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L’immotivato rifiuto di riconoscere in un intervento sovrannaturale l’autore dell’immagine impressa sulla Sacra Sindone

Febbraio 03
11:15 2025

L’immotivato rifiuto di riconoscere in un intervento sovrannaturale l’autore dell’immagine impressa sulla Sacra Sindone

           In tutti i miei precedenti scritti, ho sempre cercato di sostenere l’infondatezza della pretesa affermazione che l’immagine impressa sulla Sacra Sindone debba ritenersi effetto naturale della Resurrezione di Gesù, con riferimento ai diversi procedimenti scientifici, fisici o chimici, ipotizzati dai vari scienziati che si sono impegnati nella ricerca della prova di tale affermazione sulla base di diverse argomentazioni relative a situazioni di fatto, a volte, arbitrariamente distorte, come già precedentemente fatto presente, con particolare riferimento alle modalità della deposizione del corpo di Gesù dalla croce e sua sepoltura, avvenuta, come esplicitamente riferito dai Vangeli, nel rispetto delle prescrizioni giudaiche.

          Riportandomi a quanto esposto nei miei precedenti articoli che ho sempre provveduto, per semplice informazione al di fuori di ogni intento polemico, ad inviare a diversi e qualificati sindonologi ed esponenti del mondo scientifico (che mi hanno sempre risposto ringraziandomi e senza mai contestare le mie perplessità, cosa, comunque, mai da me interpretata come consenso alla mia tesi) ho  ritenuto, invano, di far loro presente che, sulla base dei deludenti risultati raggiunti, era ormai giunto il momento, di prendere atto dell’assoluta impossibilità di pervenire ad una qualsiasi soluzione dell’enigma in questione basata su basi scientifiche, accettando, con la necessaria umiltà, che tale soluzione andasse ricercata solo lasciando libero il percorso per strade diverse.

            Le numerose incongruenze ed incompatibilità riscontrate nell’immagine sindonica, difficilmente superabili,  che dimostrano l’impossibilità di ricondurre ad un’opera umana quanto ivi raffigurato, e, contestualmente, la sussistenza di obbiettive situazioni di fatto che rendono impossibile considerare l’impressione di detta immagine come effetto della Resurrezione di Gesù, secondo le naturali leggi della fisica, hanno messo, invero, in evidenza la sussistenza dei necessari presupposti per riconoscere in tale evento, un intervento di natura sovrannaturale.

            Purtroppo la Chiesa Cattolica, che è l’unica deputata a detto riconoscimento non ha mai ritenuto, davvero inspiegabilmente, di prendere in considerazione detta ipotesi, né può ritenersi condizionata dalle risultanze dell’esame C 14 dato che, come ho più volte fatto obbiettivamente presente, l’eventuale accettata datazione della Sindone al XIV secolo non impedirebbe di collocare a tale data l’evento miracoloso dell’impressione dell’immagine. In effetti la Chiesa Cattolica, sin dalla sua apparizione in Europa, non ha mai tenuto un comportamento univoco sulla qualificazione da attribuire al Sacro telo: ancora oggi sussiste un evidente indecisione, tanto che, da parte degli ultimi stessi Pontefici, si è sentito parlare alternativamente di “icona” o “reliquia” ovvero di entrambe le definizioni insieme, incrementando, così, una grande confusione. Pur riconoscendo di non aver alcun titolo per esprimere la mia opinione, ritengo, come altre volte già fatto presente, che sia ormai giunto il momento, prendendo atto delle fallimentari iniziative di scienziati e sindonologi di dimostrare il nesso di causalità intercorrente tra la Resurrezione di Gesù e l’immagine sindonica per l’assoluta impossibilità di farlo, di addivenire, finalmente, al riconoscimento che la causa originaria di detta immagine risieda esclusivamente in un intervento soprannaturale.

            Per quanto riguarda la sussistenza di una grande confusione che permane nel cercare di risolvere, su basi scientifiche, l’enigma della formazione dell’immagine sindonica, basti far riferimento al “raggio ultravioletto” che, secondo il noto fisico Prof. Baldacchini, ed ampiamente condiviso e propagandato da un autorevole personaggio, osannato anche (inconsapevolmente?) dalla Chiesa Cattolica sarebbe stato la causa dell’impressione di detta immagine. Il Prof. Baldacchini, infatti, partendo dalla considerazione che la luce, da qualsiasi fonte provenga, si propaga a 360 gradi e che per l’impressione di una immagine, in assenza, nel sepolcro, di apparecchiature fotografiche, sarebbe stato necessario l’utilizzo di un raggio direzionale, ha individuato in un raggio ultravioletto l’unico raggio con tale particolarità, pur prendendo atto che tali raggi non esistono in natura, fatta eccezione per i raggi ultravioletti presenti nei raggi solari (certamente non presenti di notte nel sepolcro), mentre l’unica possibilità di generazione di tale raggio (oltre quella artificialmente prodotta) è quella in occasione di una reazione nucleare. Ecco, allora, così descritto (v. l’articolo del Prof. Baldacchini : “Ed io fisico vi dico come il corpo di Gesù si è smaterializzato”, dell’aprile 2022) il “fatto singolare (sono testuali parole del Prof. Baldacchini) avvenuto nella notte tra il sabato 8 e la domenica 9 aprile del 33 (o 30) d.C.………  l’immagine sindonica sarebbe stata prodotta dal forte lampo scaturito dalla reazione nucleare che sarebbe avvenuta nel sepolcro di Gesù per l’incontro della materia (corpo di Gesù) con antimateria che avrebbe provocato l’annichilazione del Suo corpo con l’esplosione di energia, tramutatasi in luce, calore e suono”: secondo il Prof. Baldacchini, quindi, Gesù non sarebbe risorto; il suo corpo, infatti, si sarebbe annichilito e trasformato in energia. A parte la fantasiosa ipotesi come sopra descritta, ciò che appare, a dir poco, inaccettabile è quanto il Prof. Baldacchini, concludendo tale descrizione, ritiene di poter testualmente affermare: che, cioè, tale “evento da allora è stato sempre ricordato nel variegato mondo del Cristianesimo con il nome di Resurrezione”. E’ evidente come tale ricostruzione (come, in precedenza, già fatto notare nel mio articolo: “L’evoluzione della pretesa annichilazione del corpo di Gesù, secondo l’ipotesi del Prof. Baldacchini”), unitamente all’arbitraria interpretazione malevolmente attribuita al “mondo del Cristianesimo”, costituisca un vero e proprio irriverente scempio di quello straordinario e sovrannaturale evento della Resurrezione di Gesù che, escludendo ogni annichilazione/distruzione del Suo corpo, costituisce un imprescindibile fondamento della nostra fede sulla realtà della Sua Resurrezione in Corpo Glorioso; appare, invero, difficilmente comprensibile come un simile fantascientifico racconto che nega, di fatto, la Resurrezione di Gesù possa trovar credito in ambienti cristiani.

          In tale obbiettiva situazione, la persistenza, davvero inspiegabile, di ogni vano tentativo, ancora oggi, di ricerca di improbabili soluzioni che, obbiettivamente sembrano solo finalizzate ad escludere un intervento sovrannaturale, da parte di scienziati e sindonologi e di quanti, anche se implicitamente con il loro silenzio, assecondano ed incoraggiano simili iniziative, non può che essere interpretato come chiaro ed inequivocabile disconoscimento dell’opera del suo Autore, respingendo al Divino Mittente lo stupefacente dono ricevuto; è, infatti, evidente che, nell’ipotesi che la tesi del miracolo fosse vera, nel senso di attribuire alla volontà di Gesù l’impressione dell’immagine sindonica, la valutazione del suddetto preconcetto proposito di escludere un intervento sovrannaturale non potrebbe discostarsi da quella nei confronti di chi manifesta una chiara avversione alla volontà di Nostro Signore Gesù Cristo.

 

 

     

 

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