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Trasporto pubblico scolastico…Tutti sul pullman delle bugie

Novembre 16
18:52 2016

Si dice che questa amministrazione abbia mandato a bando il Trasporto Pubblico Scolastico e che non abbia inserito la clausola sociale. La Commissaria Caporale ha consegnato alla Centrale Unica di Committenza di Albano Laziale (nel mese di Aprile 2016) il bando pubblicato a Settembre e nel bando non è presente la c.d. “clausola sociale”. Chi ha svolto e tutt’oggi svolge il servizio – SCOLASTICO E PUBBLICO – ha mantenuto tale prerogativa dal 1998 sino ad oggi in assenza di una gara pubblica, beneficiando di proroghe decise dalle precedenti amministrazioni.

 

In base alla legge e non alle chiacchiere da social, ai sensi dell’art. 57 comma 7, DECRETO LEGISLATIVO 12 aprile 2006, n. 163 “E’ in ogni caso vietato il rinnovo tacito dei contratti aventi ad oggetto forniture, servizi, lavori, e i contratti rinnovati tacitamente sono nulli”. Anche la Corte Costituzionale – sentenza n. 123/2011 – si è espressa nel senso di affermare che le proroghe dei contratti di appalto in materia di Trasporto Pubblico Locale, sono illegittime.

 

Veniamo all’inserimento della Clausola sociale. Questa è prevista come facoltà nel caso in cui il servizio da appaltare sia caratterizzato da intensa manodopera (ovvero il costo di questa voce deve superare il 50% dell’importo totale del servizio) ai sensi dell’ultimo capoverso del Codice degli Appalti art. 50.

 

L’attuale gestore solo a ridosso della scadenza per la presentazione delle offerte ha chiesto all’Amministrazione di veder inserita la clausola sul presupposto che ve ne fossero i requisiti, ricevuta la richiesta abbiamo chiesto di ricevere i dati necessari per avere riscontro sull’esistenza delle condizioni previste dalla norma. E’ pervenuta una lista di lavoratori (la cui identità personale è affidata alle soli iniziali puntate) che non consente di esercitare la facoltà di inserire la clausola sociale. Devo precisare che, se anche la clausola fosse stata inserita i lavoratori non avevano garanzia di mantenere la propria occupazione perché – in base a costante giurisprudenza ed anche alla luce dei vari pareri dell’ANAC – il soggetto che si aggiudica il bando non può vedersi imporre di modificare la propria organizzazione aziendale.

 

Quello che è certo alla luce dei fatti è la volontà di qualche esimio conoscitore della macchina amministrativa di scaricare su questa amministrazione la responsabilità per una scelta che non le competeva. Certo che se avessimo avuto la possibilità di scegliere – avendo dati utili – certamente avremmo tutelato i lavoratori.

 

Rimandiamo al mittente le strumentalizzazioni e ricordiamo che dal 2006 correva l’obbligo di mettere a gara il Trasporto Pubblico Scolastico ma si vede che costoro erano impegnati in altre alte faccende

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