Catone Film Festival: i premiati e le motivazioni
E’ interessante notare come tutti e tre i film premiati durante il Catone Film Festival affrontino temi sociali importanti e pesanti, con l’arma dell’ironia e del divertimento.
1° – PRE CARITA’ – di Flavio Costa
Per l’originalità dell’idea nel raccontare l’attuale crisi dell’occupazione, specialmente giovanile. Abbandonando i consueti canali di analisi e denuncia, il film semplicemente rovescia i termini del problema con risultati divertenti, sotto i quali tuttavia scorre inesorabile il fiume dell’amarezza
2° – MATILDE – di Vito Palmieri
Per il modo tenero e lieve con cui affronta il tema della sordità. E per il modo in cui coinvolge attivamente i non udenti, chiamati a interpretare, da protagonisti e non, tutti i ruoli del film, che è stato voluto dall’Associazione dei genitori con Figli Audiolesi. Racconta della piccola Matilde che prende in mano il suo problema e ne trova la soluzione, costringendo l’adulto a tener conto delle differenze.
3° – BLUSH – di Simone Barbetti
Per l’approccio ironicamente provocatorio al discorso sul volontariato. Lavorando con le immagini, fa volutamente scattare nelle menti dello spettatore il riflesso automatico del pregiudizio, per poi sorprenderlo. E, in qualche modo, farlo arrossire di tanta superficialità.
MOTIVAZIONI PREMIATI SEZIONE ”TEMA LIBERO”
1° RECUIEM – di Valentina Carnelutti
Per la delicatezza e l’attenzione con cui affronta il tema della morte, ormai diventato tabù, negato e cancellato da una cultura dell’eterna giovinezza. Qui invece la tragedia entra nella quotidianità di una famiglia e viene raccontata, senza inutili colpi bassi all’emotività, attraverso gli occhi di un bambino
2° – AMERICA – di Alessandro Stevanon
Per l’asciutta narrazione della vita di un uomo originale, una sorta di ”fool on the hill”, al quale va stretta la realtà di provincia. Le immagini, ora realistiche, ora oniriche, ora deformate, seguono, scandiscono e sottolineano con precisione la psicologia del protagonista
3° EX AEQUO:
– L’ATTIMO DI VENTO – di Nicola Sorcinelli
Per la chiave inedita scelta dall’autore per raccontare una pagina importante della vita del nostro paese. Nell’arco di una canzone, con un montaggio alternato e ben ritmato, seguiamo la storia d’amore fra un uomo e una donna separati dalla Storia con la S maiuscola, ma uniti dalla stessa passione civile. Quasi un piccolo saggio
– PELUQUERO FUTBOLERO – di
Per la sapiente costruzione e per l’intrigante uso di atmosfere da classico noir. Usando la suspense, l’ironia e il paradosso, e scherzando con la passione nazionale per il calcio, il film sviluppa in realtà una riflessione sulla Spagna oppressa dalla crisi economica.
MENZIONE SPECIALE PER “CE L’HAI UN MINUTO” di
Per la brillante regia della bella performance dei due attori protagonisti. Con tratti essenziali, partendo da un divertente equivoco, suggerisce diversi temi, dalla solitudine metropolitana, all’integrazione etnica al degrado delle periferie metropolitane.
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