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IL PIANO INTEGRATO DI ATTIVITA’ E ORGANIZZAZIONE DEL COMUNE DI ALBANO LAZIALE E QUELLO DI RIMINI

IL PIANO INTEGRATO DI ATTIVITA’ E ORGANIZZAZIONE DEL COMUNE DI ALBANO LAZIALE E QUELLO DI RIMINI
Aprile 21
19:35 2025

Secondo il decreto legge n. 80 del 9 giugno 2021, il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) è una concreta semplificazione della burocrazia a tutto vantaggio delle amministrazioni che permette all’Italia di compiere un passo decisivo verso una dimensione di maggiore efficienza, efficacia, produttività e misurazione delle prestazioni della pubblica amministrazione.

L’obiettivo principale è la semplificazione dell’attività amministrativa e una maggiore qualità e trasparenza dei servizi erogati dagli enti pubblici ai cittadini.

Il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) è il documento unico di programmazione e governance che assorbe molti dei Piani che finora le amministrazioni pubbliche erano tenute a predisporre annualmente: performance, fabbisogni del personale, parità di genere, lavoro agile, anticorruzione.

Esaminiamo come il dettato legislativo è stato ed è interpretato ed attuato dal Comune di Albano Laziale.

Il primo PIAO relativo al periodo 2022-2024 constava di 2 pagine, i due successivi ciascuno esattamente di 228 pagine (copia e incolla), quello per il periodo 2025-2027 di 266 pagine. Vengono riproposti, di anno in anno, testi con riferimenti legislativi, infiniti schemi, linee guida, liste di nomi, insomma viene prodotto uno zibaldone illeggibile per il comune cittadino.

L’ultimo PIAO del periodo 2025-2027 appare, come i precedenti, come una tesi di diritto amministrativo che illustra, in teoria, cosa e come dovrebbe essere fatto. Non è tuttavia lo strumento con cui l’amministrazione locale comunica ai cittadini le sue strategie, i piani specifici per perseguirle, quali risultati sono stati finora conseguiti e quali sono gli obiettivi specifici da raggiungere nel triennio.

Nello specifico possono essere fatte alcune considerazioni.

Con l’eccezione del piano finanziario per la formazione del personale del Comune per il triennio 2025-2027 pari a 62.000 euro l’anno, non sono riportati dati sulle risorse della programmazione – al di là di generiche dichiarazioni di intenti, né tantomeno informazioni quantitative sulla performance (come, ad esempio, le rilevazioni della soddisfazione dell’utenza).

Il PIAO prevede che le amministrazioni, al fine di disegnare un’efficace strategia anticorruzione, realizzino forme di consultazione dei cittadini e delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi in occasione dell’elaborazione dei propri documenti di pianificazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza. Nel PIAO si legge: “Per quanto concerne l’aggiornamento per l’anno 2025 si evidenzia che di tale forma di consultazione è stata data informazione sul sito istituzionale dell’Ente, tramite pubblicazione, in home page che ha rimandato all’avviso di consultazione del 7 marzo 2025. Con tale avviso i cittadini, le associazioni, le altre forme di organizzazione portatrici di interessi collettivi e diffusi sono stati invitati a formulare eventuali proposte o a fornire contributi rispetto al P.I.A.O. 2024-2026 entro il termine del 18 marzo 2025”. Dunque i cittadini hanno avuto (ben!) undici giorni, inclusi due fine settimana, per essere edotti della richiesta del Comune (è consuetudine inveterata che il venerdì, come il 7 marzo, gli albanensi vanno a consultare in linea l’Albo pretorio!), per elaborare un documento e per sottoporlo agli uffici. Non è così che si incentiva anzi, deliberatamente, si scoraggia la partecipazione democratica. Nel PIAO non è menzionato l’esito della consultazione che, date le circostanze, non è ovviamente avvenuta.

Si legge inoltre: “Con il presente documento programmatico vengono individuati: gli indirizzi e gli obiettivi strategici che guideranno la sua azione nei prossimi tre anni; gli obiettivi operativi (performance organizzativa) assegnati alle Aree della struttura organizzativa nel 2025; i relativi indicatori che permettono la misurazione e la valutazione della performance ottenuta”. Per la quarta volta gli obiettivi enunciati non sono stati raggiunti, non c’è programmazione.

——— o ——-

1 Se il professore a cui doveva essere sottoposto il PIAO-tesi avesse chiesto allo studente un sommario dell’elaborato – in questo caso le informazioni salienti da fornire ai cittadini – lo studente si sarebbe trovato in gravi difficoltà, sarebbe stato invitato a lavorare ancora sulla tesi e rimandato alla successiva sessione di laurea.

2 Ci si sarebbe aspettato che gli amministratori, i consiglieri comunali, i dirigenti, lette nel corso degli anni le varie versioni del PIAO – certamente le hanno lette -, avessero dato indicazioni per introdurre significativi miglioramenti ad un cliché che tuttavia è rimasto immutato.

3 Il PIAO del Comune di Rimini (https://piao.dfp.gov.it/node/29547) rappresenta un fulgido esempio di come redigere un PIAO nel quadro della programmazione della città.

 

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