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Grottaferrata, progetto di ampliamento della Casa di Semiautonomia “Giulia Cecchettin”

Grottaferrata, progetto di ampliamento della Casa di Semiautonomia “Giulia Cecchettin”
Giugno 26
11:18 2025

Grottaferrata, presentato il progetto di ampliamento della Casa di Semiautonomia “Giulia Cecchettin”, che ospiterà fino a 6 nuclei familiari

È stato presentato questa mattina, mercoledì 25 giugno 2025, il progetto di ampliamento della Casa di Semiautonomia “Giulia Cecchettin” che, grazie ad un consistente finanziamento della Fondazione Una Nessuna Centomila, dato all’Associazione Ponte Donna per finanziare il progetto di riqualificazione della struttura, consentirà di accogliere fino a 6 nuclei familiari di donne con minori. La giornata è stata divisa in due momenti: l’inaugurazione dei nuovi spazi ristrutturati che, appena arredati, torneranno ad accogliere i percorsi di reinserimento delle donne vittime di violenze familiari; la conferenza stampa di presentazione alla Città e ai media, che si è svolta nella Sala consiliare di Palazzo Consoli.

A raccontare il progetto e le attività della Casa dedicata a Giulia Cecchettin sono intervenuti: il Sindaco di Grottaferrata Mirko Di Bernardo, la Consigliera alle Pari Opportunità della Città Metropolitana di Roma Capitale Tiziana Biolghini, l’Assessora comunale alle Pari Opportunità Paola Franzoso, la Presidente dell’Associazione Ponte Donna Carla Centioni, che gestisce la Casa della Semiautonomia, aperta nel 2023 a Grottaferrata, la Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila Giulia Minoli, che ha interamente finanziato il progetto di ampliamento della struttura; Nicole Rossi e Sofia Iacuitto, che fanno parte del cast artistico che ha dato vita al video «È come sembra», che sensibilizza sulla violenza contro le donne, proiettato per l’occasione.

«La nostra Città vuole essere un punto di riferimento della lotta contro la violenza sulle donne. Nel 2023 abbiamo inaugurato la Casa della Semiautonomia, intitolandola a Giulia Cecchettin, grazie ad una collaborazione virtuosa tra istituzioni e enti del Terzo Settore, impegnando risorse pubbliche in un progetto che consente di aiutare le donne vittime di violenza in percorsi di reinserimento nella società civile – dichiara il Sindaco Mirko Di Bernardo -. Adesso, con il contributo dell’Associazione Una Nessuna Centomila che ringrazio, sarà possibile accogliere fino ad un massimo di 6 nuclei familiari, raddoppiando di fatto la capienza della Casa. Questo progetto per noi ha una doppia valenza sociale, in quanto recupera un bene abbandonato e sottratto all’illegalità, per restituirlo alla comunità, facendolo diventare un bene comune portatore di felicità pubblica».

«È per me una grande emozione essere di nuovo a Grottaferrata, accanto ad un bravissimo Sindaco come Mirko Di Bernardo, per tornare a parlare della Casa della Semiautonomia, che abbiamo inaugurato due anni fa insieme a Roberto Gualtieri e Luca Martello, primo cittadino di Vigonovo – aggiunge Tiziana Bioghini, Consigliera metropolitana alle Pari Opportunità -. Devo dire che Grottaferrata ha il primato per l’impegno per la lotta contro la violenza sulle donne e per questo vorrei candidare Grottaferrata al premio che come città più impegnata contro la violenza sulla donna. A settembre come Città Metropolitana presenteremo un avviso pubblico per sostenere le attività dei centri antiviolenza e i progetti che educhino all’affettività e alla sessualità le nuove generazioni».

«La delega che mi ha conferito il Sindaco Di Bernardo mi spinge a dare il massimo per avviare una rivoluzione culturale e sociale che cambi il modo di pensare degli uomini che troppo spesso si sentono in diritto di violare fisicamente e emotivamente le donne – sottolinea Paola Franzoso, Assessora comunale alle Pari Opportunità -. Per questo, come Amministrazione abbiamo dato vita al progetto annuale “Basta!”, per ricordare con eventi culturali e sociali che non serve ricordare il valore delle donne e l’importanza della loro indipendenza solo il 25 novembre o l’8 marzo, ma che bisogna farlo tutti i giorni, tutti insieme. Quello che più mi fa piacere è vedere la sinergia di tante donne che si sono attivate per combattere la violenza sulle donne. Grazie a tutte loro».

Carla Centioni, Presidente dell’Associazione Ponte Donna, che gestisce la Casa della Semiautonomia, emozionando tutto l’auditorio, ha rievocato un episodio della visita di Gino Cecchettin alla casa intitolata alla figlia, il quale si è soffermato a lungo in silenzio a contemplare la targa che riporta il nome di Giulia e una frase pronunciata dalla sorella Elena all’indomani della tragedia che ha colpito la loro famiglia: “Vogliamo un giorno in cui non conosceremo già la fine della storia”. La Presidente Centioni ha poi ringraziato l’Associazione Una Nessuna Centomila: «Quando si muovono loro per sostenere progetti come questo, vuol dire che hanno capito bene l’importanza del lavoro svolto e la serietà degli attori in campo. Ringrazio infine l’Amministrazione comunale di Grottaferrata per essere di fatto l’unico comune in Italia ad aver avviato un progetto di educazione contro la violenza sulle donne che coinvolge i cittadini tutto l’anno».

«Abbiamo conosciuto Carla Centioni nel corso di una delle nostre assemblee finalizzate a conoscere il mondo dell’associazionismo e dei centri antiviolenza e siamo rimasti colpiti dalla passione e dalle attività che svolgono in favore delle donne vittime di violenza – ha affermato Giulia Minoli, Presidente dell’Associazione Una Nessuna Centomila, che ha finanziato il progetto di ampliamento della Casa della Semiautonomia -. Grazie al coinvolgimento del mondo della cultura, della musica, del cinema raccogliamo fondi e sensibilizziamo sul sostegno da dare ai centri antiviolenza, che ogni anno accolgono circa 60mila donne vittime di abusi. Il nostro impegno è aiutare le operatrici, spesso volontarie, a portare avanti le loro attività. Stiamo anche pensando di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché sia consentito per legge insegnare a scuola le relazioni sesso-affettive tra i giovanissimi».

La conferenza stampa è stata chiusa con la proiezione del corto «È come sembra», realizzato dalla Fondazione, con la partecipazione dell’attrice Anna Foglietta, che in modo emozionante invita a non sottovalutare la violenza, spesso sotterranea, che brutalmente investe le donne sui luoghi di lavoro, domestici, in famiglia o in strada. Al termine della proiezione hanno commentato il lavoro, a cui hanno preso parte, Nicole Rossi e Sofia Iacuitto: «È per noi un privilegio essere qui oggi e anche se non siamo delle operatrici che direttamente intervengono a portare sostegno e aiuto alle vittime di violenza, ci sentiamo coinvolte e siamo convinte che attraverso l’arte si possano cambiare le persone e le cose. Abbiamo la stessa età che avrebbe avuto oggi Giulia, andiamo all’università e abbiamo una vita affettiva e di relazione, come aveva lei, per questo ci sentiamo emotivamente coinvolte e vogliamo poter cambiare le cose. L’arte può aiutare a costruire relazioni sane».

 

 

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