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Lettera ai giornali della Provincia

Giugno 05
09:07 2010

Gentile redazione,
vorrei che sui giornali dei Castelli Romani ci fosse spazio per una segnalazione doverosa di come un disagio quotidiano si possa trasformare in una ingiustizia profonda nei miei confronti ma soprattutto nei confronti dei miei figli che sto cercando di crescere con la fiducia che devono avere per farsi spazio nella vita e nella società ma non a costo di pagarne le conseguenze e vedersi rifiutati anche i diritti più elementari. Stamattina al mio disagio gridato più volte a tutti i livelli cioè l’impossiblità di avere il servizio di trasporto scolastico dalla Provincia di Roma per il mio figlio maggiore disabile invalido al 100% che frequenta il secondo anno di scuola superiore si è aggiunta una telefonata “inquietante” di mia figlia Maria Grazia che mi chiedeva dove ero e se potevo andarla a prendere.
Purtroppo se devo accompagnare il mio figlio maggiore a scuola non riesco a fare lo stesso con lei ed è per questo che ho per tutto l’anno pagato la ditta “Onorati” di Ariccia che gestisce il trasporto intecomunale che permette a molti ragazzi di frequentare la scuola.
Dopo la telefonata stavo tornando indietro perchè non sono tranquilla di lasciare mia figlia di soli 14 anni lungo la strada e la succursale della scuola che frequenta è un ex fabbrica di scarpe in mezzo alle colture nella valle ai piedi del ponte di Ariccia.
La scelta era comunque di recuperare lei piuttosto che portare mio figlio a scuola anche se oggi c’era la consegna di un attestato di laboratorio alla quale lui teneva molto.
Mia figlia tenta di nuovo di chiamarmi con le famose chiamate con addebito perchè non aveva nemmeno credito per il cellulare. Quando riesco a richiamarla ( lungo la via dei laghi non c’è segnale per i telefoni mobili in diversi tratti ) mi spiega che non ha perso il pullman, bensì l’autista dopo aver chiesto l’esibizione dell’abbonamento ha fatto scendere lei ed una compagna dal mezzo nonostante le loro rassicurazioni che avrebbero provveduto in giornata a regolarizzare l’abbonamento e le loro insistenze al grido di : “Non me ne frega niente!” La mamma dell’altra ragazza per permettermi di mandare a scuola tutti e due si è offerta di riparare al grave gesto portando anche mia figlia a scuola. Questo autista dopo aver ricevuto mese per mese la retribuzione dovuta non è stato ligio mai come ha preteso oggi:ha restituito il tesserino pagato dopo decine di giorni da ogni pagamento. E’ una persona adulta e nel pieno possesso delle sue facoltà.
Non posso pensare che non si sia reso conto di aver assunto la responsabilità di far scendere dopo che entrambe erano salite due minorenni abbandonandole senza assicurarsi che un adulto le riprendesse in consegna.
Non posso pensare che avesse la certezza della morosità, visto che sono in possesso di tutte le tessere pagate da settembre a maggio. Non posso pensare che qualcuno gli abbia impartito l’oridne di abbandonare due minori dopo avere prese a bordo a motivo di un mancato pagamento non notificato e non comunicato ai legali tutori di alunne che sono sotto la sua responsabilità.
Mio marito ha chiamato la ditta Onorati protestando, mentre io sono andata a mettere al corrente il dirigente scolastico dell’accaduto.
La ditta ha chiesto di ritelefonare perchè si riservata di parlare con l’autista prima di fornire spiegazioni, il preside mi ha detto di essere stato informato ma ha spiegato che il trasporto ricade sotto la responsabilità della ditta Onorati.
Di fatto pur avendo richiamato tre volte la ditta non abbiamo avuto spiegazioni ed io dopo aver ripreso mio figlio presso la sua scuola ho dovuto far aspettare mia figlia presso il bar di fronte alla scuola per riprenderla all’uscita.
Nessuno ci ha dato conto di quanto è successo.
Voglio dire dalle vostre pagine a questo signor Angelo che non è degno del nome che porta, che nella vita gli capiterà di avere delle difficoltà come quelle che vivo io quotidianamente, che un giorno sarà suo nipote ad essere abbandonato sul ciglio di una strada. Voglio dire a tutti i responsabili della Provincia di Roma che nega il diritto a mio figlio di raggiungere la scuola com’è previsto per legge con un trasporto a carico del loro ente dopo fior fiore di sentenze che anche a loro capiterà di dover scegliere se mandare a scuola con un trasporto privato a rischio abbandono una ragazza di 14 anni, capiterà di accumulare permessi lavorativi su permessi lavorativi per rispettare l’obbligo scolastico di due figli cresciuti con sacrificio per non rassegnare le dimissioni e rimanere con un solo reddito ad affrontare le spese ed accumulare i debiti per dare loro tutte le opportunità che meritano.
Io non so quale delle testate vorrà ancora una volta rendere noto un grido di rabbia più volte comparso in passato, aggravato da un gesto di incoscenza, irresponsabilità, di sprezzo nei confronti di una ragazza cresciuta con una visione della vita che le lascerà in lei il segno e la responsabilità di difendere i diritti non solo suoi ma di suo fratello quando un giorno non potrò più levare le mie proteste e difendere la loro vita. Vergognati Angelo e lo scrivo con i lacrimoni che mi segnano le guance

Elena Duccillo

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