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Salute: allarme diabete e obesità nelle città, interviene il Parlamento

Luglio 19
11:39 2017

Salute: allarme diabete e obesità nelle città, interviene il Parlamento
3,5 milioni gli italiani con diabete, un terzo risiede nei grandi insediamenti urbani; nelle città oltre 500mila abitanti, il 35,2 per cento dei residenti è sovrappeso e il 9,2 per cento obeso; 4 italiani su 10 hanno comportamenti sedentari – Approvata all’unanimità, in Commissione Affari sociali e sanità della Camera dei deputati, risoluzione che impegna il governo ad adottare misure per la salute nelle aree urbane del Paese
Roma, 19 luglio 2017 – È di pochi giorni fa l’allarme lanciato dagli esperti sulla crescita del rischio di malattie croniche non trasmissibili – in particolare diabete e obesità – riscontrato negli abitanti delle città. A questo si accompagnava la “Lettera aperta ai Sindaci italiani per promuovere la salute nelle città come bene comune”, siglata da Health City Institute, Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Federsanità Anci, Rete italiana città sane dell’Organizzazione mondiale della sanità, Coni, Istituto superiore di sanità, rivolta agli oltre 8mila sindaci italiani (healthcitythinktank.org/Lettera-Aperta-ai-Sindaci.pdf).
Giunge ora un primo importante atto ufficiale da parte delle Istituzioni: la XII Commissione Affari sociali e sanità della Camera dei deputati ha approvato all’unanimità, con parere favorevole del Governo, la risoluzione, a prima firma dell’On. Daniela Sbrollini, in materia di salute nelle città. Il documento, articolato per punti, indirizza il Governo ad adottare diverse misure per lo sviluppo di politiche per la salute nelle aree urbane del nostro Paese.
La risoluzione sarà presentata oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Montecitorio, alla presenza del Presidente XII Commissione Affari sociali e sanità, On. Mario Marazziti, dell’On. Daniela Sbrollini, Vicepresidente XII Commissione Affari sociali e sanità, di Roberto Pella, Vicepresidente ANCI, di Andrea Lenzi, Coordinatore HealthCity Institute, di Angelo Lino Del Favero, Presidente Federsanità ANCI e di Federico Serra, Direttore Italia Cities Changing Diabetes project.
“La crescita drammatica delle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, nelle nostre città è condizionata soprattutto dalle modifiche agli stili di vita alimentari e fisici”, ricorda Andrea Lenzi, sottolineando come siano i numeri a testimoniare le dimensioni del problema in Italia: 3,5 milioni di persone con diabete, delle quali un terzo risiede nei grandi insediamenti urbani, come le 14 Città metropolitane; nelle città oltre il mezzo milione di abitanti, il 35,2 per cento dei residenti è sovrappeso e a questi si aggiunge un 9,2 per cento di obesi; 4 italiani su 10 hanno comportamenti sedentari.
“Di fronte a tutto questo, non abbiamo potuto esimerci dal richiamare l’attenzione dei nostri colleghi”, dice Roberto Pella. “Stiamo diffondendo una lettera, firmata da numerose istituzioni, fondazioni e associazioni, che vuole richiamare l’attenzione dei Sindaci d’Italia a mettere in atto politiche urbane che abbiano come priorità la salute dei cittadini, a impegnarsi nel prevenire le malattie croniche non trasmissibili, ad attivarsi nel creare reti di collaborazione pubblico-privato che possano fronteggiare questa emergenza”.
“La risoluzione che abbiamo approvato – spiega Daniela Sbrollini – è un passo fondamentale per l’avvio di politiche concrete a sostegno della salute dei cittadini; la maggioranza della popolazione vivrà sempre più nelle aree urbane ed è necessario ora avviare politiche mirate al sostegno della salute e a garantire spazi per uno stile di vita sano ed attivo. Questo documento sancisce finalmente le linee di una visione complessiva della questione per la salute nelle città. Questo provvedimento, inoltre, è un altro tassello per la riforma del nostro sistema di welfare: stiamo sostituendo pian piano una forma assistenziale di welfare, con un welfare invece generativo e partecipativo che si pone alla base di un nuovo patto sociale. Voglio ringraziare la grande disponibilità del Governo e la collaborazione del Ministero della Salute, in particolare del Sottosegretario Davide Faraone, per il lavoro su questo testo e per questi temi. Voglio ringraziare inoltre tutti i colleghi della mia commissione, di tutti i gruppi parlamentari, per aver condiviso e sottoscritto il contenuto del provvedimento”.
Nel dettaglio il testo approvato impegna il Governo:
• ad assumere iniziative per la promozione della salute dei cittadini, studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute, nonché prevedendo modalità di coinvolgimento attivo dei cittadini e forme di partenariato pubblico – privato per la realizzazione di politiche che mettano al centro la salute come diritto;
• ad assumere iniziative per assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria (Health Literacy) a tutti i cittadini, aumentando il loro grado di autoconsapevolezza attraverso percorsi formativi a livello regionale o locale indirizzati agli operatori sanitari e alle associazioni dei pazienti e attraverso modalità di comunicazione con il sistema sanitario, agevolate dalle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali;
• ad assumere iniziative per inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano;
• ad incoraggiare stili di vita sani nei luoghi di lavoro, rafforzando il sistema di incentivi rivolto alle imprese socialmente responsabili che investono in sicurezza e prevenzione e introducendo strumenti atti al controllo del rispetto delle norme sulla sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, soprattutto relativamente alle caratteristiche degli ambienti;
• a promuovere una cultura e un’educazione alimentare appropriate attraverso programmi dietetici mirati (menu scolastici e aziendali appropriati) ed eventi divulgativi sul territorio, prevenendo l’innalzarsi dei tassi di obesità e generando un risparmio di risorse sanitarie e sociali;
• ad assumere iniziative per ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, secondo il principio dello «sport di cittadinanza», favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani, migliorando l’inclusione nelle città delle persone anziane e favorendone un invecchiamento attivo come previsto già nel 2012, anno europeo dell’invecchiamento attivo;
• ad assumere iniziative per sviluppare politiche di trasporto urbano, anche locale, orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare;
• ad adottare iniziative per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili, rappresentando queste ultime il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano oggi;
• a considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano, adottando politiche tese a migliorare le condizioni sociali, economiche ed ambientali dei quartieri disagiati, sia con interventi «mean-tested», sia con interventi volti a migliorare il contesto urbano di riferimento, facendo sì che ogni città si allinei agli standard più elevati di accessibilità e fruibilità dei servizi urbani per persone disabili, adeguando le infrastrutture sanitarie, la viabilità, l’accesso a servizi pubblici di qualsiasi tipo, promuovendo la loro partecipazione anche nelle attività sportive e ricreative adottando politiche di prevenzione e inserimento socio-sanitario per le popolazioni di migranti;
• a studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini attraverso una forte alleanza con comuni, università, aziende sanitarie, centri di ricerca, industria e professionisti volta a: creare cabine di regia per lo studio e il monitoraggio dell’impatto dei determinanti della salute nel contesto urbano; promuovere partnership multi-stakeholder per dare vita a politiche urbane migliorative; dare vita a una conferenza permanente delle aziende ospedaliere delle aree metropolitane e delle strutture sanitarie territoriali che mettano in atto piani d’azione (piani obiettivo) di erogazione di servizi sanitari attraverso forme di accesso innovative mirate alla cronicità e alla protezione sul territorio dei soggetti portatori di patologie croniche ingravescenti.

Diego Freri, email diego.freri@hcc-milano.com
Laura Fezzigna, email laura.fezzigna@hcc-milano.com

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