Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Femminicidi e l’invidia per l’assassino

Femminicidi e l’invidia per l’assassino
Maggio 29
09:59 2025

Trovandoci ancora di fronte ad un anno con decine di femminicidi perpetrati per mano di conoscenti, amici, mariti, fidanzati, trovando difficoltà, ancora, a dare un nome alle cose, con una stampa che deve essere sollecitata anche a dare il giusto spazio alle notizie positive al femminile (da molte parti nei giorni scorsi hanno dovuto suggerire di parlare e scrivere dei successi sportivi di Jasmine Paolini oltre che di quelli di Jannik Sinner!!!), pare si resti confinati nel problema di genere, femminile.

Forse una riflessione ancora più dura va messa in campo. Continuando a scrivere non di guerra fra i sessi ma di ragionevolezza da entrambe le parti nel negoziare all’interno dell’umanità, del diritto di famiglia, della amicizia e della solidarietà fra persone e non come si stesse vivendo la fine dei tempi, poiché sappiamo che in nazioni vicine e lontane si combattono guerre atroci, alcune quasi solo a carico della povera gente, e che quindi ogni problema va inquadrato in un più vasto orizzonte di ferocia che pare stia erodendo società e abitudini civili. Pur continuando a riportare i ‘fatti di cronaca’, non questioniamo sul fatto che questo si faccia per mero guadagno e convenienza o giù di lì, ‘perché fa vendere’, ‘perché aumenta i clic’ sulle prime pagine dei giornali, proviamo a dare meno risalto a queste notizie e soprattutto a non pubblicizzare le gesta criminali di questi familiari, fidanzati, amici e conoscenti che dopo l’ubriacatura social  ambiscono alle prime pagine dei giornali: poiché anche leggere che altri sono andati a finire nelle prime pagine della cronaca per fatti di sangue, molti sanno di cosa parliamo, in più di qualcuno produce invidia: sì, invidia, perché è comunque un modo per diventare famosi. Un sentimento, e le circostanze nel quale viene generato, che può iscriversi di diritto nel morboso e non può che considerarsi vergognoso, seppure sempre ascrivibile all’umano, ma che si può evitare che venga coltivato, almeno a partire da crimini tanto preoccupanti e feroci. Che il ‘purché se ne parli’ divenga difficile, destituendo il rampantismo criminale da qualsiasi ascesa: definendo meglio gli ambienti e le circostanze nei quali tali pensieri criminali crescono e poi vengono perpetrati, raccontando meglio le vittime, come bambine, ragazze, donne, fuori da ogni morbosità: con il loro posto nel mondo riguardo lavoro, scuola, affetti, capacità di partecipazione alla società civile, e quanto altro tratteggi dignità.

L’arretratezza dei contesti culturali, non solo di chi in prima persona commette efferati omicidi su compagne, fidanzate mogli, porta a dichiarazioni sconcertanti per alcuni, che finiscono per ri-vittimizzare l’uccisa, del tutto normali per altri che considerano il proprio onore passante per le azioni delle donne che hanno vicino; che tendono a giustificare l’omicidio perché la donna, ragazza, adulta, non ‘si comportava bene’, ‘non aveva buone frequentazioni’ (questo giustificherebbe l’uccisione di una bambina, ragazza, donna, in Italia e non in Iran o in India come alcuni stracciandosi le vesti crederebbero di far intendere: non sono quelle mentalità ad essere arretrate, semmai interi Paesi si possano tacciare di arretratezza e non singoli individui, maschi e femmine,  incapaci di comprendere il valore della persona, ma questa mentalità con la quale conviviamo). Padri e madri giustificano l’efferatezza dei figli e la loro incapacità di comprendere una relazione alla pari perché non l’hanno mai insegnata non conoscendola neppure loro. A questo potrebbe porre riparo la società spesso chiamata in causa se non fosse che, escluse preziose ma rare frange di persone con una buona cultura, una solida base civica e buone doti umane (ma anche qui non si escludono derive narcisistiche), la società tutta mette davanti i corpi e i destini femminili come ‘pubblici’, da toccare, da possedere, da gestire qualunque sia l’intendimento delle dirette interessate in fatto di estetica o di maternità (e forse si continua a credere di essere libere mentre semplicemente si avalla il ‘mercato’). È per questo che non possiamo ritenerci fuori da un vero processo di lettura delle identità maschili e femminili e dalla loro rappresentazione sociale, giuridica, psicologica. Se una soluzione ancora non esiste, se ogni dichiarazione di intenti potrebbe interpretarsi come dottrina, più che cultura, ‘istruzione per’ più che conoscenza, ben vengano tutti quei laboratori di idee e discussioni che sempre permangono e continuamente nascono e rinascono poiché attraverso questi molto si è fatto, anche nella informazione e nella comunicazione: per identificare i veri nodi problematici e cambiare linguaggio nel momento in cui questo significhi cambiare la sostanza del pensiero e non inutile esercizio di ‘word washing’, lavaggio e ritocco effimero di termini, di parole, i quali continuano a non rappresentare la realtà delle cose. (Serena Grizi)

 

https://www.controluce.it/la-guerra-incessante-fra-i-generi/

https://www.controluce.it/la-fine-crudele-delle-donne/

https://www.controluce.it/le-persiane/

https://www.controluce.it/la-forza-delle-donne-sta-nella-loro-storia-di-resistenza-e-crescita/

https://www.controluce.it/il-femminicidio-denuncia-un-problema-serio-di-educazione-alla-relazione-alla-sospensione-dellesercizio-di-potere/

Tags
Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

Ricordi in un vecchio video

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Maggio 2025
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”