“Come eravamo…” – 14
La via Casilina, fin dai tempi più remoti, è stata presidiata all’Altezza della “Osteria della Colonna” da militari che servivano a perlustrare la strada al fine di salvaguardare la sicurezza dei viandanti. Nel corso degli anni e dei Governi tali milizie hanno cambiato nome, ma i problemi sono rimasti gli stessi, soprattutto quelli relativi al pagamento degli alloggi, alle vettovaglie, ai pasti, al punto che molto spesso venivano rimborsati ai priori o ai sindaci con moltissimo ritardo. Questa lettera che vi propongo è la prima di una nutrita serie che riguarda tale argomento.
Colonna 31 Marzo 1820
Nel dì 12 Febbraio 1820 ricevetti un dolce rimprovero dal sig. Colonnello Bentivoglio in occasione di dover provvedere l’alloggio per i due provinciali che sono costà di residenza, dissi rimprovero dicendo non usar credibile che in questo comune non vi fosse alloggio per i due militari. Non mancai informare il sig. Capitano dello stato di questo paese che per non aver questo Comune modo di provvedere banchi, tavoli, pagliericcio, lenzuoli e coperte mi convenne privarmi di tutti i suddetti attrezzi che ritenevo in mia casa. Non crederò che il Governo permetterà che mi privi anche del mio letto dove riposo. Sono tre anni che si provvede per il fuoco il lume per le linee stazionate nell’osteria e Strada Romana.
Parimenti per li alloggi che ho pagati a quell’oste 30 Marzo 1820 per li alloggi ai carabinieri. Come ancora per lume di altri 3 carabinieri baronali.
Io mi sono dissanguato abbastanza e non dovermi aggiudichi più acciò patire la mia famiglia per questa comunità onde né io né questo comune siano al caso di poter più somministrare qualunque benché minima somma.
Quanto il sottoscritto le devo per mio discarico mi creda, intanto il suo Gio: Francesco Astorre Governatore.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento