La risposta della Sindone agli scienziati sulla formazione dell’immagine ivi impressa
In un recentissimo articolo dal titolo: “Nella Sindone tutto parla di Gesù di Nazaret” del 19.4.2025 ( https://lanuovabq.it/it/nella-sindone-tutto-parla-di-gesu-di-nazaret ) la Prof.ssa Emanuela Marinelli si è posta questa domanda: “La Sindone può essere una prova della Resurrezione ? ”. A questa domanda, “considerando tutti i risultati degli esami scientifici che hanno dato moltissime risposte ai nostri quesiti”, la Prof.ssa Marinelli è stata ineccepibile: “la risposta è nella mente di chi si è documentato e conosce le risposte che la Sindone ha dato agli scienziati”.
Invero, “considerando tutti i risultati degli esami scientifici”, non può che prendersi atto che tutti gli scienziati che si sono impegnati nella ricerca della soluzione del vero enigma della Sacra Sindone, consistente nell’individuare l’origine dell’immagine ivi impressa, sono tutti (nessuno escluso) concordemente pervenuti ad ammettere di trovarsi di fronte ad un oggetto davvero “impossibile”, per le innumerevoli ed insuperabili incongruenze e contraddizioni rilevate nelle specifiche ed uniche ed irripetibili sue particolarità che hanno reso assolutamente impossibile la individuazione di una qualsiasi ipotesi scientificamente accettabile sul piano scientifico per la soluzione di detto problema: tutte le soluzioni proposte sono, infatti, state, di volta in volta, sottoposte a fondatissime ed incontestabili critiche che, puntualmente ed obbiettivamente, hanno relegato tali soluzioni nel dimenticatoio, ivi compresa, ovviamente, anche l’ipotesi che, con tanta passione, la suddetta Prof. Marinelli aveva ritenuto, invece, e senza alcun fondamento, di poter sostenere, quella, cioè del “raggio ultravioletto”, ritenuto fonte dell’immagine sindonica, ipotesi sconfessata addirittura dal suo stesso autore, e, comunque, inaccettabile in quanto eretica perché basata su di un ipotetico annichilimento del corpo cadaverico di Gesù, in sostituzione della Sua Resurrezione.
Quanto sopra risulta, incontestabilmente, dalle esplicite conclusioni alle quali sono pervenuti illustri scienziati, tra i quali mi limito a citarne solo tre che, per la loro indubbia capacità ed onestà professionale, riconosciuta anche in ambito internazionale, e soprattutto per l’impegno disinteressatamente profuso in tale ricerca per tanti anni, costituiscono un validissimo punto di riferimento, difficilmente contestabile.
Mi riferisco a:
-il Prof. Paolo Di Lazzaro, (fisico dell’ENEA di Frascati) che, come da me già riferito, alla conclusione delle sue indagini, di fronte a situazioni, riscontate nell’esame del sacro telo, alle quali la scienza non è stata in grado di dare alcuna risposta, ha così concluso: “di fronte a queste domande la Scienza si ferma. E gli scienziati pure”;
-il Prof. Giuseppe Baldacchini (anche lui fisico dell’ENEA e del quale ho già precedentemente riferito) che, di fronte a tali difficoltà, ha testualmente dichiarato: “è’ chiaro però che se Cristo era il figlio di Dio, come molte circostanze tendono a indicare, allora questa difficoltà umana trova la semplicissima spiegazione dell’intervento divino, cioè un miracolo”;
-il Prof. Giulio Fanti, Professore associato di Misure Meccaniche e Termiche dell’Università di Padova, ritenuto uno dei più grandi studiosi al mondo della Sacra Sindone, che così si è espresso (v. “Disputa scientifica sull’autenticità della Sindone”, 20 settembre 2018, in https://ilbolive.unipd.it/it/news/scienza-ricerca/disputa-scientifica-sullautenticita-sindone ): “se la scienza tradizionale non comprende lo studio dei miracoli, perché questi non sono fenomeni ripetibili e riproducibili a richiesta dello sperimentatore, la stessa scienza deve ammettere la propria impotenza di fronte a miracoli certificati da opportune commissioni di studiosi o di fronte allo studio di un’immagine corporea così complessa. Se la scienza è impotente, non possono essere escluse dall’analisi tutte le altre alternative ipotizzabili, miracoli compresi, per spiegare qualcosa di quel Lenzuolo di lino che tutti noi possiamo toccare e misurare con le più moderne attrezzature scientifiche, ma non possiamo spiegare”. Decisiva è, inoltre, una sua affermazione, a conclusione di una intervista dal titolo inequivocabile: “La Sacra Sindone un’opera di Dio” del 27.2.2023 in https://www.vdj.it/intervista-il-prof-giulio-fanti-la-sacra-sindone-unopera-di-dio/ : ”La Sacra Sindone non si confronta. E’ un’opera di Dio”.
Sulla base di quanto come sopra riportato e di tutte le numerose argomentazioni formulate nei miei precedenti articoli, mai, da nessuno, contestate, è facile concludere che la soluzione dell’enigma della formazione dell’immagine sindonica risieda unicamente nell’ufficiale riconoscimento, da parte delle competenti autorità ecclesiastiche, della sua natura soprannaturale, come sorprendentemente indicata addirittura dagli stessi scienziati.
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