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Jabu Groove illumina la notte della Capitale al Circolo degli Artisti

Gennaio 13
18:33 2014

181-jabu-groovePiccolo ma sincero e significativo evento nel cuore della sonnacchiosa domenica romana, quello che ha illuminato gli ormai noti spalti del Circolo degli Artisti sulla Casilina Vecchia della Capitale.

All’interno dell’usuale spazio del fine settimana, il Wi-Fi art, galleria di nuove forme artistico-concettuali che a turno scorrono in immagini all’interno del circolo per allietare le domeniche romane, c’è stata anche la possibilità di ascoltare dal vivo sul fine serata, il progetto “Jabu Groove”. Ivan Radicioni alla tromba e Mauro D’Alessandro alle straordinarie percussioni allietano la numerosa platea con la presentazione dell’opera prima, appunto Jabu Groove, 8 pezzi di incantevole ipnosi musicale, ausiliati nello storyboard della nottata dalla preziosa collaborazione di Simone Palma per il live video e di Diego Labonia alla paziente cura degli effetti visivi.

Dunque, un grande tamburone al centro del palco, diventa un magico schermo lumieriano dove scorrono in diretta le elucubrazioni visionarie del Labonia, mix tra fortografia e pop art, mentre una tromba delicatamente scrive note nel capannone del circolo, tormentata all’inverosimile da mitiche ed ancestrali percussioni che si innalzano dagli strampalati tamburoni di D’Alessandro.
Questa,la fotografia di una serata psichedelica, di un’oretta e mezza di pura suspence, sospesi tra virgolette, tra routine e sogno.
La musica di questi giovanotti, riunitisi per caso un paio d’anni orsono in una sala di registrazione per curare il progetto, è una piccola ma splendida novità del panorama indie de noantri, e fonde in se nostalgiche liriche e melodie europee dimenticate e melense alla furia della macumba africana, sferzando su questo fuoco blu tutto il vento delle basi elettroniche. Poco parlato e diversa ed eventuale grazia. Qualche nota africana e tanta carica energetica.
Potrei continuare a vaneggiare, perdendomi in mille didasclici concetti, ma credo, basti la definizione che ho dato a dirla tutta. Ascoltare per credere.
Un appunto, purtroppo, la magia del live non è proprio in sincrono con la registrazione studio del disco, che perde un pochino della sua incredibile forza ritmico-melodica e nella messinscena fotografica del live, ma sicuramente mi auguro che la penisola abbia la possibilità, nel venturo tour della band, di ascoltare comunque e sempre dal vivo questa lieta novella indie rock.
Il disco stesso è un’autoproduzione, purtroppo, nelle misere meccaniche discografiche a sfondo danarizio del belpaese, ma come mi racconta Radicioni, il prossimo obiettivo oltre al tour, deve essere un LP.
Possiamo solo fare i complimenti a questi volenterosi giovanotti, e nel nostro piccolo, darvi la notizia, e per chi ne volesse, senz’altro, sapere di più su band e progetto, li troverà sul web, all’indirizzo facebook, jabu.groove.7 .

Vittorio renzelli

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