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Luigi Pirandello – 7 – Il fu Mattia Pascal

Luigi Pirandello – 7 – Il fu Mattia Pascal
Giugno 01
02:00 2007

Fra tutti i personaggi che si avvicendano nel romanzo di Pirandello, quelli che manifestano, in tutta la sua importanza, la concezione pirandelliana della vita sono: Mattia Pascal e Adriano Meis, due facce di una stessa medaglia.
Mattia Pascal conduce insieme alla sua famiglia una vita ristretta e in condizioni miserevoli. E’ perseguitato dalla sfortuna per la morte di alcuni cari, ma quando gli si presenta un’occasione cerca sempre di sfruttarla al meglio, anche egoisticamente, non preoccupandosi di cosa potrebbe accadere ai suoi vicini. La sua vita è piena di meschinità, di ozio, non dura molto, proprio per volontà di Mattia, che così facendo ne inizia un’altra ricca di avventure e di bruschi retroscena. Nasce il personaggio di Adriano Meis, che cerca subito in tutti i modi di cancellare sia nelle memoria che nell’aspetto fisico, quello che fu Mattia, iniziando a recitare la parte di un personaggio che in realtà non esiste e che per questo non può vivere fino in fondo la sua vita. Deve adattarsi a subire, inserirsi nel gioco da lui stesso creato, ma cavarsene immediatamente ogni qual volta sembri pericoloso per lui. E’ proprio il caso di dire che Adriano non è padrone della sua vita, si vede escluso dal mondo, scalzato dall’inesorabile scorrere del tempo. Nello stesso tempo è coraggioso, smaliziato, proprio in contrapposizione del Fu Mattia Pascal, ma come quest’ultimo, anche Adriano vedendo la sua esistenza ormai impossibile e piena di rinunce, mette in scena la morte del personaggio da lui interpretato, per poter tornare ad essere quel personaggio da lui interpretato, per poter tornare ad essere quel Mattia Pascal. La vita purtroppo scorre inesorabile, e come per Enrico IV, Mattia deve continuare quella sua esistenza che per la maggior parte della gente è finita dopo aver ritrovato morto nella baia chissà chi: un’esistenza imperniata nel mistero. Mattia scompare per sempre dalla vita quotidiana, solo come ombra di se stesso, impegnandosi a scrivere le sue memorie, a sopportare da solo la pena del vivere così.
Altri personaggi fanno da contorno al suo personaggio e sono la moglie e la suocera, sempre in litigio con Mattia, che si comportano come delle vere e proprie despote, fino a portare il personaggio all’esasperazione. Altro è il fratello Berto, grande compagno della sua infanzia, sempre pronte ad accoglierlo anche nei momenti più strani della vita. C’è anche la «compagnia della pensione» fra cui il padrone Paleari, che assillava con i suoi discorsi filosofici; la signora Caporale che segretamente innamorata di Mattia, gli racconta le sue vicissitudini, cercando di fargli provare un po’ di compassione; segue la signorina Adriana, ragazza riservata, timida, gentile, con un gran senso religioso, che nei primi tempi non si sbilancia a dar confidenza al loro ospite. Infine i due fratelli Papiano, una vera e propria associazione a delinquere, con i loro piani cercano di estorcere a chiunque gli capiti sottomano.

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