Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

50° ASD Judo Frascati

50° ASD Judo Frascati
Ottobre 29
17:03 2025

Quest’anno (2025) l’ASD Judo Frascati ha festeggiato tre eventi: il 50° di attività, il 50° Saggio di Judo e la presentazione del libro del Maestro di Judo Nicola Moraci 8° Dan e Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI “JUDO, MANUALE DIDATTICO PER LA FORMAZIONE FISICA, TECNICA E TATTICA” edito da Calzetti e Marcucci Editori. Cosa è il judo? In generale, il Judo fu fondato da Jigoro Kano nell’800, dove nel 1882 fonda il Kodokan a Tokio, ossia la scuola del judo (via della cedevolezza) il quale ha origine dallo studio del ju jitsu (arte della cedevolezza) che si basava sullo yawara, ossia “adeguarsi alla forza dell’avversario al fine di ottenerne il pieno controllo.” Il judo nasce dallo studio del ju jitsu ad opera di Jigoro Kano ed esso è un’arte marziale, una filosofia, uno stile di vita. Non scevro dalla fisiologia, dalla fisica, etc. implica allenamento (apprendimento, forza, resistenza, prestazioni, rapidità, equilibrio), tecniche (Waza), adattamento, soluzioni (es. controtecnica), squilibrio (utilizzare anche la forza dell’avversario), dove per arrivare alla cintura nera (sino al 5° Dan poi dal 6° all’ 8° il colore diventa bianco e rosso, dal 9° all’11° rosso e il 12° Dan è di colore bianco) occorre passare per le cinture colorate (Kyu) che sono la bianca, gialla, arancione, verde, blu, marrone e conoscere un certo numero di tecniche collegate generalmente al colore della cintura stessa: Dai-Ikkyo, Dai-Nikyo, Dai-Sankyo, Dai-Yonkyo, Dai-Gokyo, ossia tecniche da eseguirsi in piedi, Nage Waza, ossia tecniche di proiezione comprensive del Tachi Waza che si suddividono in Te Waza (tecniche di braccia), Koshi Waza (tecniche d’anca) e Ashi Waza (tecniche di gambe) e Sutemi Waza (tecniche di sacrificio) suddivise quest’ultime in Ma Sutemi waza (cadere sul dorso) e  Yoko Sutemi Waza (cadere sul fianco) e l’azione di attacco in piedi avviene tramite Kuzushi (squilibrio), Tsukuri (costruzione), Kake (applicazione) dove, per effettuare un attacco efficace, occorre contatto e giusto posizionamento rispetto all’avversario, che si fonda  sull’iniziativa  e che si classifica in Sen e a sua volta in  Henka Waza (tecniche in successione, attacco continuo, finte), in Go No Sen (tecniche di difesa) caratterizzate nel bloccare (Go), evitare (Chowa), cedere (Yawara), annullare all’indietro (Ura) e in Se No Sen, ossia iniziativa sull’iniziativa.  I principi di proiezione del judo sono nove: Nage (sollevare e proiettare), Otoshi (precipitare), Tsurikomi (tirare e sollevare), Gari (falciare), Barai o Harai (spazzare), Gake (agganciare), Guruma (ruotare), Makikomi (avvolgere a spirale), Sutemi (lasciarsi cadere). Poi si hanno altre tecniche: Katame Waza suddivise in  Shime Waza (tecniche di strangolamento a terra -Nami prevede palmi delle mani rivolte verso il basso; in Gyaku invece verso l’alto-) che comprendono Kata juji gime, Nami juji gime, Giaku juji gime, Kata ha jime, Hadaka jime, Okuri eri jime; Osae Komi Waza (tecniche di immobilizzazione a terra) che comprendono Hon kesa gatame, Yoko shiho gatame, Kata gatame, Tate shiho gatame, Kuzure kesa gatame, Kami shiho gatame, Ushiro kesa gatame, Makura kesa gatame e Kansetsu Waza (tecniche di leva a terra) che comprendono Ude gatame, Juji gatame, Ude garami, Te gatame, Waki gatame, Hara gatame. Le cadute sono Ukemi Waza: Mae ukemi, Ushiro ukemi, Yoko ukemi, Migi yoko ukemi, Hidari yoko ukemi, Zempo kaiten ukemi. La palestra di judo si chiama dojo, gli atleti judoka e l’abito il judogi composto da giacca (Uwagi), cintura (Obi) e pantaloni (Zubon). Ci si muove tramite Shintai (spostamenti): Ayumi Ashi (camminare), Tsugi Ashi (piede scaccia piede), Tsuri Ashi (passo che scivola), Tai Sabaki (spostamenti corporali). Si sta seduti invece nelle forme dell’Anza, Seiza e Kiza e in piedi gli Shisei sono: Shizen Hon Tai (posizione naturale frontale), Migi Shizentai (destra), Hidori Shizentai (sinistra)mentre le posture in piedi difensive sono jigo Hontai (posizione difensiva frontale), Migi jigotai (destra), Hidori jigotai (sinistra) e le prese sono Kihon Kumi Kata -Hiki te (presa alla manica) e Tsurite (presa al bavero)- (Kumi kata) dove la presa si definisce dalla presa al bavero (presa sinistra e presa destra). La lotta si differenzia in Ne waza (lotta a terra), Tachi waza (lotta in piedi) e Randori (lotta di apprendimento), dove le parti sono chiamate Uke (chi subisce la tecnica) e Tori (chi esegue la tecnica) e si inizia il combattimento con Hajimè (cominciare) e finisce con Mattè (fermi). Quindi adattamento, squilibrio (sia fisico che mentale) e tecniche (proiezione, leve, strangolamenti, immobilizzazioni) sono gli elementi cardine del judo. Il principio cardine del judo è quello della cedevolezza, ossia sfruttare la forza dell’avversario e a ciò va applicata la tattica e la strategia: la strategia è l’insieme di tattiche che portano alla vittoria; mentre la tattica (attacco -singolo o continuo-, contrattacco -basato su azioni dell’avversario-, difesa -bloccare tecniche dell’avversario-) invece prevede Tsukuri, ossia la posizione ottimale per applicare una tecnica e Kuzushi, ossia lo sbilanciamento che si basa  sull’informazione che acquisita che si tramutare in azione. I tre principi d’azione del judo sono: Sen (iniziativa d’attacco), Sen No Sen (anticipare l’attacco dell’avversario), Go No Sen (reagire all’attacco dell’avversario). Le azioni di contrattacco (Gaeshi Waza) rientrano poi in tre gruppi di azioni: Go (contrastare l’attacco), Chowa (schivare l’attacco), Yawara (assecondare l’attacco). Poi ci sono i Shinmeisho no Waza, o Goshin jutsu,  i Kata, ossia le forme, e poi le regole per le gare con i vari punteggi come Ippon che porta alla vittoria (un punto), Waza ari (mezzo punto) e Shido, ossia sanzione che se l’avversario ne commette più di tre portano alla vittoria.

Il Bushido (Bushido, RCS 2022) è il codice di condotta dei Samurai (Bushi), ossia la casta dei guerrieri giapponesi che svilupparono le arti marziali, dove il judo oggi è una delle eredi. Takuan Soho definisce la non mente come “assenza di pensieri, che vaga libera nel corpo permeando totalmente il sé”, Yagyu Munenori afferma invece che nell’attacco e nella difesa bisogna “mantenere la consapevolezza”, dove non bisogna dare spazio ai pensieri ma avere la mente libera altrimenti si blocca, dove il colpo solo è nel “cogliere le intenzioni dell’avversario”. Miyamoto Musashi consiglia che la “visione sulle cose sia elevata”, per Yamaga Soko bisogna avere la “pacatezza di un uomo risoluto”, per Daidoji Yuzan non bisogna abusare delle arti marziali, per Issai Chozanshi “Se la tua tecnica non è pronta, il Ki non sarà in armonia e la forma non seguirà” e per Yamamoto Tsunetomo “L’addestramento non finisce mai” e consiglia di  “essere sempre vigili” e se “Metti il piede in fallo sette volte, sette volte cadi e otto rialzati”, dove per affrontare l’avversario bisogna essere determinati e possedere la “forza tranquilla” interiore.

Alessandro Mazzarini

Tags
Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

Ricordi in un vecchio video

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Ottobre 2025
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”