Ci sarà una nuova estinzione di massa?

L’opinione pubblica sa perfettamente che la rapida combustione dei prodotti fossili (carbone, petrolio e gas) che si sono formati nell’arco di milioni di anni produce un grandissimo squilibrio ambientale con l’emissione di una grande quantità di gas inquinanti che, rilasciati nell’atmosfera, attivano un processo (effetto serra) capace di cambiare il clima e, in particolare, di generare un innalzamento troppo rapido della temperatura del pianeta.
Sappiamo tutti perfettamente che è indispensabile abbandonare l’uso delle fonti fossili e sostituirle con l’impiego di fonti di energia rinnovabili.
Sappiamo tutti perfettamente che esiste un rischio sanitario e ambientale legato a un sistema alimentare non più sostenibile. In particolare, fra altro, gli allevamenti intensivi sono delle vere e proprie fabbriche di carne in cui si sottopongono gli animali a trattamenti atroci, si usano massicce dosi di antibiotici dannosi per il consumatore e si inquinano irrimediabilmente acqua, suolo e aria.
Sappiamo tutti perfettamente che esiste un rischio di inquinamento ambientale derivante da un uso sconsiderato dei rifiuti. Gli habitat, le risorse naturali e, soprattutto, le acque interne e gli oceani non possono sostenere oltre lo scarico di prodotti inquinanti e delle plastiche.
Il rapporto fra la politica e l’ambiente è dolente e conflittuale, ed è molto triste che gli uomini ‘ascoltino’ il lamento della terra ma non facciano nulla, a livello globale, per far cessare il suo lamento. Forse pensiamo che la sofferenza della natura non ci riguardi e che poi, tutto sommato, la terra riuscirà a sostenere le grandi trasformazioni negative che noi generiamo sui suoi equilibri. Non riusciamo a capire che la terra non si lamenta per la sua sorte, perché nel corso della sua storia ha visto modificare il suo assetto in maniera macroscopica numerosissime volte e poi si è sempre riposizionata su equilibri diversi rispetto a quelli precedenti. Il lamento della terra si riferisce a una sofferenza legata all’uso che viene fatto delle sue risorse e alla sua impossibilità di mantenere inalterate le condizioni biofisiche che hanno consentito al genere umano di abitarla per un lungo periodo di tempo. Se non si interviene subito, la terra non potrà più sostenere la vita dell’uomo, come peraltro è già avvenuto per altre specie animali che si sono estinte nel corso della storia. È urgente ri-organizzarsi per assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future. Per mantenere le condizioni attuali occorre attivare una modalità di vita sostenibile per il nostro pianeta.
sappiamo tutti perfettamente!