Notizie in Controluce

Quardando alla situazione dell’attuale amministrazione del Comune di Albano Laziale ci si pone una domanda: come si fa a governare una città di 40.000 abitanti senza l’assessore al bilancio, senza l’assessore ai servizi sociali, senza l’assessore alla manutenzione della città che è stato in carica per soli due mesi (dopo una lunga vacatio dovuta alla prematura scomparsa del precedente), senza l’assessore alla cultura?

E’ come se una nave in navigazione non avesse il timoniere in plancia, l’ufficiale di coperta ai comandi, il direttore di macchina, il commissario, il medico di bordo. La nave sarebbe alla mercè dei flutti.

La legge prevede che il sindaco venga affiancato nell’amministrazione della città da un definito numero di assessori a cui affida le deleghe nei vari settori d’intervento. La realtà del Comune di Albano Laziale contraddice tale legge, nonché la sua logica, visto che il sindaco ha assunto su di sé la stragrande maggioranza delle responsabilità amministrative e che, per ovvi motivi di disponibilità di competenze e di tempo, non può amministrare adeguatamente la città. Nella metafora, il capitano in teoria si sposta continuamente tra la plancia di comando, la sala motori, la sala di controllo della gestione delle risorse, financo nell’infermeria intento a curare i membri dell’equipaggio; in pratica se ne sta comodamente seduto nel suo alloggio senza poter governare la nave.

L’assenza degli assessori-chiave è certamente una delle cause del progressivo degrado della città, dell’inefficienza amministrativa, della mancanza di progettualità e di visione del futuro. E tale “originale” assetto istituzionale si inserisce in un quadro di instabilità politica in cui la maggioranza in consiglio comunale è legata al voto di un singolo consigliere di minoranza. Ritorna dunque ancora una volta il dilemma tra la sfiducia al sindaco con conseguente arrivo del commissario prefettizio e il galleggiamento giorno per giorno in vista delle elezioni del prossimo anno.

In questo contesto a dir poco altamente problematico, la burocrazia comunale costituisce un’ancora di salvezza: gli Uffici riescono a mantenere in piedi la baracca evitando così che il sistema-Comune giunga al collasso.

Vedremo nei prossimi mesi gli esiti della rendicontazione all’Europa dei 22 milioni di euro spesi dal Comune di Albano Laziale per i vari progetti del PNRR, incluso quello della pista ciclabile della lunghezza di 1.650 metri del costo (stratosferico) di 306 mila euro iniziata tre anni fa e ancora in fase di realizzazione. Un’amministrazione comunale con gravi carenze di indirizzo politico e di capacità gestionale potrebbe trovarsi davanti alla necessità di dover restituire i fondi ricevuti, soldi che dovrebbero essere sborsati dai cittadini.