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Sagra del Tartufo a Canterano e Fiera dell'ambulante a Montalto di Castro

Ottobre 14
12:36 2014

centro del Viterbese proprio al confine tra il Lazio e la Toscana, con la prima edizione di una manifestazione che intende premiare il valore dell’alta qualità. Alla Fiera Ambulante di Marina di Montalto di Castro tutto, ma proprio tutto, sarà frutto dell’eccellenza di questo territorio: dalla gastronomia tipica – da degustare sotto forma di irresistibili ricette – ai prodotti artigianali, con le loro storie che raccontano un passato lontano.

Saranno due giorni di festa dal mattino fino a tarda notte, perché ogni serata sarà allietata da musica, dolci e giochi per bambini e adulti. E così, passeggiando fra i banchi allestiti nelle vie principali del paese, i visitatori potranno calarsi a pieno nei colori, nei profumi e nelle tradizioni della terra dei butteri della Maremma Laziale, per scoprirne i lati più segreti attraverso tutto il meglio della produzione locale.

Per chi deciderà di fermarsi qualche ora in più da queste parti, inoltre, Marina di Montalto di Castro rappresenta un ottimo punto di partenza per conoscere da vicino i resti dell’antica civiltà etrusca, che qui ha lasciato tracce indelebili di un glorioso passato, oltre alle meraviglie della natura che rendono questo tratto dell’Alto Lazio un paradiso per gli amanti delle gite all’aria aperta. E’ il caso della splendida Vulci, con il suo Parco Archeologico e il Museo Etrusco, di Tarquinia e di Montalto di Castro, o del piccolo borgo di Pescia Romana; nell’arco di pochi chilometri si possono raggiungere anche Capalbio, il Monte Argentario, Sovana, le Terme di Saturnia, e l’Oasi WWF di Burano. Più che una semplice fiera ambulante, insomma, quella di Marina di Montalto di Castro – ideata dall’associazione Pro Pescia Romana – punta a diventare la principale vetrina delle eccellenze di un territorio tutto da scoprire.
Info
TEL – 3408505381
SITO PER INFO E STRADE www.fuoriporta.org

A Canterano il tartufo si mangia a ritmo di vinili
Con il suo profumo inconfondibile che racchiude tutti gli aromi dei boschi nei quali cresce, il tartufo è uno dei prodotti più apprezzati dell’intero Stivale. Sabato 18 ottobre Canterano, piccolo e grazioso borgo dell’Alta Valle dell’Aniene al confine con Subiaco e i Monti Simbruini, gli dedica un evento nel quale la gioia del palato e il divertimento sono assicurati. Il tartufo nero pregiato lo scorzone, tutti rigorosamente locali e raccolti nei boschi che circondano questo piccolo gioiello incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma, esalteranno il sapore delle bruschette, dei strozzapreti al tartufo, uova al tartufo per concludere i cazzotti fritti, tipico dolce locale, ripieni di crema pasticcera mentre il corposo vino rosso della zona scorrerà a fiumi come a ogni festa paesana che si rispetti.

La festa prenderà il via alle 15 all’interno di stand coperti in un luogo magico, abitato da meno di 400 persone, dove il tempo sembra essersi fermato. Per completare il tuffo nel passato, poi, cosa c’è di meglio del suono caldo e inconfondibile di un vecchio giradischi? Ed ecco che una collezione di ben 6mila vinili – acquistabili dagli appassionati – farà da allegro sottofondo a una giornata imperdibile.

Raggiungere in questo fine settimana di metà ottobre Canterano, che sorge tra la riva sinistra dell’Aniene e in prossimità delle pendici dei monti Ruffi, può diventare anche una buona occasione per andare alla scoperta delle bellezze di un territorio unico. Da un lato, il paese si affaccia sulla conca dell’affluente del Tevere, e lì è possibile ammirare dall’alto i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, oltre al maestoso Monte Livata. Nelle giornate in cui il cielo è più limpido, è possibile scorgere la parte bassa di Subiaco, quella alta di Cervara e ancora il Monte Pillone.

Canterano è circondato inoltre da una natura incontaminata con boschi ricoperti di castagne e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole. Da queste parti la presenza dell’uomo ha origini antichissime che riportano addirittura alla popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell’Aniene. I resti di antiche mura poligonali confermano questa tesi e – proprio nei pressi di questi resti – è possibile addentrarsi in profonde grotte sotterranee che, con ogni probabilità, furono utilizzate come riparo dalle popolazioni che per millenni hanno abitato questi luoghi.
Sarà possibile acquistare il tartufo.

 www.fuoriporta.org

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