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I NUOVI LEADER DA AVANSPETTACOLO

I NUOVI LEADER DA AVANSPETTACOLO
Ottobre 09
21:46 2023

Il mondo si trova in un periodo di grave crisi. Sulla crisi ambientale da ultimo papa Francesco ha parlato di “un mondo che si sgretola”. La Russia ha invaso l’Ucraina e, nei fatti, anche il nostro paese è in guerra contro un nemico che, se vincesse, invaderebbe tutta l’Europa. Negli USA è possibile che Trump torni alla Casa Bianca sancendo una spaccatura del paese. Israele, altro paese politicamente tormentato e guidato da un leader quanto meno discutibile, è stato attaccato da Hamas e non si sa dove la guerra porterà in termini di equilibri in Medio oriente. L’Europa fa fatica a risolvere i propri problemi avendo all’interno Ungheria e Polonia che, esercitando il diritto di veto, si mettono sistematicamente di traverso – vedi il caso dei migranti. La Cina si “avvicina” sempre più a Taiwan e nei Balcani vi sono preoccupanti tensioni nell’ex Jugoslavia. In Africa sono in corso una cinquantina di guerre, da quelle tribali a quelle tra paesi. Insomma mala tempora currunt.

Cosa avviene in Italia? Il governo sta tentando di affrontare problemi enormi e, fortunatamente, alcuni suoi componenti, dalla presidente del consiglio ai ministri dell’economia, degli esteri, della difesa, appaiono in qualche modo all’altezza della situazione. Tuttavia altri membri della compagine governativa sono decisamente al di sotto del livello necessario alla bisogna: si pensi ai ministri Santanché (problemi di fiscalità aziendale) e Lollobrigida (dichiarazioni improvvide: “i poveri mangiano meglio dei ricchi”.

Di fronte a questa situazione ci si aspetterebbe che entrassero in campo giocatori di gran classe cioè politici di adeguato livello che assumessero con capacità e coraggio la leadership del paese – qualcosa di simile a quanto avvenne nel secondo dopoguerra con figure come Einaudi, De Gasperi, Pertini, Moro, Lombardi, Togliatti, e tanti altri che, oggi, sembrano dei giganti.

E invece chi viene proposto all’attenzione? Figure come il generale Vannacci che, dopo un’onorata carriera militare, ha messo in grave imbarazzo l’esercito italiano (vedi la foto di Vannacci in posa da bagnante pubblicata dalla rivista Chi di gossip-pettegolezzi-curiosità) ed ha ricevuto varie profferte di entrare in politica, e come il sindaco Bandecchi, indagato per frode fiscale e noto per le violenze in consiglio comunale di Terni, che non fa mistero di volersi candidare a livello nazionale e anche europeo. Ma c’è di più. Queste figure sono diventate, grazie a un pessimo giornalismo alla ricerca soltanto di ascolti e di like, una sorta di beniamini e quindi di esempi di successo da imitare.

Ma c’è un’altra considerazione da fare. Tra le decine e decine di migliaia di persone che hanno comprato il libro di Vannacci certamente non poche condividono quanto da lui affermato (i gay anormali, il diritto all’odio, ecc.); i cittadini di Terni, pur conoscendo il profilo del candidato, hanno eletto Bandeschi sindaco; i giornalisti, contribuendo a elevare agli onori della cronaca questi personaggi di modestissima caratura facendo leva sulla pancia del lettore-spettatore televisivo, hanno una precisa responsabilità per il decadimento della politica.

Si racconta che, durante uno spettacolo, l’attore Ettore Petrolini veniva interrotto continuamente da uno spettatore in galleria. Sospesa la recita, si rivolse al disturbatore e gli disse: “Io non ce l’ho con te, ma con quello che ti sta seduto a fianco e che ancora non ti ha buttato di sotto”. Fuor di metafora, e con un’altra metafora, chi dovrebbe cacciare i mercanti dal tempio non ha la voglia e il coraggio di farlo – ed i giovani di talento lasciano il Paese e si affermano all’estero. La realtà è che i rappresentanti sono della stessa pasta dei rappresentati e quindi ai cittadini va bene così, ma allo stesso tempo si lamentano e criticano i politici.

Insomma in una società in declino, non solo demografico ma civile e spirituale, si passa dalla tragedia alla commedia o, meglio, all’avanspettacolo.

Chi ci darà la speranza di uscire da questo tunnel? Il quadro non è incoraggiante. Va ricordato che quando nacque il governo Ciampi, nel 1993, il presidente della Repubblica Scalfaro disse a Gianni Agnelli: «Si prepari, la prossima volta credo che avrò bisogno di lei». Agnelli rispose: «Spero proprio di no, anche perché dopo il Governatore [Ciampi, era il governatore della Banca d’Italia] c’è solo un generale, o un cardinale».

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