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“In Europa vengono uccisi 10 pulcini maschi al secondo. L’Unione europea rispetti i suoi trattati e fermi questa strage”

Ottobre 13
17:21 2025

Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia, è intervenuto al Parlamento europeo a Strasburgo, durante il meeting dell’Animal Welfare Intergroup dedicato alla soppressione dei pulcini maschi nell’industria delle uova, per chiedere di fermare questa pratica crudele e ingiusta che in tutta Europa provoca la soppressione di circa dieci pulcini maschi al secondo ogni giorno.

Nell’Unione europea, ogni anno circa 330 milioni di pulcini maschi vengono uccisi entro le loro prime 24 ore di vita per triturazione o asfissia, perché considerati inutili dall’industria delle uova. Invitato a prendere parte al meeting dell’Animal Welfare Intergroup dell’Unione europea, Matteo Cupi ha sottolineato l’importanza di vietare l’abbattimento dei pulcini maschi utilizzando tecnologie alternative che possono permettere di evitare questa strage.

I trattati europei riconoscono gli animali come esseri senzienti e stabiliscono che le politiche pubbliche devono tenere pienamente conto delle loro esigenze di benessere. Uccidere un animale sano e senziente il primo giorno di vita perché l’industria alimentare non lo considera abbastanza “redditizio” è una pratica che non può dunque conciliarsi con i valori europei.

In tutta Europa, le ricerche sui consumatori mostrano una forte accettazione del sessaggio in ovo, ovvero la tecnologia che identifica il sesso prima della schiusa dei pulcini, in modo che i maschi non debbano nascere solo per essere uccisi. Secondo le rilevazioni dell’Eurobarometro, la maggioranza dei cittadini europei è disposta a pagare un piccolo sovrapprezzo per le uova prodotte senza l’abbattimento dei pulcini maschi. A marzo 2024, circa il 20% degli avicoli allevati nell’Unione europea, inoltre, era già stato sottoposto al sessaggio in ovo.

Durante l’incontro a Strasburgo, dei progressi tecnologici che consentono il sessaggio in ovo hanno parlato Simão Monteiro Belo dos Santos, ricercatore presso il MeBioS Group dell’università KU Leuven e Matthias Corion, ricercatore presso A2H Group dell’università KU Leuven. Silvin Faulstich, responsabile dello Sviluppo Commerciale presso Respeggt Group per il sessaggio in ovo, ha illustrato le applicazioni commerciali e gli sviluppi del mercato in merito all’adozione di questa tecnologia.

“L’uccisione dei pulcini maschi di appena un giorno non è un dettaglio tecnico, ma un fallimento etico della società e, cosa fondamentale, un fallimento evitabile. Abbiamo già le conoscenze, gli strumenti e il mandato pubblico per fermare tutto questo. Due anni fa, dopo una mobilitazione nazionale e seguendo l’esempio di Germania, Francia e Austria, l’Italia ha scelto una strada diversa: non trattare più i pulcini maschi di un giorno come rifiuti. Non è stata fortuna, ma la scelta consapevole dei cittadini che ha incontrato una tecnologia praticabile. Ora abbiamo una grande opportunità per stabilire uno standard europeo comune a tutti gli Stati membri” ha detto durante la conferenza Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.

Nel gennaio 2022 la Germania ha introdotto un divieto nazionale di abbattimento dei pulcini, accompagnato dall’adozione di tecnologie e dal sostegno alla ricerca e sviluppo. Tuttavia, circa la metà delle galline ovaiole in Germania proviene da paesi dell’UE dove l’uccisione dei pulcini maschi è ancora consentita. Per questo motivo, solo un divieto a livello europeo può porre fine all’uccisione dei pulcini maschi nell’industria delle uova.

La Francia ha vietato questa pratica dal dicembre 2022, l’Austria ha fatto lo stesso modificando nello stesso anno la propria legge nazionale sul benessere degli animali. In Italia, dove ogni anno vengono uccisi circa 35 milioni di pulcini maschi appena nati, da dicembre 2021 esiste una legge per porre fine a questa pratica entro il 31 dicembre 2026, sebbene attualmente priva dei fondamentali decreti attuativi. Insieme, queste decisioni dimostrano la fattibilità tecnica e normativa dei principali mercati dell’Unione europea.

“Oggi l’Europa si trova di fronte a una situazione frammentata – ha dichiarato Matteo Cupi – Alcuni Stati membri vietano l’abbattimento selettivo dei pulcini maschi, altri no. Ciò comporta rischi di dumping sociale (ovvero lo spostamento della produzione verso le giurisdizioni più permissive), concorrenza sleale e incertezza per gli incubatoi e i rivenditori che operano a livello transfrontaliero, ma anche confusione per i cittadini, che si aspettano norme uniformi in tutto il mercato unico. L’Unione europea, però, può porre fine a tutto questo, fermando una pratica che appartiene al passato e stabilendo uno standard europeo chiaro: nessun animale nasce solo per essere distrutto”.

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