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#Nonleggeteilibri – I racconti di Nenè

#Nonleggeteilibri – I racconti di Nenè
Agosto 06
18:14 2016

«Non leggete i libri fateveli raccontare» (Luciano Bianciardi)

I racconti di Nenè a cura di Francesco Anzalone e Giorgio Santelli, Feltrinelli ed. 2014  € 8 e-book disponibile € 5,99 isbn 9788807031281; disponibile al prestito interbibliotecario SBCR www.consorziosbcr.net

Andrea Camilleri attraverso l’intervista di Anzalone e Santelli andata in onda a puntate su RaiSat Extra, prodotta col titolo I ‘cunti ‘i Nené e i cui testi sono nel volume riportati, ci regala la sua parte più autentica con racconti e aneddoti ascoltati in momenti e situazioni diverse nel corso degli anni fra tv, radio e incontri pubblici. La godibilità del racconto sta nella semplicità del linguaggio, quasi un ‘parlato’ che permette di assaporare davvero il gusto di ciò che è successo, tratto dal banale e dall’ordinario grazie allo sguardo del narratore Camilleri. Quella volta che da bambino, tutti gli adulti immersi nel pisolino pomeridiano, aprì la porta all’ammiraglio in alta uniforme, e parente, Luigi Pirandello, prendendosi uno scanto che ci mise anni a recuperare; quella volta che vide un suo ‘pezzetto’ di sbarco americano e imparò per sempre che la guerra è spregio dell’essere umano da qualsiasi parte arrivi; di quella volta che incontrò Leonardo Sciascia, di quando gli divenne amico. Quando lasciò Porto Empedocle e divenne ‘romano’ prima frequentando l’Accademia d’Arte Drammatica, poi diventando regista di opere teatrali e in seguito funzionario Rai. Qui il racconto delle lunghe amicizie e degli incontri fortunati con registi, attori e uomini di cultura, fra cui Marco Bellocchio, l’indimenticato Luigi Vannucchi, Glauco Mauri, Jean Genet, che oggi appaiono quasi incredibili. Poi piccole ‘lezioni politiche’. Pare che l’ormai famoso autore, tradotto in più di cento lingue, ci tenga a raccontare in maniera quasi didattica, ai giovanissimi perciò, com’è nato il suo interesse per la politica, da quando ha riconosciuto di non essere un ‘piccolo italiano’, la famiglia e l’epoca lo avevano portato dapprima in quella direzione, fino alla conoscenza del pensiero comunista, dell’etica politica, con la lettura de La condizione umana di A. Malraux. Poi le proprie debolezze, l’alcol d’un tempo, la paura dell’aereo e, ancora, l’amore per la musica jazz e per il mare: «Io, ogni volta che riesco a mettere piede su una barca, sento ricomporsi dentro di me come un equilibrio, che perdo sulla terraferma». Grazie ai tanti spunti narrativi, queste pagine, scorrevoli e leggere, risuonano a lungo nella mente. Una lettura che non sfigurerebbe nelle scuole per lo sguardo deciso è sfaccettato che Camilleri pone sull’esistenza e la realizzazione di se stessi attraverso il lavoro e la cura dei rapporti umani. Un libro ricco grazie anche agli scritti del registra e programmista Francesco Anzalone e del giornalista Giorgio Santelli curatori del titolo. (Serena Grizi)

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