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Schegge di Filosofia della Scienza – 4

Gennaio 31
23:00 2009

La teoria della conferma.

Il matematico Hempel sviluppò due condizioni epistemologiche e proposizionali che nella logica estensionale devono valere per ogni conferma: 1) la condizione semplice di conferma, cioè se un resoconto osservazionale conferma l’ipotesi M, conferma anche ogni logica conseguenza di M; 2) la condizione inversa di conferma, cioè se un resoconto osservazionale conferma l’ipotesi M, conferma ogni altra implicazione di M. Date queste condizioni si venne a creare un problema logico: chi può dire che ogni resoconto osservazionale conferma un’ipotesi?

I filosofi della scienza e dell’empirismo logico hanno pensato di articolare e discutere questa problematica, basandosi su una logica estensionale che non bada al significato e che è fondata sui Principia mathematica. Il tentativo di costituire una struttura sintattica della conferma viene però attaccato da Goodman. Nell’esempio: Tutti gli smeraldi sono verdi, prendere in relazione le sole strutture sintattiche non chiarisce quale proposizione debba essere confermata. Nasce così un nuovo enigma dell’induzione o proiezione: quali insiemi di evidenze presenti sono valide nel futuro una volta che le prendiamo sulla base di un insieme di evidenze? Secondo Goodman, quando noi avvaliamo un’ipotesi e la proiettiamo, ci serviamo anche di conoscenze relative al passato di cui è legittimo avvalersi, anche se rimane aperta la questione se queste predizioni furono valide. Goodman distingue così fra informazione aggiuntiva legittima, passata, e informazione aggiuntiva illegittima. Rifuita la possibilità di costruire una definizione puramente sintattica della conferma, ma bisogna tener conto anche della storia della scienza per poter dire se un’ipotesi è confermata. Lo scopo è di attuare un nuovo programma di ricerca: quale porzione della storia della scienza utilizzare? Secondo la dottrina centrale dell’empirismo tradizionale, un termine ha significato quando corrisponde a delle impressioni o a dei dati sensoriali. Secondo Russell, i dati sensoriali sono due: l’osservazione di altre persone e l’osservazione da parte dell’osservatore. Un esempio può essere rivolto all’elettrone: è un’entità inferita, ossia non lo conosciamo su dati osservazionali, ma lo deduciamo per entità inferita, è bene allora sostituire queste con delle costruzioni logiche simboliche.Contro la linea di Russell abbiamo Rasmey e Bridgman. Rasmey fa osservare che seguendo la linea di Russell, l’empirismo logico abbandona o deve abbandonare ciò che è per esso fondamentale, ossia formulare nuove ipotesi, poiché dovrebbe ridefinire nuovi concetti. Bridgman tenta invece una definizione dei termini teorici con l’operazionismo, ossia ogni concetto è sinonimo del corrispondente insieme di operazioni.

(continua)

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