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La tutela della cittadinanza e del patrimonio pubblico nel rispetto della legalità non può essere solo intento programmatico

Ottobre 31
13:28 2014

La dovizia di dettagli, con la quale il punto è stato portato all’assemblea, ha fatto emergere le carenze di gestione dell’evento stesso riassumibili nella mancata realizzazione di un corridoio di emergenza e di un punto di guardia medica temporaneo, mancanza di coordinamento con la sala operativa e inadeguata preparazione degli uomini della protezione civile. È stato l’assessore di competenza – Perandini n.d.r – a rispondere sostenendo che quanto accaduto – ossia una città paralizzata e una madre in difficoltà – non è andato ad inficiare sulla riuscita generale dell’evento stesso.
La seconda interrogazione, sempre esposta da Bartolucci, riguarda l’annosa questione della Associazione sportiva Città di Ciampino, meglio conosciuta come Superghino. Scorrendo il testo dell’interrogazione – in cui si chiede di fare chiarezza sulle attività della polisportiva e sulle responsabilità di amministrazione degli immobili comunali – il quadro che ci viene descritto è quello di una gestione e sfruttamento esclusivo, privilegiato, del patrimonio pubblico. Le violazioni nella gestione da parte della Polisportiva in termini di abusivismo edilizio, mancanza di autorizzazioni, esercizio abusivo di attività commerciale su suolo pubblico, e la mancanza di tutela e controllo da parte dell’amministrazione di un bene che appartiene a tutta la comunità risulta inconfutabile, anche da sopralluoghi effettuati in modo volontario da cittadini. Nonostante ciò, l’amministrazione ha ritenuto che quanto riportato dal nostro portavoce non risponde alla realtà dei fatti. I controlli effettuati dalla Locale Polizia non avrebbero rilevato alcuna violazione da parte dei gestori dell’associazione stessa, e la legalità dell’attività assolutamente sotto controllo. Non c’è nulla di più inquietante – diceva Corrado Alvaro – di una società convinta che agire onestamente sia inutile. O forse sì: un’amministrazione che aveva costruito il proprio programma di governo su responsabilità della tutela del bene pubblico e della legalità ed ora fa orecchie da mercante.
Il terzo punto di interrogazione anche questa esposta da Bartolucci, riguardava la vicenda della “prova veicoli” fatta dal comando della polizia locale emersa a seguito della lettera anonima indirizzata a tutti i Consiglieri comunali, Giunta e Sindaco, nella quale un cittadino testimoniava di aver visto a cena otto agenti di polizia locale di Ciampino più il comandante (in divisa d’ordinanza con quattro mezzi di servizio al seguito) in un ristorante di Fiumicino la notte del 20/06/2014.
I consiglieri M5S – a seguito di accesso agli atti – hanno, dunque, scoperto che il comandante aveva effettivamente emesso un ordine di servizio per prova veicolo della durata di non meno di 120 km (veicolo precedentemente in riparazione per un guasto e per il quale si necessitava una prova di affidabilità) e ritenuto necessario interrogare il Sindaco per sapere se riteneva corretto questo tipo di verifica caratterizzato dall’impiego di un numero così alto di agenti fuori dal territorio comunale di competenza quando sarebbe stato meno oneroso rivolgersi ad un meccanico oppure utilizzare, sotto sorveglianza, il veicolo per pattugliare le strade di Ciampino. Diversi consiglieri di maggioranza – che tra l’altro dichiaravano di non aver mai ricevuto copia della lettera anonima – hanno ritenuto l’interrogazione quasi a carattere accusatorio nei confronti del comandante. Il Sindaco ha risposto – e giustificato l’accaduto – focalizzando l’attenzione sulla dichiarazione del comandante stesso, il quale affermava che gli agenti essendo fuori l’orario di servizio non avevano neppure percepito alcun indennizzo per tale servizio. Sappiamo, tuttavia, che sostenuto dal comandante non è vero avendo verificato le timbrature di tutti gli agenti e l’ordine di servizio. In breve: otto agenti più il comandante a Fiumicino, in un ristorante a cena, con quattro mezzi di servizio per provare l’affidabilità di un veicolo. E indennizzo coperto. In una città in cui non fioriscono aiuole curate ma discariche abusive, dove il degrado da vandalismo nei parchi è pratica comune ci aspetteremmo un servizio di vigilanza della polizia locale impiegato coscientemente in ben altro modo.
E le anomalie non finiscono certo qui. All’ordine del giorno, la presentazione di un’interessante mozione da parte di SEL sull’Istituzione di un parco pubblico e Culturale nella zona conosciuta con la denominazione di “Muro dei Francesi”.
Con questa mozione, presentata dai consiglieri Abbondati, Perinelli ed Aletras, si chiede formalmente al Sindaco e alla giunta tutta di impegnarsi affinché venga istituito un parco archeologico in un’area ben nota alla comunità ciampinese e internazionale per il suo grande valore storico artistico e culturale.
L’area situata nel comune di Ciampino, tra la via dei Laghi, via del Sassone e via dell’Ospedaletto, è delimitata da una cinta muraria con un portale barocco del ‘600 che segna i confini di quella che fu la Tenuta Colonna, dove sorgono anche la chiesa seicentesca “Chiesuola” risalente al 1600 circa e due casali “della Marcandreola”, sempre seicenteschi e costruiti su strutture murarie di epoca romana (tutelati con D.M. 12/4/2006 ribadito col vincolo del 20/11/2013) nonché due rigogliosi uliveti secolari di notevole interesse botanico.
Nel corso delle ultime indagini archeologiche preventive alla realizzazione del piano di zona a edilizia economica e popolare (ex legge 18 aprile 1962 n. 167), sono stati, inoltre, rinvenuti i ricchi ambienti di una grande villa attribuita a Marco Valerio Messalla Corvino (64 a.C. – 8 d.C.) all’interno della quale è stata fatta un’ulteriore scoperta di una parte del prezioso gruppo scultoreo riferibile al mito di Niobe confermando definitivamente l’eccezionalità del sito tanto da essere inserito, nell’ottobre del 2013, nella lista “Watch” del World Monuments Fund, e precisamente tra i 67 siti culturali del mondo a rischio di degrado e da salvaguardare per le generazioni future.
Purtroppo questo meraviglioso luogo è diventato oggetto di vicende a dir poco incredibili, che si succedono senza soluzione di continuità ormai da anni, durante i quali l’amministrazione comunale non solo non ha attuato una politica di salvaguardia e valorizzazione del luogo (lasciato, invece, nell’incuria più colpevole) ma ha pensato bene di cambiare la destinazione d’uso del suddetto territorio da agricolo – e quindi non edificabile – a edificabile dando il via al progetto di costruzione di un blocco immobiliare di 65.000 metri cubi costituito da una decina di palazzine, deciso dal Comune di Ciampino con una variante al piano regolatore del 2006, nella quale viene confermata l’intenzione di far sorgere nell’area un quartiere di edilizia popolare nonostante le prescrizioni fissate dalla Soprintendenza già nel 2002. E nonostante un territorio che ha la densità abitativa tra le più alte d’Italia. L’emergenza non è abitativa ma archeologica, artistica, culturale e i signori dei consorzi, i costruttori che hanno poggiato secchio e cazzuola sulle scrivanie comunali sono chiamati a fare un passo indietro.
Premesso tutto ciò e ribadendo che il MoVimento 5 Stelle appoggerà sempre le buone iniziative a prescindere da chi le propone, con questa mozione parte della maggioranza richiede l’impegno da parte della giunta e del sindaco affinché venga elaborato uno studio di fattibilità del Parco archeologico e culturale nella zona di “Muro dei Francesi”. E fin qui siamo tutti d’accordo in quanto il MoVimento 5 stelle è assolutamente favorevole alla creazione del parco, tanto che in data 16 ottobre scorso, la Portavoce Senatrice del M5S Michela Montevecchi presenta un’interrogazione indirizzata al Ministero dei Beni Culturali, elaborata con i portavoce M5S di Ciampino, con la quale si chiede al Ministero di intervenire, per il tramite della Direzione Regionale per i beni culturali e Paesaggistici del Lazio e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, per estendere il vincolo su tutta l’area, la delocalizzazione dei piani di zona , la salvaguardia e la valorizzazione dell’area e l’avvio di una collaborazione con il World Monuments Fund.
Nella mozione presentata oggi da SEL non è però specificato che, in ragione del valore intrinseco dell’area in questione, non sarà permessa l’edificazione dell’area cosi come non viene preso nessun impegno per la delocalizzazione dei piani di zona. Vogliamo ricordare che oltretutto il Comune di Ciampino ha fatto ricorso al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio per l’annullamento del vincolo di salvaguardia la cui sentenza è attesa per oggi 30 ottobre 2014. Abbiamo ritenuto quindi imperfetta tale mozione in quanto sono state respinte le modifiche da noi richieste e che per noi sono imprescindibili. Abbiamo inoltre ritenuto che un argomento di tale portata non possa essere vagamente e frettolosamente affrontato in sede di Consiglio senza prima essere discusso e approfondito nella Commissione tecnico-urbanistica.
In tutta questa vicenda ci sono sorti molti dubbi: perché presentare questa mozione il giorno prima della sentenza del T.A.R. (al quale l’amministrazione si riappellerà certamente qualora non accogliesse la richiesta di annullamento del vincolo) e perché la Consigliera Perinelli che all’epoca delle approvazioni delle varianti ai piani di zona era assessore all’urbanistica – e che quindi almeno politicamente è responsabile di tutte queste vicende che si sono succedute – ora si prodiga per la salvaguardia di questo sito? E poi vorremmo chiedere al consigliere Abbondati: qual è l’idea di parco archeologico che si vuole creare, cosa che non si evince nel testo della mozione? Un parco che di fatto sia un cortile di abbellimento per palazzine private o un parco che sia patrimonio archeologico e paesaggistico di rilevanza mondiale fruibile a tutti i cittadini ciampinesi?
Qualcosa, converrete con noi, non funziona: dopo il governo nazionale che scende in piazza per manifestare contro se stesso, una maggioranza locale che presenta mozioni per tutelarsi da se stessa….La disamina di questi meccanismi diventerebbe sempre più avvincente se si limitasse a rappresentare un sistema politico in implosione; purtroppo, invece non è che la manifestazione di un nuovo (dis)equilibrio di interessi che attraversano destra e sinistra senza alcuna velleità ideologica e, nel nostro caso, verso il fine ultimo della speculazione edilizia a totale sfavore del nostro territorio .
I consiglieri portavoce Bartolucci, Checchi, De Sisti, e gli attivisti CM5S

Link correlati:
Interrogazione M5S al Ministero Beni Culturali per salvaguardia area archeologica ”Muro dei Francesi”.
World Monument Fund – Muro dei Francesi

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