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Storie di Persone e di Musei – Il circuito museale della Città di Amelia

Storie di Persone e di Musei  – Il circuito museale della Città di Amelia
Aprile 30
18:48 2018

 

“una storia che parte da lontano”

Conferenza  Sala della Fortuna

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Giovedì 3 Maggio 2018, ore 17.30

Il ciclo di Storie di persone e di Musei si sposta in questa occasione in Umbria, con il Museo Civico Archeologico e la Pinacoteca “Edilberto Rosa” di Amelia (TR); ce li raccontano Riccardo Passagrilli, Responsabile del Servizio Cultura del Comune di Amelia, Elena Trippini, Responsabile del Circuito Museale di Amelia per il sistema Museo Coop a r.l. e Federica Proietti, Assessore alla Cultura del Comune di Amelia.

Il Museo Civico Archeologico e la Pinacoteca “Edilberto Rosa” sono ospitati, insieme all’Archivio storico e alla Biblioteca Comunale, nei locali nell’ex Collegio Boccarini in origine convento francescano del XIII-XIV secolo dotato di chiostro a doppio loggiato realizzato nel XVI secolo.

L’esposizione museale distribuita su tre piani, raccoglie le testimonianze di Ameria dal periodo preromano a quello della completa romanizzazione del centro, fino alla

fase altomedievale. La sezione più antica ospita, accanto a materiali dell’importante sito del santuario preromano di Pantanelli, i materiali di un’antica necropoli di età ellenistica, rinvenuta nel 2011 poco distante dalla cinta muraria.

I primi utilizzi della necropoli risalgono al IV-V secolo a.C. Il sito ha restituito ricchi corredi funerari, con presenza di oreficerie, monete ed altri materiali di pregio che denotano la presenza di traffici commerciali che mettevano in contatto gli umbri di Ameria con il mondo ellenico.

La tomba più ricca ha restituito una stratificazione di corredi funerari dal IV secolo al I secolo a.C. ed una abbondanza di specchi e recipienti in bronzo per banchetto.

Nella necropoli fu rinvenuto anche lo scheletro di un cane, sepolto accanto alla tomba di un bambino.

Al primo piano un reperto di rara bellezza e di eccezionale interesse accoglie il visitatore: è la statua bronzea del generale romano Nerone Claudio Druso, detto Germanico, rinvenuta nel 1963. Alta più di due metri, è armata e coperta da una corazza riccamente decorata.

Un’installazione multimediale, realizzata dalla Mizar di Paco Lanciano, “fa parlare” la statua del generale Germanico. Una parete in movimento con più immagini, video e fotografie che rimandano alla storia del Germanico e alla storia romana di Amelia. Una gestione sincronizzata di luci e audio fuori campo con un forte effetto immersivo.

Contribuisce, infine, alla ricostruzione della romanizzazione di Amelia una ricca collezione di iscrizioni e basi funerarie, testimonianza di illustri famiglie amerine tra cui la Gens Roscia citata da Cicerone, di capitelli e di numerosi altri reperti che ci raccontano la storia del fiorente municipio. Spicca per bellezza e raffinatezza l’ara cosiddetta di Dioniso: un bellissimo esemplare in marmo risalente al I secolo d.C. sulla cui fronte è scolpita la leggendaria nascita del dio, nonché una lastra marmorea databile in età augustea rinvenuta nel 2012.

 

Il ciclo Storie di Persone e di Musei

La conferenza rientra nel ciclo di incontri “Storie di Persone e di Musei”, finalizzato al perseguimento dello spirito della Convenzione di Faro (2005) sul valore dell’eredità culturale per la società e, al contempo, ispirato al “decalogo per un Museo che racconti Storie quotidiane” di Orhan Pamuk, per dare spazio e voce alle molteplici realtà culturali locali che popolano il territorio di cui il Museo di Villa Giulia è stato ed è tuttora interprete. Lo scopo è quello di mettere a disposizione degli amministratori locali e dei curatori di raccolte civiche di interesse archeologico presenti nelle regioni del Lazio, dell’Umbria e della Toscana un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non tanto dalla prospettiva delle “cose” quanto, piuttosto, da quella delle “persone”, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, “desiderano” identificarsi in tali valori.

L’iniziativa rientra nella programmazione dell’Anno europeo del patrimonio culturale (2018) e ha ottenuto il patrocinio dell’International Council of Museum (ICOM) sezione italiana.

La partecipazione all’iniziativa così come l’ingresso al Museo per i partecipanti alle conferenze saranno eccezionalmente gratuiti, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

 

 

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