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Partecipa al gruppo d’acquisto per i pannelli solari fotovoltaici. 1015 pre-adesioni!

Partecipa al gruppo d’acquisto per i pannelli solari fotovoltaici. 1015 pre-adesioni!
Aprile 01
23:00 2007

Un acquisto garantito e conveniente ottenuto grazie al potere di contrattazione di un gruppo di consumatori consociati.
Se hai un tetto orientato a sud o un giardino soleggiato puoi ottenere un impianto senza sborsare un euro e ripagarlo in 20 anni con il 75% di quel che produce. Da subito incassi il valore del 25% della produzione di elettricita’.
L’impianto è tuo a tutti gli effetti. Il gruppo di acquisto serve solo per arrivare alla possibilità per te di comprare il TUO impianto firmando un contratto che ti tuteli veramente e offrendoti il miglior rapporto qualità/prezzo.
Questo è quello che vogliamo ottenere con il nostro gruppo di acquisto. Dobbiamo riuscirci!
Abbiamo ottenuto già notevoli successi e siamo fiduciosi. La tua adesione ci renderà ancora piu’ sicuri di arrivare al risultato: centinaia di impianti solari sui nostri tetti. Meno inquinamento e meno guerra.

Grazie alla nuova legge sul solare ogni famiglia italiana, ogni azienda, puo’ diventare produttrice di energia elettrica solare.
È sufficiente installare un impianto di pannelli solari fotovoltaici e collegarlo alla rete elettrica.
Una volta tanto non serve nessun’altra autorizzazione…
Inoltre, è stato creato il Contro Energia che dà un premio a ogni produttore di energia solare. Un premio uguale per tutti perché si basa sulla quantità di kilowattora prodotti.
Per semplificare diciamo che il costo normale di un kilowattora (che varia a seconda degli orari e dei contratti) è intorno ai 15 centesimi di euro. Con il nuovo Conto Energia (D.M. 19 febbraio 2007), l’energia prodotta con i pannelli fotovoltaici viene pagata circa 4 volte tanto: 40 centesimi circa (il pagamento puo’ essere leggermente inferiore o superiore a seconda delle tipologie degli impianti), oltre all’energia prodotta che il proprietario risparmia in quanto non l’acquista piu’. In totale quindi un kilowattora prodotto è valorizzato intorno a 55 centesimi di euro.
A oggi (23 marzo) il gruppo di acquisto che abbiamo creato ha raccolto 1015 pre-adesioni. Abbiamo anche ottenuto che le banche ci finanzino la totalità del costo dell’impianto, che ripagheremo con denaro ricavato dalla vendita del 75% circa della nostra produzione, in 20 anni.
Riassumendo: dal giorno successivo all’allacciamento del tuo pannello solare alla rete elettrica inizi a guadagnare un quarto del valore della produzione mentre i restanti tre quarti vanno a pagare l’investimento.
In via spannometrica diciamo che un impianto da 1 kW produce 1 kilowattora di energia elettrica durante un’ora di esposizione al sole mentre in un anno ne produrrà mediamente 1.300. Di meno a Milano, di più a Palermo.
E diciamo quindi che un pannello da in kW può produrre oltre 700 euro all’anno di corrente elettrica (500 euro di Conto Energia e 200 di energia autoconsumata e quindi risparmiata) e avere un costo globale di installazione, manutenzione e assicurazione intorno ai 7.500 euro. Con il finanziamento il costo nel corso dei 20 anni può raggiungere 10.000 euro. Ovviamente un impianto grande costerà un pò meno per ogni kilowatt installato, un impianto piccolo un pò di più. Più kilowatt installo e meno mi costa ogni kilowatt. Fornisco questi dati grossolani solo per far comprendere l’ordine di grandezza di costi e ricavi. Questa stima è confortata dal fatto che tutti i simulatori del conto energia che trovate in rete stimano il tempo in cui il 100% della produzione elettrica ripaga il 100% della spesa (compreso il costo del finanziamento in termini di interessi e assicurazione) in di 15 anni appunto (700 euro all’anno per 15 fa 10.500).
Migliori prospettive economiche sono poi ottenibili con impianti a inseguimento solare che costano circa il 10% in più ma consentono di produrre il (30÷40)% in più.
Inoltre il Conto Energia (D.M. 19 febbraio 2007) prevede ulteriori incentivi per installazioni di pannelli fotovoltaici combinati con interventi di efficienza energetica. Per esempio, per interventi di efficienza che aumentino l’isolazione termica dell’abitazione, la tariffa del Conto Energia viene maggiorata di un valore percentuale (fino ad un massimo del 30%) pari alla metà della riduzione percentuale del fabbisogno di energia dell’edificio.

Sarebbe proprio un buon investimento installare un impianto di pannelli solari sul tetto di casa o in giardino.
È sufficiente possedere uno spazio ben esposto al sole.
L’unico rischio è relativo ai possibili errori nell’acquisto e nell’installazione.
Il prossimo obiettivo del nostro gruppo d’acquisto è molto semplice: vogliamo comprare un prodotto garantito.
Oggi il mercato dei produttori, degli importatori, dei progettisti e degli installatori è costituito da piccole aziende. Nessuna è in grado di soddisfare improvvisamente centinaia di richieste.
D’altra parte noi consumatori ci troviamo ad avere un’enorme varietà di offerte delle quali è difficile capire il vero valore.
Quindi, per ridurre il margine di errore chiediamo quindi alle ditte, interessate a venderci impianti, di offrirci veramente prodotti chiavi in mano, corredati da tutte le garanzie.
Non si tratta di una richiesta da isterici.
I nostri soldi sono veri e garantiti, vogliamo comprare prodotti veri e garantiti.
Una garanzia che vuol dire essenzialmente che se c’è qualunque problema ci deve essere un fondo di garanzia, immediata assistenza, sostituzione dell’impianto, eccetera. Insomma chi ci vende l’impianto deve garantirci il suo funzionamento.
Siccome sappiamo che nessun accordo è efficace se non ha i mezzi per essere rispettato, noi metteremo un gruppo di nostri tecnici a controllare i contratti prima e l’applicazione dei contratti dopo.
E siccome siamo vecchi vogliamo che i contratti siano studiati apposta per garantire gli acquirenti.
Aggiungiamo che se veramente le aziende volessero veder esplodere il mercato italiano del solare dovrebbero accogliere a braccia aperte queste nostre richieste commerciali.
Potrebbero consociarsi e fornirci un certificato di garanzia collettivo dando vita a una competizione collaborativa.
Certificando prodotti, studi tecnici e installatori darebbero ai consumatori la fiducia necessaria perché accettino di buttarsi in questa impresa.
Se aggiungiamo a questo il fatto che dopo 30 anni un impianto mantiene ancora la produttività del 70% e che gli impianti fissi possono essere produttivi anche per 50 anni, ci rendiamo conto che un impianto, coperto da un’assicurazione e da garanzie ben fatte, è veramente un’occasione per chiunque abbia lo spazio dove metterlo.
Se otterremo dalle aziende una garanzia totale sull’installazione avremo raggiunto l’obiettivo di poter diventare produttori di energia dal sole minimizzando veramente i rischi. Il nostro investimento sarà garantito dagli alti margini di guadagno: il bene si ripaga in 15 anni e ha una vita produttiva che supera sicuramente i 30 anni e un prezzo di vendita dell’energia sovvenzionato per 20 anni. Questi elementi costituiscono un margine di sicurezza tale da metterci al riparo dai rischi.
Non è possibile perdere in questa operazione semplicemente perché il Conto Energia da solo ripaga tutto l’investimento: le rate sono fisse, i contributi sono fissi, stabiliti dal contratto con lo Stato (Conto Energia) e dal contratto con la banca. Non c’è modo di cambiarli nel corso del tempo. Inflazione ed eventuale diminuzione del prezzo dell’energia elettrica non possono incidere sul finanziamento, al massimo possono far diminuire o aumentare il guadagno.
L’unica variante effettiva sta nella durata e nell’efficienza degli impianti: per questo è così importante ottenere una garanzia blindata sul funzionamento e l’assistenza agli impianti. Se si produce energia come previsto tutto si ripaga da sé.
Ed è ovvio che rinunceremo all’impresa se NON otterremo le legittime garanzie che cerchiamo.

Le garanzie bancarie
Ovviamente c’è anche un problema di garanzie che la banca chiede per fornire il finanziamento. Su questo stiamo contrattando. Quel che vorremmo ottenere è che l’impianto stesso fosse garanzia del finanziamento in quanto la sua durata produttiva mette al sicuro la banca dal rischio di non poter ritornare del proprio investimento.
Alla fin fine quel che vogliamo ottenere è di poter approfittare in modo tranquillo e sicuro di una grossa occasione per dare una mano a proteggere il pianeta e una mano al nostro bilancio familiare.
Consociandoci facciamo un grosso piacere alle aziende, evitiamo loro di spendere i soldi nel marketing. Quella percentuale che sarebbe andata nei costi di vendita la vogliamo in termini di garanzie, assistenza e sconto.
Siamo i compratori e abbiamo i nostri diritti.
Attenzione, noi non costruiremo nessuna congrega, nessun ente, nessuno che diventi nostro burocrate e sacerdote.
Noi siamo solo consumatori consociati, chiediamo prodotti senza problemi attaccati.

Ti interessa l’idea?
ATTENZIONE prima di aderire verifica di possedere le condizioni indispensabili per installare l’impianto:
1) Spazio per installare l’impianto: pezzatura minima 8/12 metri quadrati (per ogni kilowatt installato) ORIENTATI A SUD. L’impianto può essere posizionato su un terreno esposto al sole (no alberi o case a sud che facciano ombra!) ATTENZIONE: L’IMPIANTO A TERRA NON APPOGGIA SUL TERRENO MA SOPRA UNA STRUTTURA AUTOPORTANTE QUINDI IL TERRENO PUÒ CONTINUARE A ESSERE UTILIZZATO A FINI AGRICOLI, PER CULTURE CHE RICHIEDONO MOLTA OMBRA. La copertura con pannelli fotovoltaici sospesi è, tra l’altro, ottima per i terreni impoveriti o dilavati perché proteggendo il terreno e, favorendo l’umidità, facilita la riformazione dell’humus.
2) Proprietà del terreno o della costruzione o disponibilità del proprietario a firmare per dichiarare la disponibilità dello spazio per più di 30 anni (la vita dell’impianto può superare i 25 garantiti dai costruttori). Ovviamente questa disponibilità dovrà essere garantita contrattualmente.

Invia una mail a fotovoltaico@alcatraz.it rispondendo alle seguenti domande:
Nome Cognome
Data di nascita
Professione
Dove vuoi installare l’impianto?
Sei proprietario o affittuario?
Se affittuario: hai già l’accordo con il proprietario o l’assemblea dei condomini?
Intendi installare i pannelli fotovoltaici su un tetto orientato a sud o a terra?
Sei disponibile a un’installazione immediata? Se hai bisogno di tempo quando prevedi potrà essere installato l’impianto?
Indirizzo mail
Telefono

Queste dichiarazioni non hanno nessun valore vincolante.

APPENDICE
Per approfondire

Conto Energia
Fino a ieri il cittadino poteva produrre energia elettrica ma non la poteva vendere: la scontava dalla propria bolletta. Se ne produceva di più di quanta ne consumava perdeva la parte eccedente (!!!). Quindi nessuno aveva interesse a produrre di più.
Il sistema finalmente adottato si basa sugli incentivi versati direttamente sul prezzo d’acquisto. È il sistema che ha avuto enorme successo in Germania e altri paesi.
Il che vuol dire che ogni famiglia può incrementare il proprio bilancio familiare diventando microproduttrice di energia elettrica.
È veramente una gran cosa e apre in Italia la possibilità dello sviluppo dell’energia solare ma offre anche una forma di investimento per le famiglie italiane assolutamente sicura, proprio perché è garantita dallo Stato, nel tempo, attraverso il prezzo incentivato dell’energia elettrica (Conto Energia).
Con il Conto Energia lo Stato infatti si impegna a pagare l’energia elettrica prodotta da qualunque cittadino. Il risultato è che oggi chiunque può vendere energia solare a un prezzo che è di 4 volte quello di mercato PER 20 ANNI. E l’investimento resta sufficientemente garantito anche se questo pagamento NON è agganciato all’inflazione per la parte del contributo del Conto Energia (la parte di energia comprata dall’Enel seguirà invece le fluttuazioni del mercato).

Perché sono tanto stupidi da darmi dei soldi solo perché metto un pannello solare sul tetto e addirittura non spendo niente per metterlo?

Il proprietario fa fruttare il fatto di avere uno spazio là dove vive, e quindi è presente. Ovviamente nessuno installerebbe un impianto in un campo lontano da abitazioni: sarebbe troppo facile smontarlo di notte e rubarselo. Proprio questo aspetto rende competitivi i piccoli impianti presso le abitazioni e le aziende rispetto al grande impianto che ha bisogno di essere vigilato. Inoltre le tariffe del premio offerto dal Conto Energia premiano ulteriormente i piccoli impianti.
Questa generosità verso gli impianti piccoli non è solo ardore socialista ma ha una precisa ragione tecnica. L’energia elettrica, viaggiando lungo i fili, ha perdite inevitabili. Una perdita minima che diventa enorme quando la moltiplichiamo per miliardi di kilowattora che devono percorrere migliaia di chilometri.
Ogni piccolo produttore fornisce di energia i suoi diretti vicini e quindi la sua energia ha subito meno perdite, quindi vale almeno un 5% in più.

Perché la banca non rischia ad accettare come garanzia del finanziamento l’impianto stesso.

Nella sua vita l’impianto produce energia per più del suo valore d’acquisto. La banca incassa direttamente il denaro proveniente dal Conto Energia. Resta eventualmente da considerare il valore dell’energia prodotta e autoconsumata dal proprietario. Riassumendo, la quota a rischio morosità per la banca è minima.
Su questo punto, però, la partita non è ancora chiusa.
Attenzione: quanto detto non vuol dire che chi ha denaro contante non abbia convenienza a pagare direttamente senza ricorrere alla banca. Un costo di finanziamento c’è comunque.
Ugualmente chi ha possibilità di offrire garanzie supplementari otterrà uno sconto sugli interessi come avviene sempre. Il costo del denaro dipende dalle condizioni di sicurezza dell’investimento che sono calcolate secondo l’insieme dei fattori di rischio.

Quali meccanismi possono diminuire il guadagno ottenuto?
Inflazione ed eventuale diminuzione del prezzo dell’energia elettrica non possono incidere sulla restituzione automatica del debito grazie al contributo statale del Conto Energia. La produttività è garantita dal venditore. L’unica variante possibile è nella luce solare. Ma una diminuzione drastica della luce solare diventerebbe un disastro planetario. Quando c’è la fine del mondo nessuno è più interessato alla restituzione dei finanziamenti bancari. Generalmente si pensa ad altro. E se invece si torna al medioevo, avere ancora dei pannelli solari funzionanti ti sarà certamente utile quando i trogloditi distruggeranno le linee elettriche nazionali.
Quindi il solo rischio dell’impresa riguarda l’inflazione e la disponibilità di energia elettrica. Ma queste due varianti possono agire relativamente poco sugli utili: i due elementi si calmierano reciprocamente. Infatti, se aumenta l’inflazione, almeno in teoria, dovrebbe aumentare anche il prezzo dell’energia. D’altra parte un crollo del prezzo dell’energia (che solo un’invenzione strepitosa potrebbe provocare) dovrebbe portare con sé una drastica diminuzione del costo di tutti i beni e i servizi quindi scongiurare un’impennata dell’inflazione.
Sono convinto che gli analisti sbaglino a credere che nei prossimi anni si raggiungerà solo il 20% di energia da fonti rinnovabili. L’umanità saprà far meglio. La prossima irruzione dell’auto ad aria compressa sui mercati del terzo mondo aprirà la strada a un nuovo modo di convertire l’energia in movimento e determinerà, entro i prossimi dieci anni, una contrazione del consumo di petrolio nel mondo. Credo che fra dieci anni il valore dell’energia inizierà a diminuire. Se così fosse, il valore dell’energia prodotta, depurato dal premio del Conto Energia diminuirebbe. Si tratterebbe, però, di una perdita sul 25% della produzione e non sarebbe in gioco la restituzione del finanziamento ma solo l’entità del guadagno. Una volta ripagato l’impianto, inoltre, avrai gli utili di tutta l’energia prodotta per dieci o più anni. Questo resterebbe un reale guadagno, anche se il prezzo dell’energia elettrica dovesse diminuire e non incassassi più il premio del Conto Energia. Insomma, se dovesse andar male avrai comunque salvato il mondo dall’inquinamento ricavandone un piccolo utile che ti ha ampiamente ripagato il tuo impegno. Se andrà nel migliore dei modi salverai l’umanità e guadagnerai anche un fracasso di soldi.

Come è possibile ottenere tutte queste garanzie? A quale costo?
In realtà tutto il discorso che segue non tocca direttamente i nostri interessi come gruppo consociato ma è interessante capire che il raggiungimento di condizioni di acquisto così vantaggiose non dipenderebbe da strane alchimie ma da semplici meccanismi finanziari che funzionano da decenni e sono alla base della moderna economia.
Come vedremo, da tempo i grossi gruppi industriali hanno capito che era meglio diminuire l’effetto del danno imprevisto rinunciando a priori a guadagni altrettanto imprevisti.
La novità sta piuttosto nel fatto che un gruppo di consumatori scelga di dotarsi di un sistema contrattuale studiato per proteggere i propri interessi, adottando criteri di garanzia impossibili per il singolo consumatore perché troppo complessi e costosi per essere applicati a un acquisto di entità relativamente modesta.
Ovviamente questo nostro esperimento potrebbe anche dimostrare quanto oggi possa essere potente per i consumatori abbandonare il rapporto individuale con la grande industria…
Vediamo ora perché la banca è disposta a accettare come pagamento il denaro proveniente dal Conto Energia che non è vincolato all’inflazione. Verrebbe da pensare che la banca è pazza perché se c’è l’inflazione ci perde in quanto incassa sempre la stessa somma.
La banca non è affatto pazza.
La banca sa di incassare una cifra “x” per 20 anni! Sa che questa cifra dovrà ripagare il denaro che ha investito con gli interessi. La banca, quindi, si mette al sicuro dal rischio dell’inflazione trasformando questo stesso rischio in un prodotto finanziario e in questo modo minimizzandolo.
Come è possibile? Non è semplice nei dettagli ma possiamo riassumere la situazione in modo molto schematico. I professori di economia mi perdoneranno. Se per la banca l’inflazione rappresenta una perdita di utili rispetto a un prestito fatto oggi, per un’altra azienda che mette in produzione oggi un bene che venderà fra un anno, l’inflazione significa vendere a un prezzo più alto. Questa azienda, quindi, si assicura contro la mancanza di inflazione.
Qualche cosa del genere succede continuamente nel settore dei cambi: se il cambio dollaro-euro si modifica un’azienda potrebbe perderci per l’aumento del valore di una delle due monete.
Tornando al nostro finanziamento, possiamo dire che il rischio della banca che teme l’inflazione e quello dell’impresa che teme l’aumento del valore del denaro sono esattamente contrari e si incontrano dando vita a un prodotto finanziario che è sostanzialmente la sintesi di due interessi oggettivamente alleati: si garantiscono vicendevolmente. Ognuno assorbe il rischio di non guadagno dell’altro compensandolo, e rendendo al contempo certo l’utile preventivato dal proprio piano industriale. Si rinuncia alla possibilità di guadagnare di più comprando la certezza di guadagnare la quantità prevista.
Ugualmente le ditte che ci forniranno il prodotto possono garantirsi da errori e incidenti. Possono calcolare il margine di errore nella filiera e assicurarlo utilizzando vari sistemi:
– chiedere alla singola impresa che partecipa al processo di produzione una fideiussione che garantisca la qualità di ogni passaggio
– creare un fondo di garanzia per risarcire eventuali disfunzioni e garantire la tempestività degli interventi riparatori
– stipulare un’assicurazione classica sull’integrità dei beni che spalmi eventuali picchi di disfunzione.

Come è organizzato questo gruppo di acquisto?
Tramite l’adesione a questo gruppo di acquisto ognuno mi incarica di condurre una trattativa con banche, assicurazioni, installatori eccetera per verificare quale sia la migliore offerta disponibile per un acquisto compiuto da centinaia di persone consociate. Mi si incarica, altresì, di scegliere un gruppo di tecnici, di stimata professionalità e cristallina onestà per verificare tutti gli aspetti del possibile accordo. Questo incarico mi viene dato senza impegno alcuno da parte degli aderenti al gruppo d’acquisto. Di contro, io mi impegno a informare tutti di ogni sviluppo e a raccogliere e accogliere critiche e integrazioni al progetto per ottenere il suo miglior esito.

Non credo che esista da qualche parte la codificazione di questa fattispecie di contratto. Ed è chiaro che si tratta di un contratto d’onore. Per questo vi sono veramente grato per la stima e sento una forte responsabilità.
È chiaro che il successo di questa impresa è legato all’efficienza e all’onestà delle persone chiamate a coordinare e controllare. Anche in questo caso dobbiamo garantirci al massimo grado. E questa garanzia possiamo ottenerla usando Internet come luogo per raccontare ogni mossa, discutere ogni contratto, ogni clausola. Sarà il primo grande contratto collettivo gestito in diretta sul web, in tutte le sue fasi.
Quella che ho in mente è una struttura open source da tutti i punti di vista.
Una filiera che, dalla produzione alla distribuzione, dall’installazione alla certificazione, avrà prezzi e percentuali di guadagno chiari e trasparenti. Ognuno potrà partecipare alla pari, sulla base delle proprie capacità e dei propri interessi, non solo, quindi, all’acquisto. Chi ha messo un impianto può diventare segnalatore, chi lo installa può importarlo. Non si creerà nessuna struttura, nessun gruppo di potere centrale. Diventerà come Linux o le enciclopedie on-line. Si fissano tramite una contrattazione collettiva i valori dei singoli passaggi, dal click-true sul sito Internet che appoggia la campagna, alla quota per la verifica finale dell’impianto da parte dei controllori incaricati dal gruppo d’acquisto.
La presenza di più ditte che concorreranno alla pari offrendo in modo chiaro e uniformato la qualità dei loro prodotti sottoponendosi all’analisi dei nostri tecnici ci garantirà dal punto di vista qualitativo e faciliterà la trasparenza delle offerte.
La possibilità, da parte dei consumatori consociati, di esprimere in rete giudizi su efficienza, rispetto dei tempi di consegna stabiliti, cortesia, reale resa degli impianti, è un altro formidabile strumento di controllo che premierà i migliori.
Infatti tutti i consumatori preferiranno le aziende che avranno il più alto numero di referenze positive.
La struttura stessa di organizzazione a rete agirà creando una concorrenza basata sulla qualità concreta più che sul logo.
E questo non potrà che essere salutare per le aziende stesse che verranno ripagate dello sforzo di certificare e garantire i propri impianti dallo svilupparsi di un mercato fiducioso: una fiducia basata sulla capacità di autoregolamentarsi dimostrata nei fatti, dando al consumatore i motivi per essere fiducioso.
Immaginando così lo sviluppo di questo gruppo d’acquisto è chiaro che il mio ruolo riguarda solo la fase di avvio del sistema, in quanto appena questo sarà partito smetterò di avere un qualunque ruolo diverso da quello degli altri consociati.
Il meccanismo di lavoro a rete, una volta avviato, spazza via ogni possibile rendita di posizione. Solo la qualità riconosciuta e i risultati possono fare la differenza tra i diversi soggetti dell’impresa.
È possibile, sarebbe bello, sarebbe utile per la pace, per l’ambiente e vantaggioso per tutti.
Si può fare?
Vedremo.

Con chi sto lavorando:
Visto che questo progetto basa il suo possibile successo sulla qualità delle persone coinvolte ecco la lista dei principali professionisti coinvolti.

Certificazione tecnologica dei prodotti.
Murizio Fauri, ricercatore e professore presso l’Università di Trento, sua la realizzazione del piano di risparmio energetico del comune di Padova, premiato come una delle migliori progettazioni realizzate effettivamente.
Collabora con Alcatraz dal 2002.

Trattative con le banche e le assicurazioni
Daniela Concari consulente d’azienda, è impegnata da anni nel settore dello sviluppo della consociazione dei consumatori nel settore servizi bancari. Collabora con Alcatraz dal 1998.

Questioni legali e contrattuali
Studio Andrea e Marco Marchetti
Collabora con Alcatraz da 27 anni.

Consulenza commercialistica
Stefano Andreani di Firenze, collabora con Alcatraz da 5 anni.
Giancarlo Merlino di Napoli, collabora con Alcatraz da 11 anni.

Gestione rapporto clienti
Gestione campagne di comunicazione in internet.
Commercioetico.it (Merci Dolci Srl) che gestisce il nostro sito di vendita online e redige Cacao – Il quotidiano delle Buone Notizie Comiche
Merci Dolci è composta da:
Simone Canova, direttore di Cacao, collabora con Alcatraz da 9 anni
Gabriella Canova, collabora con Alcatraz da 14 anni.
Maria Cristina Dalbosco, ex docente universitaria di Diritto Civile, collabora con Alcatraz da 7 anni.

Le implicazioni sociali di questo progetto.
L’idea della Democrazia Energetica.
Da 50 anni l’energia è la principale fonte di inquinamento, guerre e corruzione.
I due elementi di questa situazione sono un enorme spreco delle energie disponibili e una pari concentrazione dei vantaggi derivati dalla produzione di energia.
Oggi l’emergenza ambientale, in particolare gli accordi di Kyoto e lo sviluppo delle tecnologie, fanno sì che produrre energia elettrica da fonti rinnovabili sia un affare alla portata di chiunque abbia uno spazio dove mettere i pannelli, un mulino a vento, una turbina ad acqua o possieda un terreno dove coltivare biomasse. Niente impedisce che gruppi di persone che non possiedono luoghi adatti alla produzione da fonti rinnovabili si consocino per utilizzare spazi adatti ottenendo così un reddito supplementare che, nel caso del solare, diventerà ancor più sostanzioso dopo 20 anni, esaurita la restituzione del finanziamento iniziale e dei relativi interessi.
Certamente questo è un obiettivo da raggiungere ma è anche una possibilità straordinaria quella che oggi tutti abbiamo di diventare produttori di energia spezzando il monopolio del petrolio e del gas naturale.
La razionalizzazione di un sistema che spreca enormi masse di energia potrebbe creare lavoro e ricchezza diffusa.
Basti pensare che tutti gli abitanti del nord Italia negli ultimi 30 anni hanno buttato via il valore della casa che hanno abitato in spreco energetico. Tetti non isolati, mancanza di doppi vetri e di caldaie efficienti, sprechi vari, sono stati un modo per bruciare enormi ricchezze. Addirittura la possibilità di avere tutti una casa in proprietà.
Senza contare la ripresa economica che ne deriverebbe dal trasformare lo spreco in investimento produttivo: in Italia ci sono 16 milioni di tetti da isolare termicamente!
Ci sarebbe lavoro per centinaia di migliaia di persone per anni. Lavoro pagato dal risparmio di denaro che si buttava letteralmente dalla finestra. I tetti, inoltre, bisogna isolarli proprio qui, non li si può portare in Cina.
Ovviamente sfruttare questa opportunità storica richiederà un cambiamento di modo di pensare e un apprendimento.
Solo chi saprà garantirsi dagli inefficienti e dai furbi trarrà vantaggio. Consociarsi come consumatori diventa ancor più importante perché in questo momento fa veramente differenza muoversi tra un acquisto sicuro e uno azzardato.
Se riusciremo realmente a portare a buon fine gli acquisti di questo gruppo, quanti vorranno imitarci?
E se resteremo soddisfatti dall’esperienza di comprare i pannelli solari tutti insieme perché non dovremmo decidere di acquistare tutti insieme anche l’auto?
E qui mi fermo sperando di aver dato l’idea di cosa potrebbe succedere se una simile logica di rete prendesse piede tra i consumatori.
Ne ho scritto a lungo in:
“Internet salverà il mondo” (http://www.jacopofo.it/internet)
“Pessimismo cosmico e gnocca globale” (http://www.jacopofo.it/pessimismo)
“Come fare il comunismo senza farsi male” (http://www.jacopofo.it/libri/estratti/comunismo1.html).

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