Il varicocele: una insidiosa patologia del giovane maschio
Il varicocele è una patologia caratterizzata dalla dilatazione delle vene spermatiche che drenano il sangue dai testicoli. In Italia l’incidenza media all’epoca della pubertà è del 16% circa. Le vene spermatiche interne provenienti dallo scroto risalgono nell’alto addome, confluendo a destra nella vena cava inferiore con un angolo acuto e, a sinistra, ad angolo retto nella vena renale sinistra. La direzione del flusso sanguigno va dal basso verso l’alto, ed è ostacolata dalla gravità e dalla pressione endoaddominale mentre piccole valvole presenti lungo le vene si oppongono all’inversione del flusso. Quando le vene si dilatano le valvole diventano sempre meno efficaci nel chiudere il lume del vaso fino alla insufficienza completa: ciò porta a diversi gradi di questa patologia chiamata varicocele, più frequente a sinistra.
Sintomi e problemi legati al varicocele
Di norma il varicocele è asintomatico o si manifesta con fastidioso senso di peso in sede inguino scrotale soprattutto a sinistra vista la prevalenza da questo lato, dovuta alla anatomia della vena spermatica sinistra. Il varicocele è spesso statisticamente connesso a riduzioni del numero e della motilità degli spermatozoi ed all’aumento di forme anomale di questi (stress pattern) anche se i motivi della correlazione con l’infertilità non sono ancora del tutto chiariti. La mancata diagnosi all’epoca della pubertà può determinare una infertilità (riduzione della capacità di avere figli) che si evidenzia nell’adulto.
Diagnosi
In passato la visita di leva costituiva un importante elemento di diagnosi precoce: infatti la palpazione dello scroto in posizione supina ed in piedi evidenziano i gradi più alti della malattia; un’ecografia accompagnata da uno studio EcocolorDoppler per l’analisi del flusso sanguigno è indispensabile per graduare la terapia necessaria. Lo spermiogramma ed uno studio ormonale valutano l’impatto della patologia con la fertilità. È importante escludere preliminarmente una concomitante infezione genitale cronica (prostatite) in quanto essa stessa, in grado di causare infertilità, può simulare nei controlli post-operatori (dopo operazione eventuale per varicocele) una inefficacia del trattamento chirurgico. La fine della leva obbligatoria ha tolto un importante momento diagnostico del giovane maschio e ad oggi non sono stati sviluppati dei programmi di visita e prevenzione scolastici.
Terapia
Per correggere il varicocele è necessario impedire che il sangue venoso refluisca verso lo scroto: questo può essere ottenuto con una piccola incisione di 3-4 cm sull’addome, sezionando fra legature le vene spermatiche interne, risparmiando l’arteria spermatica o con metodica di radiologia interventistica raggiungendo le vene spermatiche con sonde fatte penetrare con una minuscola incisione in una grossa vena della coscia o del braccio ed “embolizzando” cioè coagulando dall’interno il sangue.
Le metodiche chirurgiche possono essere validamente integrate anche da dispositivi di ingrandimento (microscopio operatorio) per riconoscere i vasi più piccoli e limitare le recidive comunque presenti dal 5 al 30% qualunque sia la metodica impiegata. Nelle recidive è opportuno un accurato studio angiografico preliminare ad una correzione definitiva. Tutte le tecniche citate si eseguono presso l’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale in day-hospital (degenza di un giorno) e non prevedono complicanze importanti.
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