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Un accordo inaccettabile

Un accordo inaccettabile
Luglio 04
17:16 2013

ardea rutuloCOMUNICATO STAMPA del Comitato Popolare di Ardea: Un ACCORDO INACCETTABILE. Ad Ardea, la mattina di mercoledì 12 giugno 2013, dopo un restauro con finanziamento pubblico dello Stato, è stato inaugurato il santuario rutulo con la Ma/donna ed il Bambino. Subito dopo l’inaugurazione “in forma riservata”, c’è stato un accordo tra la Soprintendenza archeologica per il Lazio e la Curia di Albano per aggregare il bene culturale di Ardea al “museo diocesano di Albano”. 

I cittadini che vogliono visitare il santuario rutulo di Ardea devono telefonare ad Albano ed aspettare che qualcuno, tomo tomo cacchio cacchio come diceva il grande Totò, scenda dai Castelli con la chiave ad aprire i lucchetti per accedere al monumento che, tra l’altro, è del tutto inaccessibile alle persone diversamente abili.
L’istituzione comunale di Ardea è stata espropriata di ogni diritto al riconoscimento della propria storia e cultura che, d’altra parte, i suoi rappresentanti locali (sindaco, consiglieri, assessori, dirigenti) non hanno pensato minimamente di far valere nell’interesse della comunità: sono queste le conseguenze di un degrado che non è più solo ambientale, ma anche mentale ed istituzionale. I cittadini del comune di Ardea hanno saputo la notizia a cose fatte e sono stati messi di fronte al fatto compiuto come se la cosa fosse normale ed accettabile. Tutto questo, invece, è assolutamente inaccettabile non solo per una questione di civico buon senso, ma anche alla luce di quella elementare forma di rispetto che tutti dovremmo avere per l’identità di un luogo e per l’umanità e la dignità delle persone, a cominciare da quelle che vivono nel territorio del comune di Ardea.
Il COMITATO POPOLARE di ARDEA per l’APERTURA al PUBBLICO dei BENI CULTURALI della COMUNITA’ ha proposto ai responsabili istituzionali locali e statali di fare l’unica cosa giusta, prevista dalla legge, nel rispetto dell’interesse generale dei cittadini:
a) di inaugurare, con una presentazione pubblica, il santuario rutulo invitando la
cittadinanza a partecipare;
b) di rendere accessibile a tutti, anche alle persone diversamente abili, il santuario
rutulo prevedendo un orario di apertura settimanale;
c) di integrare il santuario rutulo nel suo contesto storico di appartenenza
realizzando quel percorso di visita, più volte richiesto dai cittadini, che valorizzi anche
gli altri beni culturali del centro storico di Ardea, attualmente abbandonati, come l’area archeologica di Casalinaccio, la chiesa di Santa Marina, la cinta muraria, gli impianti di concia, l’area archeologica del monte della Noce, ecc. La proposta del comitato popolare è stata già sottoscritta da oltre 1000 cittadini e la sottoscrizione continua. Per richiedere i moduli da
firmare e far firmare contattare airone@laziolatino.it
A cura del
COMITATO POPOLARE di ARDEA
per l’APERTURA al PUBBLICO dei BENI CULTURALI della COMUNITA’
COMITATO POPOLARE di ARDEA
per l’APERTURA al PUBBLICO dei BENI CULTURALI della COMUNITA’
Al Sindaco del Comune di Ardea
Alla soprintendente per i beni archeologici del Lazio
e p. c. Al Ministro dello Stato Italiano per i beni culturali
ARDEA – Santuario rutulo con la Ma/donna ed il Bambino
I sottoscritti cittadini del COMITATO POPOLARE di ARDEA per l’APERTURA al PUBBLICO
dei BENI CULTURALI della COMUNITA’ espongono quanto segue:
Nel centro storico di Ardea, l’antica capitale dei Rutuli ricordata da Virgilio nell’Eneide come la patria
del re Turno, fu scoperto nel 1964 un santuario rutulo dedicato al culto delle acque sotterranee che nel
medioevo era stato riutilizzato come santuario della Ma/donna in trono con il Bambino. Il monumento,
dopo essere stato scavato e restaurato, fu abbandonato dalle istituzioni locali e nazionali che avrebbero
dovuto curarlo e valorizzarlo nell’interesse generale.
Negli anni settanta del XX secolo cominciò la lunga lotta dei cittadini, singoli ed associati, per
richiamare le istituzioni (Comune, Provincia, Regione, Stato) al dovere di intervenire per evitare il
degrado irreversibile del santuario rutulo. I cittadini distribuirono volantini, affissero manifesti,
raccolsero firme, organizzarono manifestazioni pubbliche, pubblicarono libri, allestirono mostre per
sensibilizzare le istituzioni locali e nazionali impedendo così che il monumento venisse cancellato dalla
memoria stessa della comunità locale.
Negli ultimi anni lo STATO è finalmente intervenuto, con un finanziamento pubblico, a
tutelare ed a restaurare questa importante testimonianza della storia e della cultura locale.
I sottoscritti cittadini chiedono pertanto:
a) di inaugurare, con una presentazione pubblica, il santuario rutulo invitando la
cittadinanza a partecipare;
b) di rendere accessibile a tutti, anche alle persone diversamente abili, il santuario rutulo
prevedendo un orario di apertura settimanale;
c) di integrare il santuario rutulo nel suo contesto storico di appartenenza realizzando quel
percorso di visita, più volte richiesto dai cittadini, che valorizzi anche gli altri beni culturali
del centro storico di Ardea come l’area archeologica di Casalinaccio, la chiesa di Santa
Marina, la cinta muraria, gli impianti di concia, l’area archeologica del monte della
Noce, ecc.
Il COMITATO POPOLARE di ARDEA, d’intesa con i responsabili delle istituzioni, è disponibile ad ogni
forma di collaborazione per il bene comune contribuendo volontariamente alla cura dei luoghi, ad es.
con lo sfalcio dell’erba, e promuovendo un servizio volontario di visite guidate per far conoscere a
tutti, ed in particolare alle giovani generazioni, un patrimonio storico fondamentale per il futuro della
nostra comunità, non solo locale, ma anche nazionale.
Distinti saluti
COMITATO POPOLARE di ARDEA
per l’apertura al pubblico dei beni culturali della comunità

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