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Lo scorso 18 Febbraio, grazie all’amico Marco Cherubini, ho avuto un incontro all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista a Giulianello proprio davanti all’immagine del Bambino Gesù tanto venerata da quella comunità con il fratello di Don Ottaviano Maurizi e i nipoti di Don Giuseppe Marchetti con lo scopo di raccogliere materiale per la mostra “Ti veneriamo vergine benedetta” che si inaugura Sabato 26 Aprile alle ore 18.00 presso la Sala Silvana Paolini Angelucci del nostro museo diocesano.

Uscendo dalla chiesa un brivido ha attraversato la mia schiena e mi sono reso conto della responsabilità della memoria di certi eventi, di pagine di storia che ormai mi trovo a custodire e tramandare alle future generazioni, era il 13 anniversario del ritorno al padre del caro Prof. Marcello Ilardi ed io mi trovavo nella sua Giulianello a parlare di lui e di altre figure storiche dalle quali ho ricevuto la passione per la storia e per le tradizioni.

Di botto mi sono tornati in mente gli anni della mia adolescenza quando da “chierichetto” mi fermavo ad ascoltare estasiato i ricordi di Mons. Angelo Lopes, di Mons. Eugenio Gabrielli e le piccole lezioni di storia del compianto Vescovo Andrea Maria Erba.

A loro devo questa passione, a loro devo lo sprone per la ricerca che mi ha impegnato anni per la biografia del Cardinale Clemente Micara presentata in Cattedrale dal Senatore Giulio Andreotti avevo poco più di trent’anni. Oggi quei racconti, quegli aneddoti, diciamo pure quei pettegolezzi da sagrestia sono un tesoro che mi porto come prezioso patrimonio che un giorno dovrò passare a qualcuno.

Loro se ne sono andati uno dietro l’altro il Vescovo nel 2016, il Prof. Ilardi nel 2012, Don Angelo nel 2018 e Don Eugenio nel 2019 se chiudo gli occhi vedo una serie di fotogrammi tipo Don Angelo che diceva “quando succederà a me non scrivere niente”, o il Vescovo che odiava fare bilanci “sarà la storia a farli” amava dire o Don Eugenio che fino alla fine con una mente straordinariamente lucida ha sempre raccontato preziose pagine della sua vita e di quella diocesi.

Penso che mi devo ritenere fortunato? Immodestamente posso dire di si. Ho vissuto eventi irripetibili, prese di possesso, come quella di Mons. Erba nel 1989, quella del Cardinale Arinze nel 2005, quella di Mons. Apicella nel 2006, quella di Mons. Russo nel 2022, le peregrinatio mariae con l’immagine della Madonna delle Grazie a Lariano nel 1988, alla Chiesa di San Giovanni Battista nel 1994, alla Clinica Madonna delle Grazie nel 1997 e di nuovo a Lariano nel 2000.

Sempre documentate con puntuali articoli sui giornali locali. Oggi la mostra sulla storia del culto alla Madonna delle Grazie è il compimento di un’altra tappa della ricerca continua sulla nostra più importante festa mariana e sul legame di Velletri alla Madonna, un grazie per questa gioia va a Mons. Cesare Chialastri Parroco della Cattedrale di Velletri e al suo vicario Don Teodoro Beccia l’amico di sempre con il quale condivido la stessa passione, con lui abbiamo passato interi pomeriggi nella sagrestia di Santa Lucia estasiati a sentire Don Eugenio raccontare ci ha aperto un mondo ma soprattutto ci ha aperto la mente.

Sono stati Don Angelo e Don Eugenio sacerdoti di cultura, uomini con un sapere fuori dal comune che sapevano cogliere da ogni uno il lato migliore facendolo crescere e sviluppare, oggi se ci troviamo una cultura storica lo dobbiamo a loro devo dire ci hanno cresciuto bene.

Quindi la responsabilità del dopo è importante e la mostra Ti Veneriamo Vergine Benedetta è un modo per dire grazie a tutti loro per quello che sono stati e per la loro testimonianza cristiana. Al Vescovo Andrea e al caro Prof. Ilardi un pensiero particolare anche se non direttamente come Don Angelo e Don Eugenio sono stati dei punti di riferimento ai quali sarà sempre più difficile rinunciare perché purtroppo uomini di quel calibro non hanno eredi.