Acea scava tre nuovi pozzi ai Castelli
La soluzione invece, la più semplice e stupida, è stata quella di scavare ben tre nuovi pozzi; 1 Velletri – Colle dell’Acero, 2 Grottaferrata, 3 Castelgandolfo. Operazione quanto mai pericolosa per l’equilibrio del martoriato complesso idrico dei castelli e disastroso per i laghi poiché i pozzi sottraggono la ricarica delle falde che li alimentano. In barba a tutti i divieti, tutele costati anni di fatiche agli ambientalisti per cercare di proteggere le poche risorse idriche rimaste. Come hanno fatto? In base ai poteri speciali derivanti da situazioni di emergenza (G.U. N°183 dell’8 agosto 2005) ed in base all’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2007 N° 3603, disposizioni urgenti in materia di Protezione Civile è stato nominato un commissario delegato all’emergenza idrica il 22.04.2008 nella persona dell’ing. Sessa Massimo il quale ha convocato conferenze di servizio con i comuni interessati, la Provincia di Roma, La Regione Lazio (iL parco dei Castelli non è stato nemmeno invitato così come il comune di Nemi che subirà un grosso danno) per disposizioni urgenti a causa della crisi idrica. Tutti hanno votato a favore ed i pozzi sono stati realizzati. A occhio e croce saranno profondi 400/ 500 metri. Data la situazione ci si aspettavano altri provvedimenti (blocco dell’espansione edilizia, interventi sull’esistente rete piena di perdite, trattamento e recupero di acque etc.) Invece niente , ancora consumo delle risorse esistenti e faraonici Piani Territoriali Provinciali dove la parola “tutela” è solo un bell’ornamento sulla bocca degli oratori e dei politici. Stanno distruggendo le sorgenti, e prosciugando i laghi di Albano e Nemi e l’acqua che ottengono di che qualità è?
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