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Rocca di Papa: VI Rassegna di poesia dialettale

Settembre 13
16:53 2015

Quando un’ iniziativa come la VI Rassegna di poesia dialettale ideata e curata da Rita Gatta, non ha altre motivazioni che l’interesse per la cultura, è destinata a crescere. Ne abbiamo avuto prova l’11 settembre scorso a Rocca di Papa, quando, senza altre pretese, se non quelle di far vivere la parlata, spontanea, originale, Rita Gatta è riuscita a far giungere nel proprio Centro storico, “forastieri” da decine di località diverse. Questo è anche uno degli obiettivi della politica, ma a Rita, amante della sua Rocca e dei dialetti d’Italia, non lo diciamo, lei mette in gioco gratuitamente esperienza, competenze e tempo preziosi, coinvolgendo tutti nella riflessione e nel sociale, attraverso la saggia ironia, la burla, l’allegra canzonatura dialettale, quella che ricorda la vita semplice e ricca di emozioni, quella scandita con tempi diversi, in sintonia con il cambio delle stagioni: vita umana e solari assieme.

Rita Gatta, impeccabile nel suo porgersi e nel dare la giusta valenza all’occasione, introduce “… il dialetto non divide, ma unisce nella sua caratteristica di lingua diretta… è la nostra pelle, quella che avvolge il nostro essere, nel quale il cuore batte e fa vibrare l’anima con sentimenti ed emozioni. E nella lingua dei padri, degli avi riscopriamo usi e tradizioni, modi di dire e di affrontare la vita, condiamo di umorismo anche le avversità…”
Il sindaco Pasquale Boccia, affiancato dall’Assessore Sciamplicotti e dal nuovo Comandante Giovanni De Fabrizio, della locale Stazione dei Carabinieri, ha espresso anch’egli il valore socioculturale della manifestazione organizzata dalla poetessa e insegnante rocchegiana. Allietata dalla dolcissima voce di Assy Serafini, la serata ha visto un’ottima partecipazione di pubblico, di pittori che hanno esposto nella sala le proprie opere per l’occasione, di poeti dialettali e anche alcuni interpreti di opere sempre e rigorosamente in vernacolo, come è tradizione e come da aspettative dell’auditorio. Oltre ai dialetti dei Castelli Romani e di quello romanesco, hanno allietato la serata, le espressioni volgari sublacensi, calabresi, abruzzesi e tiburtine.
I pittori che hanno abbellito la sala con le opere esposte: Franco Carfagna, Oriana Zamira Croce, Anna Perrone.
Interpreti e autori che hanno sfilato con versi dialettali sono: Luciano Gentiletti Rocca Priora, in romanesco, Vanda Santogrossi, abruzzese, Giulio Montagna velletrano, Fabrizio Castri Rocca di Papa in rocchegiano e genzanese, Lina Furfaro calabrese, Fausto Giuliani colonnese, Anna Maria Bozzi tiburtino, Roberto De Luca rocchegiano, Lucia Mammucari velletrano, Maria Fondi rocchegiano, Mario Leoni ariccino, Maria Lanciotti sublacense, Anna Giovanetti rocchegiano, Gianfranco Cinelli di Castelgandolfo romanesco, Antonella Diana monticiano, con pensieri del padre Gianni, Salvatore Giovanetti rocchegiano, Matilde Ventura romanesco e Gianfranco Botti, rocchegiano, che ha commosso la platea con una stupenda interpretazione a braccio di versi toccanti e profondi.
E c’è già chi pensa al VII appuntamento per ritrovare ancora una volta amici carissimi, la squadra guidata da Rita con quel vernacolo che ormai fa da collante e che produce cultura genuinamente.
Lina Furfaro

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