Notizie in Controluce

 I Servizi di Sicurezza russi hanno confermato le notizie di stampa, pubblicate la scorsa settimana, circa il ritrovamento nella regione occidentale di Bryansk, posta a circa 380 chilometri a sud-ovest di Mosca, di una capsula che si ritiene possa contenere l’agente tossico nervino Sarin.

Secondo quanto riportato dagli articoli alcune organizzazioni ecologiste hanno riferito della consegna, effettuata il giorno 7 aprile scorso presso un deposito per il riciclaggio dei rottami metallici, da parte di un gruppo di residenti della città di Bryansk capoluogo dell’omonima regione, di una capsula con la scritta “Sarin” posta in una scatola sigillata.

Secondo un portavoce della polizia regionale «l’oggetto è stato sequestrato dalla polizia e la situazione è sotto controllo.»

Attualmente, sempre secondo quanto riferito, sono in corso le verifiche ed i test di laboratorio per stabilire se la capsula contenga realmente la sostanza chimica tossica.

La regione di Bryansk ospita da tempo, vicino alla città di Pochepa, un impianto per lo stoccaggio e la successiva distruzione di bombe a caricamento chimico composto principalmente da organofosfati come il Sarin.

Il Sarin, liquido di aspetto incolore, inodore ed estremamente volatile, come gli altri agenti nervini colpisce il sistema nervoso degli organismi viventi, l’intossicazione può avvenire sia per inalazione che attraverso il contatto cutaneo e un’adeguata concentrazione di vapori è in grado di attraversare la pelle rendendo insufficiente anche l’uso di una maschera antigas.

Il Sarin è tra gli agenti chimici banditi dalla Convenzione sulle Armi Chimiche del 1993 e, tra i paesi noti per aver posseduto scorte di Sarin, sono presenti la Russia, gli Stati Uniti, l’Iraq e la Libia. (Fonte Pan Armenian – BioPrepWatch – Rianovosti)