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Rocca Priora: lettera aperta sul tempio crematorio

Marzo 16
08:03 2016

Rocca Priora: lettera aperta sul tempio crematorio.

L’undici marzo 2016 l’Amministrazione di R.P. convoca una “Conferenza cittadina sul tema del tempio crematorio”. È da chiarire subito che nell’intento del comune si indice una “conferenza” non un dibattito, si vuole conferire alla cittadinanza le motivazioni che il 26 gennaio il consiglio ha deliberato. Sul palco sono presenti studiosi, tecnici, assessori di altre città.
Resta difficile classificare la scelta del comune nel convocare questa conferenza. È chiaro ed evidente che essendosi formato un comitato contrario a questa opera, l’organizzazione sia tale da promuovere un movimento contrario presente in aula. È altresì inspiegabile il motivo della presenza di tecnici ed assessori di altre città, per spiegare cosa ai cittadini? Le decisioni, come già detto, sono state assunte in consiglio il 26 gennaio, i discorsi “tecnici” o relativi ad “inquinamento” sono un gioco didattico lasciato solo alle singole interpretazioni che all’interno della società coinvolge interessi, vantaggi o svantaggi (dicasi antenne con i telefonini in tasca, riscaldamento nelle fredde giornate, autovetture per gli spostamenti di lavoro o di piacere, e così per molte altre situazioni). Che la città di Novara disponga di un forno, di queste dimensioni, è irrilevante, a Novara si effettuano oltre 1500 cremazioni annue, a Rocca Priora tra le 6 o le 10 cremazioni annue.
A questo punto la miopia dell’Amministrazione si è evidenziata nei modi che erano facilmente prevedibili, rivelandosi un boomerang non solo nei confronti dell’amministrazione, ma, purtroppo, anche nei confronti degli “ospiti” presenti sul palco, impossibilitati a parlare o a prendere atto dell’inutilità di discussioni tecniche senza un supporto che nel futuro sia individuabile nell’azione dei manutentori del complesso. La conferenza è divenuta facile preda del populismo, con alzata di voci e acclamati battimano. Continui battibecchi tra i cittadini, favorevoli e contrari. Probabile che la presenza delle forze dell’ordine, pur non intervenendo, abbiano scongiurato iniziative poco civili.
Un episodio poco piacevole si è avuto da parte del moderatore il quale invita sul palco i promotori del “No”, invito rifiutato poiché non preventivo ma necessario e di convenienza, e per una frase che denigrava la raccolta delle firme per il referendum e depositate in Comune per oltre 1400 firme, poiché R.P. ha 12000 abitanti. È probabile che non sia a conoscenza che le firme necessarie sia di solo 1000, che la raccolta ha avuto successo in sole due settimane, nonostante qualche interferenza amministrativa nel produrre i fogli per la raccolta firme. Anche il Sindaco ha avuto un’espressione sgradita, rivolto al comitato per il NO evidenzia la democraticità della maggioranza per aver “concesso l’aula consiliare” in occasione della conferenza convocata per il “No al forno crematorio”. Ha forse dimenticato che i palazzi pubblici appartengono ai cittadini, non sono proprietà di partiti o maggioranze, bensì beni comuni.
Nell’ambito della conferenza i Consiglieri comunali d’opposizione, Mastrella e Pucci, hanno avuto modo di esprimere le motivazioni di contrarietà al progetto, così come avvenuto per dei singoli cittadini.
Arrivo al dunque di questa lunga premessa. Sono andato alla conferenza con l’intento di avere dei chiarimenti sulle scelte del consiglio, ma come già espresso la conferenza ha generato continui malumori. Avevo letto la delibera del 26 gennaio evidenziando alcuni punti, personalmente ritengo l’intero iter una scelta politica senza convenevoli di carattere tecnico scientifico. Riporterò solo brevi estratti, tali da individuare alcuni chiarimenti che avrei voluto sentire dalla maggioranza.

– Ass. Fatelli: “… il tempio crematorio … crea ricchezza ed occupazione … indotto economico all’interno della comunità di R.P. … Quel tipo di forno può cremare sei persone al giorno, per 210 giorni lavorativi sono 1320 salme”
Gradirei sapere: la costruzione edilizia è di breve durata richiede delle specializzazioni così come la successiva occupazione. Quali e quante maestranze saranno di R. P. e per quanto tempo? Quanti gli occupati a regime fisso di R. P.? Nel 2015 a R. P. ci sono state 6 cremazioni (accertate) forse 10, quale tornaconto per i cittadini delle 1320 salme cremate? A Novara nel 2015 ci sono state 1500 cremazioni, che significa?

– Sindaco: “… prospettiva … mi viene da dire “illuministica” … una certa fiducia alle prospettive del progresso, … una comunità che ha avuto sempre la pecca di non fare mai scelte, … portatrici di sviluppo (cita l’ospedale Cartoni) … tanti cittadini che dicevano “adesso ci portano i tubercolosi a R. P.”
Gradirei sapere: dagli anni 80 in poi alternandovi tra voi nei ruoli gli amministratori siete sempre gli stessi, quale coraggio di scelta illuministica è stato propinato ai cittadini di R. P.?
È vero nel 56 i cittadini vedevano l’ospedale un pericolo. Nel tempo ha portato occupazione, in modo particolare ai politici amici degli amici con molti posti di lavoro. Divenuto carrozzone debitorio (soldi dei cittadini) impedendo uno sviluppo universitario per la difesa di 3 primariati (10000 € mese) ed in continuo degrado. Forse un’inchiesta chiarirebbe responsabilità, politiche, sindacali e di interesse.
– Sindaco: “… immaginiamo un paese in cui la parte della valle Latina abbia un determinato sviluppo … la parte del polo sportivo sia uno dei volani più importanti, immaginiamo che se una vocazione di questo territorio c’è sia quella della recettività, …”
Gradirei sapere: qui la storia è dai Latini, Alba longa, il Lago Regillo, i Castelli del medio evo, il Vulcano Laziale nel suo complesso, cosa lo collega ad un forno crematorio di tipo industriale?
Negli ultimi anni i tre alberghi locali sono divenuti appartamenti e case di riposo, di cui R. P. è ricca, questo sviluppo spiega un forno crematorio?
Per il polo sportivo siamo l’unico paese italiano che ha lasciato nel dimenticatoio una campionessa olimpionica di sci, e lasciato andare a rotoli un progetto di un campione del mondo di calcio, quando si parla di polo sportivo a cosa ci si riferisce?
– Sindaco: “… possa essere una delle occasioni per cui R. P. possa consolidare le prospettive del suo sviluppo … prospettive di sviluppo economico di questa comunità il tempio crematorio possa essere uno dei punti con cui R. P. costruisce il suo sviluppo …”
Gradirei sapere: tralasciando il politichese sviluppo significa: alberghi, ristoranti, sosta camper, sviluppo sulla storia o semplice visita ai defunti?
Occupazione: centinaia di posti di lavoro, attività imprenditoriali? Oppure uno sviluppo di cui i cittadini non sono ancora illuminati?
Forse basterebbe: liberare il Castello Savelli dall’occupazione politico-amministrativa e renderlo fruibile, con l’antistante piazza Zanardelli terrazza sul Lazio, a cittadini e visitatori; nel 96 l’associazione Vulcano presentò un piano di recupero del Lago Regillo; uno sviluppo di trekking riguardante le fonti (ricchezza perduta dei nostri monti) e i monti della caldera del Vulcano Laziale; molti i progetti di cui si può parlare nel centro urbano così come nelle valli, il problema resta solo di scelta politica.
Forse è opportuno che il progetto “illuministico” di questa amministrazione trovi consenso tra i cittadini, magari bloccando l’iter burocratico del proseguo del piano ed iniziando un dialogo con i cittadini, valutando lo stato di gradimento di questo piano di sviluppo. Che il piano cimiteriale del 1980 prevedesse la presenza di un forno crematorio non credo intendesse un’industria della cremazione, ma il probabile utilizzo dei cittadini di Rocca Priora.

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