(Il) Problema a fuoco
(Il) limite di fondo naturale della società dei «grandi numeri demografici» è la sostanziale ingovernabilità di questi nella loro quantità in sé, prescindendo dalla qualità dei singoli individui. Vivo da anni nella Provincia di Roma, primo polo demografico della Penisola, focalizzando l’attenzione sui Castelli Romani e Prenestini, area molto battuta specie nelle belle giornate festive. Mi rendo conto, specie dopo l’11.9.2001, come e quanto sia oggi necessaria e fondamentale l’attenzione ai danni e ai disagi collaterali indotti, una rete più densa di “filtri”, sociali, non necessariamente di natura militare o marziale, per controllare e governare questi “numeri”, specie se migrano in modo caotico e disorganizzato, “zingaresco”, meccanico, come branchi di animali in fuga (da chi o cosa?). Incoscienza, irresponsabilità o impulsività dell’individuo, specie se in gruppo, è il frutto di un mondo e uno stile di vita che inducono a esserlo, ai danni di chi non lo è, ora travolto e fisicamente nel tentativo di far ragionare chi non è abituato ché inibito. Dopo l’11/9 in Italia come altrove la politica della “sicurezza” si è, anche questa, ancor più polarizzata sui cosiddetti “obbiettivi sensibili”, ordinari e non, sguarnendo e molto la sicurezza comune ordinaria, indebolendo la “vivibilità” in molti più spazi di vita civile e in molti più momenti (festivi) a parità di forze di controllo e vigilanza disponibili. Cito poi il controllo del tifo selvaggio negli stadi, altro micidiale dreno cui sommare le scorte e il controllo sulle manifestazioni pubbliche in generale, ora puntuali nei festivi. È indebolita la vivibilità per chi vive lontano da una P.za S. Pietro o altri spazi e luoghi “blindati”. Un “medioevo (…continuo)” in cui si è sicuri (e neanche al 100%) solo in marcati “castelli” e “fuori le mura e i cancelli” in balia di tutto e tutti, di maggiori pericoli e disagi comuni e straordinari sempre più costanti. A questo siamo arrivati mentre mandiamo costosissimi robot su Marte?! Maggior “filtraggio” lungo le principali vie, nodi e spazi di comunicazione e di vita, battuti oggi da troppi -consentitemelo- “cani sciolti” o selvaggi. Da troppi “branchi”. I veri Terroristi sono i ragazzi in branco che insultano e poi pestano selvaggiamente (a morire) a sangue la madre 50nne sull’autobus solo perchè “osò” chiedere loro gentilmente di comportarsi più civilmente. Essi sono i sistematici attentatori dell’ABC del buon vivere civico e civile. Diciamo definitivamente «BASTA» a speculare sulla sicurezza e la tranquillità, ricattando politicamente o tenendo in ostaggio le risorse e le energie, riservandole ora solo a caro prezzo per pochi “castelli” e corti. La sicurezza e la vivibilità non sopporta distinguo e favoritismi.
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