rispettivamente, a Lo specchio dei manifesti, una storia del design pubblicitario dagli anni Ottanta del secolo XIX fino ai manifesti di propaganda della I Guerra Mondiale, e a Teresio Olivelli – Tra storia e santità, Effatà Editrice, la biografia di un giovane patriota italiano, morto eroicamente nel Lager nazista di Hersbruck, sottocampo dell’infernale universo di Flossembürg.

Ringraziamo il prof. Di Peio (personaggio di spicco nell’ambito culturale, scrittore e promotore di iniziative importanti anche per le giovani leve), per l’intervista che ci concede nonché per l’idea di presentare a Palazzo Firenze, martedì 19 aprile alle ore 17, nella sala “Pier Paolo Conti”, (coordinatrice Lucia Caravale) il libro da noi edito “Dante e san Francesco: il segreto di madonna Povertà”, scritto da Aldo Onorati.

D.- Il Comitato di Roma della Società Dante Alighieri che Lei presiede e dirige, quali attività ha svolto quest’anno, nel 750° anniversario della nascita dell’Alighieri?

R.- Segnalo, innanzi tutto il ciclo di conferenze dantesche, predisposto a cura di Aldo Onorati e Lucia Caravale, sul tema “Viaggio attraverso il mondo poetico di Dante”, articolato in otto incontri, condotti ciascuno da uno specialista dell’argomento trattato, con l’obbiettivo di mettere in evidenza e approfondire gli aspetti salienti e i passaggi più rilevanti dell’opera del Sommo Poeta. Il ciclo si chiuderà il prossimo 10 maggio con la Lectio magistralis di Aldo Onorati su “La lingua” nelle opere di Dante. In questo contesto, è anche da ricordare la presentazione avvenuta il 1° marzo scorso, a cura di Luca Serianni e Giovanni Di Peio, di un nuovo commento alla Divina Commedia realizzato dal professor Giuseppe A. Camerino per la casa editrice Liguori. Elemento caratterizzante di tale commento, oltre agli altri pregi di carattere scientifico, è la presenza di una parafrasi condotta con una cura estrema del linguaggio di Dante e della sua resa nell’italiano del nostro tempo.

D.- Come reagiscono i giovani alla riproposta del Poema Sacro?

R.- Per rispondere non posso non rifarmi alla mia esperienza di docente nonché ai numerosi incontri che, in questi anni, sto conducendo sui temi danteschi con gli studenti delle scuole romane. Il risultato di tale esperienza è molto incoraggiante, perché in base ad essa posso concludere che i giovani sono affascinati sia dal Dante uomo, con tutta la sua complessa vicenda umana, civile, politica, religiosa, sia dal Dante intellettuale e poeta, che ha saputo davvero esprimere in strutture di pensiero e in intuizioni fantastiche non solo lo spirito del suo tempo (il cosiddetto tardo Medio Evo), ma anche i problemi e gli interrogativi eterni dell’animo umano.

D.- Cosa rappresenta Dante nel mondo?

R.- Mi consenta una risposta fulminea: Dante è uno degli “spiriti magni” dell’umanità.

D.- E’ vero che per conoscere bene la “Divina Commedia” basta appena una vita intera?

R.- Ha proprio ragione e tutti i lettori di Dante, specialisti e non, lo sperimentano ogni volta che, andando a rileggerne un passo, scoprono nuovi significati, nuovi echi, nuovi possibili percorsi. Si potrebbe dire che, pur nella sua ferrea perfezione strutturale, la Divina Commedia sia in un certo senso un’ “opera aperta”.

D.- Quali sono i progetti del Comitato di Roma per l’anno 2017?

R.- Siamo, attualmente, in una fase di impostazione del ciclo degli incontri danteschi per la stagione 2016/2017 e la nostra idea-guida è il proposito di affrontare temi con modalità e approfondimenti che possano andare ad arricchire e innovare le conoscenze dei nostri soci, tutti peraltro fedeli innamorati di Dante. Voglio aggiungere che la Sede Centrale sta predisponendo, per questi anni danteschi e soprattutto in vista del 2021, un progetto di grande respiro “La Dante per Dante”, al quale ci auguriamo di poter dare il nostro qualificato contributo.

D.- Cosa può dirci del libro di Aldo Onorati, che presenterà Lei col prof. Masi Segretario generale della Società dante Alighieri martedì 19 a Palazzo Firenze a Roma?

R.- Il libro Dante e San Francesco – Il “segreto” di madonna Povertà conferma, se ce ne fosse bisogno, il particolare rapporto che Aldo Onorati ha con la Commedia e, più in generale, con la vita e le opere del Sommo Poeta: un rapporto fondato, non solo su una approfondita e ramificata conoscenza dei testi, dei documenti, degli studi critici, ma anche su una straordinaria capacità di rivivere e di attualizzare, senza forzatura alcuna, tutte le tematiche, i sentimenti, le passioni, le convinzioni morali e religiose che attraversano il mondo di Dante e gli trasmettono un respiro universale. Da questo punto di vista, avere proposto e motivato l’amore per madonna Povertà come valore primario della testimonianza cristiana di San Francesco d’Assisi, è un’operazione davvero esemplare. A questa considerazione di fondo, vorrei aggiungere un altro elemento: la dote di grande affabulatore che Aldo Onorati possiede, dote che si traduce in una lodevole leggibilità dei suoi scritti, che si distanziano radicalmente dall’aridità e dalla mancanza di risonanze di certe pagine da cui la “dantologia” è, purtroppo, talora afflitta.

Luca Priori.- Grazie, Professore, da parte mia e anche da parte della Editrice e del Giornale “Controluce”.

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