Fedra , Teatro Arena del Sole

Dopo aver affrontato le tragedie di Sofocle (Antigone) ed Euripide (Ifigenia in Aulide e Medea), Federico Tiezzi – uno dei maestri della regia italiana – torna al mito greco confrontandosi questa volta con Fedra nella versione di Jean Racine, in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 27 al 30 marzo.
Protagonista in scena è Elena Ghiaurov, accompagnata da un ampio cast formato da Martino D’Amico, Valentina Elia, Riccardo Livermore, Catherine Bertoni de Laet, Bruna Rossi e Massimo Verdastro.
Scritto nel 1677 a partire da Ippolito di Euripide e Fedra di Seneca, l’opera di Racine – che Tiezzi sceglie nella traduzione di Giovanni Raboni – è un dramma borghese, quasi un Ibsen ante-litteram che, pur imbevuto di cristianesimo giansenista e filosofia morale, è diventato nei secoli, dichiara Tiezzi, «la più grande opera sulla passione erotica che il teatro abbia mai prodotto». «In una dimensione claustrofobica» prosegue «dove la ragione scompare sotto la violenza e la tensione del desiderio, i mostri che affiorano di continuo nelle parole
dei protagonisti sono quelli dell’inconscio, ancestrali, interpretabili solo con l’ausilio della psicanalisi freudiana.
E sotto la sublime, levigata musicalità del verso si rintracciano le figure e le azioni di una tribalità arcaica, dall’incesto all’uccisione del padre». La regia va a fondo nell’indagine dei personaggi, cogliendo le loro trasformazioni sotto la forza di un desiderio che si trasforma in colpa e in peccato e spingendosi alla suggestione di una vera e propria seduta psicanalitica.
Nel palazzo reale di Trezene, in una Grecia mentale e onirica di cui restano solo rovine, all’interno di una stanza della reggia simile a una camera di tortura, Fedra si dibatte nella morsa di una passione tanto irrefrenabile quanto impossibile: ama il figliastro Ippolito, figlio di primo letto del marito Teseo. Non ricambiata nella passione, Fedra calunnia Ippolito di un tentativo di stupro. Il ritorno di Teseo sarà il segnale di un inesorabile tracollo, che farà precipitare gli eventi verso la tragedia.
Racine stesso definisce Fedra “la migliore delle mie tragedie”: Fedra è l’eroina tragica perfetta per i fini educativi che l’autore riconosce al teatro, strumento insostituibile per elevare la virtù degli spettatori attraverso la condanna delle passioni e dei vizi. La tragedia, come nella classicità greca, ha una vocazione morale e deve aiutare lo spettatore a liberarsi dalle passioni attraverso la catarsi: possibile solo partecipando in maniera totale agli avvenimenti tragici. Lo spettatore diviene testimone della passione amorosa di Fedra e delle sue conseguenze disastrose ed è così costretto a scegliere tra la condanna e la pietà, tra la partecipazione emotiva e il giudizio. Fedra, afferma l’autore nella sua prefazione alla tragedia, “non è infatti né del tutto colpevole, né del tutto innocente”.
Ma tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere: Fedra l’amore incestuoso, Teseo le sue innumerevoli fughe amorose, Ippolito di amare Aricia, che discende da una stirpe nemica e assassina, la nutrice Enone un intrigo bugiardo e colpevole.
«Questa tragedia dell’inconscio ha il linguaggio del più grande autore di teatro che la Francia abbia avuto sotto Louis XIV: una parola che mostra, individua, razionalizza emozioni e tensioni e nello stesso istante le cela sotto il nitore levigato della versificazione. Mentre tutto sembra scivolare via nella musica dell’alessandrino, il nero, buio fondo di questa tragedia della disperazione e dell’inconscio, dell’Ordine e del Disordine, emerge con maggiore evidenza. Fedra, sconvolta dalla sua passione, infrange l’ordine morale, familiare e sociale
attraverso il suo desiderio. All’interno dell’ordine familiare, dentro le regole sociali e dinastiche, l’amore porta il disordine meraviglioso del cuore umano» scrive il regista.
La replica di domenica 30 marzo alle ore 16.00 sarà audiodescritta per gli spettatori non vedenti e ipovedenti, grazie alla collaborazione con Centro Diego Fabbri di Forlì, nell’ambito del Progetto Teatro No Limits.
INFORMAZIONI
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti: da 7 € a 27 € esclusa prevendita
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com
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