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Per non dimenticare gli “Angeli della Steppa”

Aprile 30
23:00 2009

Ricorre quest’anno il 66° anniversario delle battaglie difensive del fiume Don nella terra di Russia della II° guerra mondiale.
L’U.N.I.R.R. (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia) come ogni anno ricorda quell’evento in onore dei nostri soldati rimasti sepolti nella sterminata steppa. Nella nostra zona la città di Cave tiene viva la fiammella votiva grazie all’interessamento della concittadina Alina Mancini Martano, patronessa dell’Unione che chiama a raccolta quanti vogliono partecipare alla memoria. Da Colonna l’Associazione Combattenti e Reduci con il suo Presidente Claudino Sforza reduce ottantacinquenne con un folto gruppo di congiunti di caduti, di vedove, e soci sostenitori hanno partecipato alla cerimonia religiosa che si è tenuta nella Collegiata di Santa Maria Assunta a Cave il 29 marzo 2009. Erano presenti alti ufficiali in rappresentanza delle diverse forze armate dello Stato e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma con i loro gonfaloni; il Labaro della Presidenza naionale dell’U.N.I.R.R. che con le sue medaglie alla memoria ricorda ancora di più il sacrificio estremo dei nostri cari che formavano gli organici delle divisioni in armi fra cui la “Celere”, la “Pasubio”, la “Julia” ecc. Immancabile la presenza del Gonfalone del comune di Cave e le Autorità Comunali; ma anche il Gonfalone del Comune di Colonna, con delega del Sindaco al Vice Sindaco, portato con perfetta consapevolezza dal vigile Gabriele. Molti i figli di grandi ufficiali caduti in terra di Russia ed anche il tenente-colonnello Sergio Staern in rappresentanza della Ambasciata Russa. Con la funzione religiosa si è dato inizio all’appello nominale, interminabile, dei 39 ragazzi di Cave che non sono più tornati e che avranno lasciato sulle sponde del Don un fiume di lacrime. Un cortometraggio ci ha ricordato la storia dei nostri ragazzi, dell’entusiasmo della partenza, del distacco dalle famiglie, dalle mamme; alle cruenti azioni sul campo di battaglia e da ultimo la ritirata dei pochi superstiti, fragili, malfermi, congelati. L’arciprete parroco della Cattedrale di Palestrina, celebrante, ci ha fatto riflettere sulla memoria umana che ci è stata donata da Dio proprio per non dimenticare. Il Sindaco di Cave ha elogiato il valore dei suoi 39 concittadini rimasti sul campo di battaglia per difendere i propri ideali e la bandiera della Patria fino all’estremo sacrificio senza poter chiedere niente. Ha concluso affermando però che il loro sacrificio sicuramente ha prodotto benessere di cui oggi godiamo e anche il nostro futuro non può non venire che dalle esperienze del passato, dai fatti, dalle vicissitudini e quindi dalla forza della memoria. Con la recitazione della preghiera del prigioniero da parte del nostro reduce Leopoldo Cappellini novantacinquenne e la preghiera del caduto si è concluso il rito religioso previa lettura dei messaggi inviati dal Santo Padre dei Presidenti Camera e Senato e del Ministro della Difesa. La giornata era tetra e piovosa, un lungo corteo si è poi diretto al monumento dei caduti per la deposizione delle corone; ma il sole è tornato a splendere nel momento delle vibranti note dell’ “attenti” per l’alza bandiera mentre abbiamo reso omaggio ai caduti di tutte le guerre. Le strazianti note del “silenzio fuori ordinanza” hanno chiuso la cerimonia. Pensando ai 39 “Angeli” di Cave rimasti nella desolata steppa Russa una considerazione mi corre spontanea e mi strugge il cuore pensando che nella purezza del sacrificio supremo ci hanno dato un segno tangibile di amor di patria. Quell’amor di patria che ha animato le loro fulgide gesta con l’entusiasmo e la forza della gioventù che sono insiti delle persone umane e che si sono infranti davanti al fuoco nemico. Furono fior fiore di soldati insuperabili per tenacia, resistenza, ardimento e come ho già detto per amor di patria; voglio augurarmi che non se ne sia perduto lo stampo. Facciamo quindi leva sulla forza della memoria che ci riporta a quel tragico oscuro periodo della storia della nostra Patria affinché possiamo trarre insegnamento per il futuro. Onore ai vinti.

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