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Verso il GAL dei MONTI LEPINI

Marzo 08
15:13 2016

Un’opportunità per lo sviluppo integrato del territorio

A seguito del Bando regionale per la selezione dei GAL con scadenza il prossimo 31 maggio si registra un certo fermento anche nei territorio regionale e, specialmente, nell’area dei Monti Lepini. Ma cos’è un GAL? GAL è un acronimo che sta per Gruppo di Azione Locale ed è uno strumento di cooperazione pubblico-privato necessario per realizzare un Piano di Sviluppo Locale secondo un approccio indicato dalle politiche europee con il termine LEADER che sta per Liaison entre actions de développement de l’économi rurale (e cioè: azioni collegate tra loro per lo sviluppo dell’economia rurale). Sostanzialmente si chiede ai Comuni dei territori rurali con determinate caratteristiche di mettersi insieme tra loro, di coinvolgere le associazioni delle categorie economiche, le imprese e i portatori di interessi territoriali per costruire, tutti insieme, un Piano di Sviluppo che abbia l’obiettivo di migliorare la crescita economica, migliorare la qualità della vita, trovare soluzioni innovative a vecchi e nuovi problemi. Una volta costituito il GAL e approvato un Piano di Sviluppo Locale la Regione, se approva la proposta, mette a disposizione le risorse (fino a un massimo di 5 milioni di euro) inclusive dei costi di gestione del GAL. Per capire meglio che cosa significano queste definizioni facciamo ricorso ad un esempio: “Il Cammino di Santiago di Compostela”. Per studiosi e tecnici di sviluppo locale oggi la realtà del ‘Cammino di Santiago di Compostela’ rappresenta un caso di ‘letteratura’ in quanto la regione rurale più povera della Spagna ha invertito e migliorato tutti gli indicatori di benessere economico e sociale attraverso la straordinaria capacità di utilizzare i Fondi della Comunità europea e, in particolare, i Fondi destinati all’agricoltura rurale con l’approccio LEADER. Lungo gli ottocento chilometri del ‘Cammino di Santiago di Compostela’ operano circa 12 GAL che, insieme, hanno dato vita al ‘progetto Xacobeo’ che, dai primi anni 2000 ad oggi, ha reso la Galizia un territorio con buoni indicatori economici e prospettive di benessere tra le migliori della Spagna, diventando una destinazione turistica con più di un milione di visitatori l’anno. In Italia, invece, non è andata così bene dappertutto. Ci sono dei territori che hanno fatto un ottimo lavoro raggiungendo obiettivi ambiziosi (sono per lo più i GAL della Toscana, dell’Umbria e delle Marche) e altri che si sono limitati a realizzare piccoli interventi di miglioramento ma che, nel complesso, non hanno traguardato la vera sfida del cambiamento. Per fare un buon GAL che assume la sfida del cambiamento è necessario attenersi alle linee guida indicate dall’Europa, e cioè: avere un Territorio con una tradizione comune e con caratteristiche naturali e ambientali compatibili; avere una partenariato ampio e rappresentativo delle caratteristiche economiche, sociali e culturali; avere una Strategia che definisca gli obiettivi del Piano di Sviluppo. Come Compagnia dei Lepini abbiamo assunto l’impegno di promuovere la nascita del GAL dei Monti Lepini perché il territorio dei Monti Lepini è un ‘brand’ naturale per lo sviluppo rurale. Tutti i Comuni dei Monti Lepini, un sistema territoriale interprovinciale, condividono tradizioni millenarie di tipo culturale, sociale ed economico che motivano ampiamente la partecipazione al GAL dei Monti Lepini. Si pensi ad alcune delle tante tradizioni produttive come: la mozzarella di bufala dell’Amaseno, la produzione olivicola che va da Priverno a Cori abbracciando tutto l’arco del territorio, dai “chiacchetegli” di Priverno ai carciofi di Sezze, dal pane di Rocca Massima e Artena alla pasta all’uovo di Gavignano, dall’abbacchio e tartufo di Carpineto Romano al prosciutto di Bassiano, dai marroni di Segni alle castagne di Norma fino ai vini pregiati di Cori. Un paniere straordinario di prodotti del territorio che disegna naturalmente il perimetro di un GAL di successo. Come Compagnia dei Lepini ci siamo impegnati ad affermare il principio di cooperazione come metodo indispensabile di sviluppo e lo abbiamo fatto proponendo il documento ‘Destinazione Lepini’ che è stato condiviso e sottoscritto dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti, da tutti i Sindaci del Territorio e da tutte le Organizzazioni di categoria economiche e dai Sindacati. Il documento ‘Destinazione Lepini’ contiene la prospettiva del GAL e definisce anche la tematica del Turismo sostenibile come obiettivo qualificante. Successivamente abbiamo inserito il tema del GAL dei Monti Lepini nel piano delle attività della società che è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci. In questi ultimi mesi e, prima ancora dell’uscita del Bando regionale, abbiamo promosso una numerosa serie di riunioni con gli Amministratori comunali, con le Organizzazioni di categoria e i Sindacati, con Slow Food Lazio e con il Polo di Latina dell’ Università ‘La Sapienza, e con i funzionari regionali per condividere e chiarire il processo di costituzione del GAL dei Monti Lepini. Il GAL dei Monti Lepini può partire come uno dei GAL più importanti della Regione Lazio perché in grado di coinvolgere 16 Comuni e almeno 20 Associazioni tra categorie economiche, settoriali e di produzione insieme ai sindacati. Perché secondo l’Europa la numerosità dei soggetti è il primo indicatore di successo di un GAL. Il secondo indicatore è dato dalla qualità dei soggetti che devono essere rappresentativi dei diversi settori economici e delle migliori istituzioni sociali e culturali. Il terzo indicatore è dato dall’assenza di posizioni dominanti e cioè che tutti i partecipanti al partenariato concorrano al raggiungimento degli obiettivi comuni e non particolari. Questa è certamente la parte più delicata di un GAL ed è quella che più di tutte le altre fa capire se è un GAL che lancia la sfida del cambiamento o un GAL che si accontenterà di realizzare qualche miglioria locale.
La vera sfida del GAL dei Monti Lepini non è quella delle risorse da distribuire pro-capite ma è quella di raggiungere gli Obiettivi dello sviluppo che saranno indicati nel Piano strategico che dovrà essere discusso e condiviso con tutti i soggetti interessati del territorio.
La vera sfida è quella di affrontare uniti territorialmente questa importante opportunità di sviluppo socio-economico per la nostra comunità.

Sezze 08 marzo 2016

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