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Conclusosi il 23 novembre nel Museo Civico “Mario Antonacci“ di Albano Laziale,  il Convegno “Colli Albani nell’Ottocento. Il contributo locale alla riscoperta dell’antico”: un tuffo nel passato iniziato con l’interessante Mostra inaugurata lo scorso 24 ottobre scorso.

Apertosi con l’intervento dell’Assessore alla Cultura Vincenzo Santoro che  ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale,  il Convegno svoltosi in sessione antimeridiana e pomeridiana,   è stato presieduto rispettivamente dalle Prof.sse Anna Pasqualini e Giuseppina Ghini che hanno introdotto e successivamente commentato i temi trattati dai relatori, argomentazioni già avviate – come accennato – sui pannelli della Mostra,  e approfonditi secondo diverse prospettive, anche con l’ausilio di schede video, proiettate sullo schermo.

I Colli Albani sono stati illustrati secondo il punto di vista antiquario, collezionista, storico, artistico e archeologico: gli studiosi intervenuti  hanno trattato e sintetizzato eventi e momenti  storici successivi all’Unità d’Italia, in un’epoca in cui il collezionismo legato alle Civiltà del passato,  ha portato a un’inarrestabile attività di scavo e di esplorazioni archeologiche interessate alle  tombe a incinerazione di Albalonga, al Tempio di Giove Laziale, al Santuario di Diana Nemorense, al tempio della  lanuvina Juno Sospita, per arrivare alle ville romane, con la redazione delle prime carte archeologiche e successivi decreti pontifici per la tutela delle antichità, di una successiva, necessaria regolamentazione degli scavi stessi e provvedimenti per impedire la vendita o il contrabbando dei preziosi reperti ritrovati.

Un movimento culturale che alimentò anche la curiosità dei viaggiatori del Grand Tour e la loro attività di ricerca, esplorazione, realizzazione di stampe, schizzi, appunti.

Nel corso del Convegno queste  importanti figure di studiosi che contribuirono alla ricerca e alla ricostruzione storica dei luoghi legati alla cultura e alla storia del territorio, sono stati illustrati accennando a testimonianze, rinvenimenti, documentazioni,  manoscritti e  libri che nel tempo hanno contribuito a fornire strumenti e informazioni sempre più interessanti.

Questo grazie al contributo scientifico dei maggiori esperti del territorio, nostri contemporanei: l’archeologo Flavio Altamura con una relazione su Leone Nardoni; Luca Attenni, archeologo, direttore del Museo di Lanuvio, con una relazione su Vincenzo Seratrice; Alberto Crielesi, storico dell’arte ha relazionato su Francesco Giorni e Luigi Bassanelli; Maria Barbara Guerrieri Borsoi, storica dell’arte è intervenuta con un’interessante relazione su Pietro Santovetti; Paola Micocci, storica dell’arte, responsabile dell’Archivio storico dell’Abbazia di Grottaferrata, ha relazionato presentando la figura di Padre Antonio Rocchi; lo storico Ugo Onorati è intervenuto con una relazione su Girolamo Torquati; l’antiquario Claudio Tosti ha presentato la  figura di Angelo Uggeri; infine Massimiliano Valenti archeologo, direttore del Museo ospitante ha offerto il suo contributo sia con una relazione su Benedetto Grandi, che con la realizzazione e la proiezione di un bel video finale che illustra i luoghi più interessanti del territorio, immortalati due secoli fa  dai viaggiatori  e degli artisti del Grand Tour. Segni del tempo, dei cambiamenti, dell’opera non sempre oculata dell’uomo che  ha cancellato tracce e bellezze naturali.

La musica di Schubert e un breve estratto dell’Ouverture dal Tancredi di Rossini hanno piacevolmente chiuso l’evento, grazie alla bravura  di    Lorenzo Federici alla chitarra classica e Angelo Patamia al flauto, in arte Duo Patamia-Federici.

Ciascuna tappa di questo percorso nel tempo – al quale hanno collaborato  anche la Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata, l’Archivio storico della Diocesi Suburbicaria di Albano, la Biblioteca scientifica dei Musei di Albano, il Museo d’Arte del Comune di Olevano Romano, il Comune di Monte Porzio Catone – testimonia l’impegno, il contributo e la firma di questi moderni studiosi che della storia e del passato hanno fatto ragione di vita, d’interesse, di grande passione.

L’ultimo atto di questo percorso sarà la realizzazione del volume che raccoglierà gli Atti del Convegno e che permetterà a tutti noi di sfogliare la bellezza dell’arte,  approfondire la storia e conoscere a fondo gli studiosi, gli storici, i viaggiatori del Grand Tour, gli artisti che hanno lasciato testimonianze. Siamo già tutti in attesa.