Giornata Internazionale della Danza 2025

Ili 29 Aprile si celebra la Giornata Internazionale della Danza 2025. La danza accompagna l’uomo fin dall’epoca preistorica ed è stata la sua prima espressione artistica. Ballare svolge una funzione evolutiva: aiuta a rinsaldare i legami sociali e ad affrontare le sfide della sopravvivenza e della riproduzione. La neurobiologa Lucy Vincent nel suo libro “Fate danzare il cervello” ci spiega che la danza ci permette di apprendere dalla realtà circostante, per mezzo delle sensazioni che questa attività trasmette al corpo. I muscoli funzionano infatti come ghiandole endocrine che inviano messaggi al cervello e producono ormoni. Bastano movimenti anche moderati, ma praticati con regolarità, per influire non solo sul benessere corporeo e sull’equilibrio dell’organismo, ma anche sulle funzioni cognitive e sullo stato emotivo. Danzando esprimiamo la nostra interiorità, modelliamo l’esteriorità e intanto agiamo sul nostro umore, migliorandolo. E non importa quale tipo di ballo si preferisca: ogni danza ha i suoi effetti e si addice ai diversi caratteri e stati d’animo. Non esiste un’età per ballare, possono farlo tutti e, anzi, la danza fa ringiovanire nel corpo e nello spirito, migliora lo stato d’animo e dona una nuova prospettiva al futuro.
La danza quindi è un’arte che coinvolge il corpo e la mente in un’intensa sinfonia di movimenti, ritmo e emozioni, ma cosa avviene nel cervello umano mentre balliamo? La danza è un potente stimolo per il cervello umano che subisce una serie di reazioni e adattamenti che vanno ben oltre la semplice esecuzione di passi coreografati, essa coinvolge una vasta gamma di regioni cerebrali, influenzando le emozioni, la memoria, le capacità cognitive e la connessione sociale. Attraverso il movimento ritmico e l’esperienza musicale, la danza diventa un mezzo di esplorazione cognitiva e di benessere emotivo che arricchisce profondamente la nostra esperienza umana. Ma vediamolo meglio.
Studi scientifici hanno rivelato che il ballo, specialmente quando eseguito in sincronia con la musica, stimola un’attività cerebrale complessa e multidimensionale. Durante la danza, diverse aree del cervello vengono attivate contemporaneamente, creando un’esperienza unica sia dal punto di vista fisico che emotivo. La corteccia motoria, una regione critica per la pianificazione e il coordinamento dei movimenti del corpo, gioca un ruolo fondamentale in questo processo. Questa parte del cervello assicura che i movimenti siano fluidi e sincronizzati con il ritmo della musica, permettendo ai ballerini di eseguire passi complessi e coreografie articolate. Allo stesso tempo, l’area del piacere del cervello, il nucleo accumbens, viene stimolata dalla musica. Questa regione è strettamente associata alla sensazione di gioia e gratificazione. Quando la musica fluisce attraverso il sistema di ricompensa del cervello, si verifica un aumento della liberazione di neurotrasmettitori come la dopamina, noti per i loro effetti sul miglioramento dell’umore e sulla creazione di sensazioni di euforia. Questo fenomeno spiega perché il ballo può essere così emotivamente appagante e perché molte persone lo trovano un’attività rilassante e liberatoria.
L’addestramento musicale può influenzare significativamente la capacità di un individuo di sincronizzare i movimenti con la musica. Ballerini con formazione musicale possono mostrare una maggiore precisione nei movimenti coreografici e una maggiore sensibilità al ritmo.
La musica e il movimento danzato attivano anche le regioni cerebrali coinvolte nelle emozioni e nella memoria. Questo può spiegare la connessione emotiva che molte persone provano durante una performance o quando ballano su una canzone che evoca ricordi personali.
La pratica regolare della danza è stata collegata a miglioramenti nelle capacità cognitive, inclusa l’attenzione, la memoria e la capacità di apprendimento. Il processo di apprendimento coreografico e l’esecuzione di sequenze complesse possono potenziare la plasticità cerebrale.
Ballare in coppia o in gruppo può attivare le regioni cerebrali coinvolte nelle relazioni sociali. Questa esperienza condivisa può favorire il senso di appartenenza e costruire legami sociali più stretti tra i partecipanti.
La danza può influenzare la produzione di neurotrasmettitori legati al benessere emotivo come l’endorfina e la serotonina. Questi possono contribuire a ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare la sensazione di felicità.
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