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Le forre della Valle del Treja

Le forre della Valle del Treja
Febbraio 03
08:00 2016

Un territorio conformato dall’acqua e dai vulcani

L’origine e l’evoluzione geologica della Valle del Treja sono strettamente legate ai fenomeni vulcanici che, tra 700.000 e 40.000 anni fa, alternarono le loro attività esplosive modificando profondante il paesaggio.

Le miscele di gas e fluidi si aprirono la via verso la superficie fino a proiettare all’esterno, con grande violenza e a grande distanza, enormi quantità di materiali che, accumulandosi e cementandosi, hanno dato origine agli attuali banchi di tufo presenti nel territorio del Parco.

Nell’area del Parco i tufi vulcanici poggiano su rocce sedimentarie depositatesi nel plio-pleistoceniche, costituite prevalentemente da argille e sabbie marine risalenti al Pliocene (epoca geologica compresa tra 5,3 e 2,5 milioni di anni fa, durante la quale il mare sommergeva buona parte dell’Italia centrale). Localmente, il rilievo carbonatico del Monte Soratte, oggi presenza imponente nel paesaggio a Nord di Roma, si distingueva come piccolo isola al largo della terraferma appenninica.

Poco sopra alle argille e sabbie marine seguono le stratificazioni di conglomerati e silt (limo) risalenti al Pleistocene (epoca geologica compresa tra 2,5 milioni di anni fa e 12.000 anni fa). Queste stratificazioni testimoniano il periodo durante il quale un grande fiume, il “Paleotevere” scorreva nel territorio depositando ingenti quantità di materiali provenienti dal vicino Appennino umbro marchigiano.

I sedimenti argillosi alla base delle vulcaniti hanno una notevole importanza idrogeologica, in quanto costituiscono il livello impermeabile di base delle falde presenti nei soprastanti depositi vulcanici, al contrario molto permeabili. Al contatto fra le due formazioni, sedimentaria e vulcanica, spesso fuoriescono ricche sorgenti che contribuiscono a creare piccoli habitat ricchi di vegetazione igrofila.

Al di sopra del basamento sedimentario si depongono rocce di origine vulcanica con uno spessore variabile tra 60 e 100 metri. Tra queste si annovera il noto “Tufo rosso a scorie nere”, utilizzata da tempo come materiale da costruzione.

Nell’area del Parco, l’azione operata dalle acque correnti superficiali è certamente l’elemento principale del modellamento del rilievo. L’erosione dei corsi d’acqua ha generato le profonde valli del Treja e dei suoi affluenti, le tipiche forre vulcaniche dalle pareti scoscese, oggi per lo più coperte da folta e lussureggiante vegetazione.

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