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Antonini (Sovranità): “Il quartiere è dalla nostra e noi siamo al fianco dei residenti.”
Roma, 30 novembre – Stamattina il segretario regionale del Lazio per Sovranità, Mauro Antonini, ha presentato presso la sede del IV municipio la petizione sottoscritta da oltre duecento residenti del Tiburtino Terzo contro l’ennesimo centro di accoglienza nel quartiere.
“Insieme ad una delegazione di cittadini, abbiamo consegnato agli uffici preposti del IV municipio una petizione per la chiusura immediata della struttura di accoglienza di via del Frantoio n. 44/a, unitamente alla lettera, opportunatamente protocollata, redatta dal Senatore Francesco Aracri in seguito al blitz che abbiamo effettuato nel centro lo scorso 24 novembre.” – afferma nella nota Antonini – “Tale lettera, indirizzata al Ministro dell’Interno, on. Angelino Alfano, e per conoscenza al Commissario straordinario, dr. Francesco Paolo Tronca, al Prefetto di Roma, dr. Franco Gabrielli, al Sub-commissario, dr.ssa Clara Vaccaro, e al Presidente del IV municipio, dr. Emiliano Sciascia, intende rappresentare la situazione di disagio che vivono i residenti del quartiere, in relazione all’ennesimo centro di accoglienza nel territorio del IV municipio. In particolare è presente una situazione di potenziale pericolo, dovuta all’ubicazione della struttura accanto alla Scuola Materna ‘Fabio Filzi’, con evidente preoccupazione dei genitori.
Inoltre, la mancata identificazione dei migranti al momento dell’accoglienza costituisce un rischio tangibile di infiltrazioni terroristiche nel centro che, non essendo delimitato da alcuna barriera o protezione, risulta facilmente accessibile da chiunque.
Come se non bastasse, la struttura è lasciata nel completo degrado, dovuto alle scarse condizioni igienico-sanitarie, alla mancanza di impianti di riscaldamento, all’inadeguatezza del sistema antincendio.Per tutti questi motivi, chiediamo la chiusura immediata della struttura di accoglienza di via del Frantoio n. 44/a e del centro ‘Baobab’ di via Cupa, in quanto anch’esso presenta le medesime condizioni di degrado.”

scritto da Antonini (Sovranità)