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Gary Green | After Morandi

Ottobre 18
18:21 2025

Gary Green | After Morandi
A cura di Steve Bisson

 

11 ottobre 2025 – 6 gennaio 2026
Casa Morandi
Via Fondazza 36, Bologna
www.museibologna.it/morandi

Dall’11 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026 Casa Morandi del Settore Musei Civici del Comune di Bologna ospita la mostra del fotografo e docente americano Gary Green (New York, 1956), After Morandi, curata da Steve Bisson e realizzata in collaborazione con L’Artiere.

Il progetto espositivo nasce da una vicinanza intima e rispettosa di Gary Green a Giorgio Morandi; nel suo lavoro il fotografo non imita l’opera del pittore bolognese bensì ne evoca lo sguardo e la qualità poetica della sua visione.

«Non so quando ho scoperto per la prima volta l’opera di Morandi, – racconta Gary Green – ma l’ho amata da subito. Essendo un pittore, non ho mai pensato che la sua opera potesse avere un’influenza diretta sul mio lavoro. Capivo, almeno in parte, che il suo lavoro riguardava l’illusione della pittura, dello spazio, della scala».

Con una carriera che spazia dalla fotografia documentaria all’arte contemporanea, Green nel 2014, durante un viaggio in Italia intrapreso in una pausa sabbatica dall’insegnamento al Colby College (Maine), ha avuto un incontro decisivo con l’arte del pittore bolognese. La tappa a Casa Morandi è stata una sorta di pellegrinaggio personale. In quel luogo tranquillo Green ha scattato poche immagini – alcune con la sua fotocamera di grande formato, altre semplicemente con il telefono – ma ha piantato un seme che avrebbe germogliato mesi dopo.

Dopo la visita a Bologna, il fotografo statunitense ha trascorso un mese in residenza ad Assisi, dove ha iniziato a costruire piccole nature morte con oggetti trovati: bottiglie, tegole, pietre; ha allestito un semplice set all’aperto, fotografando in piena luce oggetti comuni, facendo dialogare tra loro materia, forma e spazio. Ma solo una volta tornato negli Stati Uniti, durante una residenza artistica a Yaddo, stampando e osservando il lavoro prodotto, Green ha riconosciuto il vero filo conduttore: non era l’Italia, né Assisi, né il paesaggio, era Morandi, la sua poetica fatta di attenzione, ripetizione, silenzio e mistero.

Il progetto ha allora dato vita al libro After Morandi (L’Artiere, 2016) che l’autore ha definito un’«ode» a Giorgio Morandi.

Passando per lo studio della natura morta, della relazione tra oggetti e forme e della luce quale linguaggio, il fotografo americano lavora per sottrazione, riducendo il visibile all’essenziale, senza alcuna volontà didattica: solo un desiderio profondo di guardare, di prestare attenzione, di restituire alla fotografia un senso meditativo e poetico.
Lo stesso Green paragona la fotografia alla meditazione: una pratica lenta, ripetitiva, che si nutre dell’attesa tra il momento dello scatto e quello della stampa. Il tempo del ritorno, della riflessione, dell’elaborazione è parte integrante del lavoro. Per questo, anche quando fotografa il «nulla» – come ironicamente gli dicevano alcuni colleghi ai tempi dell’università – riesce a restituire immagini cariche di senso, capaci di parlare di bellezza, morte, memoria e di presenza.
Nelle fotografie di Green i soggetti si spogliano della loro identità specifica per diventare altro: relazioni, tensioni, ritmi. L’uso della luce naturale, la cura nella composizione, la delicatezza del tono contribuiscono a creare un’atmosfera rarefatta, quasi musicale. Ogni immagine sembra una pausa, un respiro.
La mostra a Casa Morandi non è quindi solo un omaggio da parte di un fotografo a un pittore, ma anche un incontro tra due visioni affini, pur così distanti nel tempo, nei mezzi e nei contesti. È la dimostrazione che lo sguardo può attraversare le epoche e i linguaggi, e talvolta parla di pazienza, dedizione, e attenzione al quotidiano ordinario.
«La fotografia e l’arte sono modi per guardare al caos e al mondo alla ricerca di un ordine visivo, capace di rivelare la bellezza e, così facendo, generare un senso di speranza» – scriveva Gary Green al curatore Steve Bisson in uno scambio della loro duratura corrispondenza.

In occasione della mostra a Casa Morandi, L’Artiere presenterà nel proprio bookshop (via Giuseppe Petroni 22a, Bologna – aperto da martedì a venerdì, ore 14.30-18.30) una piccola esposizione dedicata ai tre libri realizzati con Gary Green (After Morandi, 2024; The River is Moving / The Blackbird must by flying, 2020; Almost Home, 2024), con l’obiettivo di raccontare il percorso dal dummy al volume finale. Un modo per restituire uno sguardo a 360 gradi sul lavoro dell’artista e sul processo editoriale che lo accompagna.

Ingresso
Gratuito

Informazioni
Casa Morandi
Via Fondazza 36 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 6496611 (centralino MAMbo)
www.museibologna.it/morandi
casamorandi@comune.bologna.it
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
YouTube: @museicivicibologna

Elisabetta Severino – Silvia Tonelli
Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Tel. +39 051 6496658 / +39 051 2193469
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisabetta.severino@comune.bologna.it – silvia.tonelli@comune.bologna.it
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
YouTube: @museicivicibologna

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