83° Congresso Italiano di Esperanto
Il 19 agosto 2016 si è aperto con una conferenza stampa nella Sala degli Specchi del Comune di Frascati l’83° Congresso Italiano di Esperanto. La consigliera della Federazione Esperantista Italiana, Laura Brazzabeni, ha illustrato al pubblico il senso del congresso che si puo’ riassumere in poche parole: giustizia nel campo delle lingue. L’esperanto non viene per sostituire le lingue esistenti ma per proteggerle dai processi di sparizione in corso. Oggi la lingua grande mangia quella piccola (ad esempio l’inglese mangia l’italiano) mentre gli esperantisti prefigurano un mondo in cui ognuno avra’ il diritto di parlare la sua lingua a casa sua e per i rapporti internazionali si usera’ una lingua neutrale, come l’esperanto.
Questo concetto è stato ribadito in perfetto italiano da un linguista tedesco, Martin Haase, che è venuto per partecipare ad un convegno scientifico che si terra’ a partire da domani, 20 agosto, sempre nella Sala degli Specchi del Comune di Frascati, sull’esperanto e le lingue minoritarie con la partecipazione di linguisti italiani e stranieri.
Ma, ha aggiunto Laura Brazzabeni, il congresso non è solo questo (lavori, discussioni, conferenze). Il congresso è anche conoscenza dei Castelli romani a cui andranno molte gite e di Roma. Una accoglienza particolare i congressisti la riceveranno dal Papa, che li aspetta alla udienza di mercoledì prossimo.
Il tema principale del congresso, scelto prima della decisione della Gran Bretagna di uscire dalla Unione Europea, riguarda l’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole europee. Se si considerassero tutti gli oneri, che gli stati europei si addossano per insegnare al 94% degli allievi l’inglese, mentre in Inghilterra la lingua straniera e’ qualcosa di facoltativo (come la religione in Italia), si capirebbe che qualcosa non funzione in questa Unione. E’ vero che l’Unione ha assicurato la pace per decine di anni, ma è altrettanto vero, che non vi puo’ essere pace duratura senza giustizia.
A Frascati gli esperantisti rivendicano con orgoglio il fatto di essere i soli a chiedere giustizia nel campo delle lingue. Chi volesse dare un’occhiata, è benvenuto al Centro Giovanni XXIII di Frascati.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento