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Una campagna di crowdfunding per dire basta agli inceneritori: su produzioni dal basso il progetto #sbloccaitaliagameover, per un ambiente migliore

Luglio 31
21:25 2018

Milano, 26 luglio 2018 – Stop agli inceneritori, grazie al crowdfunding. Sulla piattaforma Produzioni dal Basso, infatti, è attiva la campagna #SBLOCCAITALIAGAMEOVER, un progetto nato per salvaguardare l’ambiente e il futuro delle nuove generazioni.

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di puntare i riflettori su uno sviluppo economico sostenibile, che favorisca la crescita dell’Italia senza danneggiare l’ambiente. Lo scorso  24 aprile il TAR del Lazio ha pubblicato l’ordinanza in merito al ricorso, col quale gli ideatori di #SBLOCCAITALIAGAMEOVER avevano impugnato il decreto attuativo dell’art. 35 del decreto Sblocca Italia, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Lussemburgo e, di fatto, riconoscendo le nostre ragioni in merito al mancato rispetto della corretta gerarchia dei rifiuti e alla mancata effettuazione della VAS. Ora manca solo l’ultimo passo, vincere il ricorso alla Corte di Lussemburgo. Un passo che può davvero rappresentare un grande momento per il prosieguo del passaggio verso un’economia circolare, una vittoria che oltre ad un grande valore simbolico porterebbe con sé un impatto enorme dal punto di vista giuridico per la sua immediata applicazione in tutti i Paesi europei , aspetto fondamentale in termini di legittimazione e orientamento delle politiche dei governi in questa direzione.

La battaglia politica, sociale e ambientale comporta però dei costi, cui è possibile contribuire tramite una donazione su Produzioni dal Basso. Vincere il ricorso alla Corte di Lussemburgo significa di fatto salvare l’Italia da un provvedimento che prevede la costruzione di nuovi inceneritori, aumentando altresì il carico termico di quelli esistenti, il tutto senza effettuare una valutazione ambientale strategica (VAS). Ciò significa aumentare in modo massiccio le emissioni in atmosfera di polveri sottili contenenti sostanze tossiche e cancerogene . Ma significa anche puntare su un modello industriale speculativo, rafforzando il monopolio di quattro grandi società multi-utility italiane che fanno profitti attraverso gli incentivi pubblici inseriti nella bolletta elettrica, tralasciando e addirittura ostacolando quello che è il punto focale del nuovo paradigma europeo dell’economia circolare, ossia il recupero di materia attraverso pratiche come il riciclo e il riutilizzo. Sono ben 8 i nuovi impianti di icenerimento previsti, tutti nel Centro Sud e per circa 1,8 milioni di tonnellate annue di rifiuti da bruciare, senza considerare il potenziamento dei 40 impianti esistenti, localizzati soprattutto nel Nord, corrispondente ad un altro milione di tonnellate annue di rifiuti da incenerire.

Cambiare le cose, però, è possibile. Con un semplice gesto.

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