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Sergio Gaggiotti, musica e parole: “Le lettere per dire” nella conferenza/concerto di Lanuvio

Marzo 14
10:21 2018

Sergio Gaggiotti, musica e parole: “Le lettere per dire” nella conferenza/concerto di Lanuvio
Le lettere per dire. Servono, dunque, a comunicare qualcosa? La risposta è categoricamente affermativa, ma Sergio Gaggiotti va oltre questa dialettica che afferma e conferma. Nell’ultimo appuntamento della rassegna di conferenze concerto, “Per chi ti ha toccato il corpo con la mente”, organizzata dalla Biblioteca Diffusa e Itinerante “Giovanna D’Arco”, protagonista è stato il cantautore Sergio Gaggiotti, in arte Rosso Malpelo. Nonostante la nebbia fitta, la meravigliosa Sala delle Colonne della Biblioteca “Dionisi” si è riempita, e il numeroso pubblico è stato ringraziato da Daniela Di Renzo, direttrice artistica della rassegna. Ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale l’assessore Alessandro De Santis, invitando tutti alla lettura perché consente di percorrere itinerari onirici che nessun’altra attività offre. La bibliotecaria Maria Grazia Forcina ha chiuso gli interventi di apertura ricordando le esperienze dell’Aperitivo Sound e rimandando alle proiezioni che, il mercoledì, precedono la rassegna con film a tema. La parola dunque è passata a Sergio Gaggiotti, che ha spaziato dalla poesia alla narrativa, citando diversi autori italiani, europei e non solo. Il suo discorso è iniziato dalla constatazione dell’importanza di una libertà espressiva e artistica, salvifica, e dunque sovversiva. Tutto ciò che è letteratura crea scompiglio, quindi provoca eversione, ed è per questo che va salvaguardato. Le diverse letture, in un clima di composta attenzione, hanno argomentato la tesi di Gaggiotti, secondo cui anche la canzone va di pari passo con la scrittura perché è frutto dell’emozione di un momento. Più attesa, però, era la performance musicale: dopo la “conferenza”, Rosso Malpelo – nome che si ispira, tra l’altro, a Verga – ha dimostrato come le lettere servano a dire qualcosa anche in musica. Cinque brani tratti dal suo repertorio hanno affrontato tematiche diverse, e tutte serie: “Io sono così – ha scherzato Gaggiotti, rimandando alla tristezza di alcune storie – mi piacciono le cose che deprimono”. Una canzone su un uomo morto, a Natale, al quale hanno rubato i vestiti, un’altra invece riferita al terremoto e al senso di smarrimento che si prova di fronte ai sismi (“L’avevo scritta per il 2009, a L’Aquila, ma è purtroppo tornata d’attualità”), fino alle più leggere – ma non meno significative – canzoni d’amore. Proprio sulla coerenza tra significante e significato, distinzione tecnico-filologica ma al contempo estremamente pratica, si è soffermato a lungo (e non poteva essere altrimenti) Gaggiotti: “Le lettere servono a dire quello che si sente, il significato, con le parole giuste, i significanti”. Una bella serata, che ha portato luce e riflessione nella nebbia e nella pioggia della domenica lanuvina. In chiusura, prima del buffet offerto dall’organizzazione, Daniela Di Renzo ha ringraziato Rosso Malpelo e dato appuntamento ai prossimi due eventi: il 25 marzo, domenica, alle ore 18.00 al “Tognazzi” di Velletri per “La rivoluzione nella pancia di un cavallo”, spettacolo liberamente ispirato a Franco Basaglia, e l’8 aprile (domenica, ore 18.30) per la nuova conferenza/concerto con il trio Consaga/Consalvi/Saccucci che racconterà Duke Ellington.

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