Da un libro all’altro: leggere Emmanuel Carrère, Georges Simenon e Simone Pieranni

Ucronia, un saggio documentato sulla Storia con i ‘se’ e con i ‘ma’…
Ucronia (titolo originale: Le Détroit De Behring) di Emmanuel Carrère, Adelphi ed. 2024 – € 14,00 e-book € 7,99 traduzione di Federica Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/
Gli autori, oggi, oltre che divertirsi con la, ormai quasi abusata, distopia, passano, come Emmanuel Carrère, alla Ucronia, ovvero al racconto di come sarebbe il mondo oggi ‘se’ Napoleone non fosse stato sconfitto a Waterloo e ‘se’ la Germania avesse vinto la Seconda Guerra mondiale, con tutte le conseguenze nefaste del caso, ovvero, ‘se’ Hitler fosse diventato vecchio così com’era. Più di qualche autore si è cimentato col genere: importanti, per capacità di ricerca, i francesi e gli inglesi della fine del ‘700 sul primo filone, e poi nel XIX e nel XX secolo altri hanno scritto con risultati alterni, interessanti, noir e misteriosi e/o molto documentati. La ristampa di questa specie di tesi di laurea del noto scrittore, si aggiunge alle molte ricerche fatte sul ‘genio del male’ che si annida in molte personalità e sulla possibilità di andare a spasso nel tempo con la fantasia al servizio dell’altra storia, molto ben sviluppata nel ‘700, con esempi che hanno fatto scuola, seppure nel non estesissimo filone; e così nei secoli seguenti per gli avvenimenti che hanno scosso il mondo (fra questi, ovviamente, un argomento classico, l’inizio del cristianesimo con la venuta di Cristo e il personaggio dirimente Ponzio Pilato, anche lui latore di altre possibilità ucroniche). Oggi l’ucronia rappresenta un immaginario quasi pleonastico, per esempio, per il cinema e la televisione, che su questa falsa riga produce, o potrebbe produrre, serie mirabolanti, film dove nel finale si ribaltano le prospettive e quanto altro. Non aggiunge, forse, niente alla narrativa o alle letture amate dai fan dell’autore, ma per capziosità e rigore può invece dichiararsi un libriccino utile per ogni eventuale ricerca sul filone ucronico.
La camera azzurra, un colore felice per l’inizio della fine…
La camera azzurra (titolo originale: La chambre bleue) di Georges Simenon, Adelphi ed. 2023 – € 12,00 e-book € 2,99 traduzione di Marina Di Leo. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/
Un piccolo capolavoro questo di Simenon che, partendo dalla fine, racconta tragiche morti e un arresto. Nella prima scena, che dà il titolo al libro, due amanti, Tony e la bella Andrée, che partecipano in maniera molto diversa alla loro relazione, hanno un colloquio che segnerà le loro vite: c’è chi prenderà le parole con leggerezza e chi scambierà la tranquillità dell’altro per sicurezza o assenso. La provincia francese è sfondo per matrimoni borghesi, ragionati e ben riusciti per la famiglia; o riusciti davvero male per la coppia; o riusciti anche per questa ma solo per l’idea che possa esistere una sorta di valvola di sfogo, innocente, di tanto in tanto. Il motivo del romanzo sembra tornare ad essere, anche se in modo davvero diverso, mescolato ad altri motivi, quello dello ‘straniero’ come nel bellissimo La casa dei Krull: infatti, due personaggi non da poco della vicenda, sono di origine italiana e il paesino e le campagne francesi dove vivono sembrano aspettare una loro caduta: e l’errore che fatalmente si produrrà, la comunità tutta si aspetta di poterlo ‘scaricare’ più sull’alieno che non sulle facciate piuttosto ben imbiancate dei soliti paesani. I ragazzi italiani sono gran lavoratori, hanno fatto fortuna, sono simpatici e aitanti; loro punti deboli, forse, il poco carattere; o altre donne che potrebbero vedere nel loro leggero ‘esotismo’ il margine d’una vita avventurosa che sognano da sempre; o le loro stesse mogli, donne incapaci di sospettare il male. Il tema, effettivamente, emerge a sbalzo dal racconto, fra il detto e il non detto, la sagacia dello scrittore è nota, ma qui la macchina narrativa è a molla ed ogni elemento, dalle vecchie storie familiari che tutti sanno, alla piazza, alle strade che girano attorno al piccolo villaggio e al più esteso centro cittadino; dall’insipienza di chi dà poca importanza alle parole, a chi ama temendo, però, ogni giorno la disfatta, ogni elemento tratteggia il cuore d’una vicenda che non potrà non portare conseguenze, forse per generazioni. Bello!
La nuova Cina tra passato e futuro appare meno conformista
La Cina nuova di Simone Pieranni, Editori Laterza ed. 2021 – € 16,00 e-book € 9,99 Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/
La Cina per gli occidentali, e di certo non è bastato Marco Polo, resta una grande incognita. Un grande paese, denso di contraddizioni ma che contiene al proprio interno il correttivo, a leggere La Cina nuova di Simone Pieranni, per ogni stortura che produce. L’autore che ci ha vissuto per qualche anno scrive sui concetti di: «”smarrimento” e “confusione”, ovvero quelle sensazioni che si vivono anche dopo tanti anni trascorsi in Cina: con le mani metaforicamente alle prese con un infinito gomitolo di seta».
E per dare forza alla sua idea racconta il paese ponendo all’osservazione alcuni macro argomenti che possono dare un’idea del perché la Cina si muova in un certo modo, all’apparenza, senza passato e difficile, in realtà in un complesso equilibrio nel quale il Paese cerca di trattenere ciò che di buono ha lasciato il passato, a costo di recuperarne brandelli utili dopo averlo abiurato, e alla ricerca di un futuro che renda, però, sempre ‘prospero” lo stato. Pieranni mette in campo le sue conoscenze utili a cercare di comprendere l’animo degli abitanti e il loro rapporto con lo stato centrale: i cinesi sono sempre più cittadini di grandi metropoli pur provenendo da un passato in larga parte agricolo (ma questa sembra essere una tendenza mondiale se non fosse che anche in Cina i più giovani cominciano a tornare in campagna). Memoria e futuro in parte sono ‘ostaggio’ dell’attuale PCC nell’era del presidente Xi Jinping, (figlio di Xi Zhongxun, uomo politico poco ortodosso e perciò criticato, durante la Rivoluzione culturale) che, in ogni caso, deve porre attenzione alle aspettative della gente, senza pensare di poterle ‘tradire’ troppo. Si leggono con piacere capitoli che contrappongono concetti: Memoria/Futuro; Socialismo/Mercato; Meritocrazia/Corruzione; Metropoli/Campagna; Pubblico/Privato; Airpocalypse/Civiltà ecologica; Ordine e caos, scritti con stile giornalistico capace di mettere ben in relazione orizzonti e cause effetti. Leggendo si schiudono e si chiariscono molte dimensioni in cui è organizzata la società contemporanea in generale, anche quella italiana; dall’evidenza delle differenze, il confronto apre a nuove riflessioni mentre si apprendono alcuni riti e sistemi sociali cinesi come il gaokao o il welfare legato a vita al cittadino, ma solo a patto che questo resti nel luogo in cui è nato. La Cina, con le sue incoerenze, una volta compresi meglio alcuni meccanismi sociali e dell’informazione social o pubblica, appare un immenso laboratorio socio-politico e meno monolitica. (Serena Grizi)
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento