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Quarantennale dell’uomo sulla Luna – 2/2

Settembre 13
17:36 2009

Dopo due ore di passeggiata sul suolo lunare, arrivò il momento di tornare indietro. Sul momento del rientro si nutrivano delle preoccupazioni, in quanto il motore a reazione dello stadio superiore del LEM durante le prove effettuate a terra non aveva funzionato 3 volte su 6. Si iniziava a temere il peggio, e da Houston non avrebbero potuto aiutarli. Il Presidente americano Richard Nixon aveva, per ogni evenienza, fatto preparare un discorso commemorativo nel caso i tre esploratori spaziali non avessero fatto ritorno a casa.

Il testo di quel necrologio, rimasto sconosciuto per più di trent’anni, si apriva con queste parole: “Il destino ha voluto che gli uomini che sono andati ad esplorare la Luna, rimangano sulla Luna a riposare in pace…”. Fortunatamente non andò così. Il 24 luglio il modulo di comando ammarò nell’Oceano Pacifico.
Sullo storico allunaggio del 1969 ci furono e continuano ad esserci delle polemiche. Gli scettici sono convinti che lo sbarco dell’uomo sulla Luna sia stata una messinscena organizzata all’interno di uno studio cinematografico dai servizi segreti USA al fine di ridare tono e prestigio alla nazione nella competitiva corsa allo spazio contro l’URSS, la quale vantava il primo satellite e il primo uomo nello spazio. Questa teoria fu avanzata trent’anni fa dallo scrittore Bill Kaysing e ripresa successivamente nel film Capricorn One (1978). Le prove che lo scrittore portò a sostegno della sua posizione scettica erano la mancanza di un cratere, che avrebbe dovuto formarsi con la discesa del LEM, l’inadeguatezza dei computer dell’epoca, la diversa lunghezza delle onde proiettate dagli astronauti (come se la luce provenisse da alcuni riflettori) e l’assenza di stelle nelle foto. In realtà, queste anomalie trovarono ben presto una semplice risposta: il cratere non si formò perché il LEM atterrò su una superficie non scalfibile, fatta di solido basalto, le stelle non erano visibili in quanto rese meno brillanti dalla forte luce lunare e la difformità riscontrata nelle ombre dei tre trova spiegazione nella natura ondula del terreno, tuttavia poco percepibile dalle foto.
Per la cronaca, un sondaggio condotto a poche ore dall’allunaggio rivelava che il 2% degli italiani era convinta che sulla Luna vivesse già una comunità di esseri umani, mentre il 51% non avrebbe avuto problemi a partire immediatamente per lo spazio. Nei giorni in cui tutto sembrava possibile, alcune voci si levarono dal coro per esprimere la propria opinione in merito, voci di artisti, poeti, polemisti e registi come Michelangelo Antonioni, che dichiarò di aver ricevuto un’offerta dal governo USA per girare un film sull’Apollo, e come Pierpaolo Pasolini, dichiaratamente lontano da “quell’operazione enfatica e fastidiosa”. Quali che siano state le critiche e le speranze, le polemiche e le credenze in merito, l’arrivo dell’uomo sulla Luna rappresenta un evento storico di grande portata. Resta da chiedersi, come fece il celebre poeta Ungaretti: che cosa farà l’uomo di questa sua forza smisurata?

 

(Fine)

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